expand_lessAPRI WIDGET

Metacredenze e vissuti emotivi nell’ortoressia – Partecipa alla ricerca

L'attenzione al mangiar sano potrebbe sfociare in un disturbo? Le metacredenze hanno un ruolo nel confine tra benessere e patologia? Partecipa alla ricerca

Di Chiara Dantone, Andrea Coppini, Elisa Resch

Pubblicato il 19 Apr. 2021

Aggiornato il 08 Feb. 2024 14:59

L’ortoressia (ON) viene definita come un’ossessione per uno stile alimentare sano e consapevole, caratterizzato da pensieri rigidi e assolutistici, preoccupazioni eccessive e regole riguardanti il cibo. Partecipa alla ricerca.

 

Quando una scelta di vita alimentare sana potrebbe sfociare in un disturbo? Possono essere le metacredenze a segnare il confine tra benessere e patologia?

Seguire una corretta alimentazione è uno degli aspetti a cui si deve prestare attenzione per avere una vita salutare e longeva. Tuttavia, ciò che inizialmente è una buona e sana abitudine può diventare talmente rigida e invalidante da trasformarsi in un vero e proprio disturbo psicologico (Pollan, 2006).

L’ortoressia (ON) viene definita come un’ossessione per uno stile alimentare sano e consapevole, caratterizzato da pensieri rigidi e assolutistici riguardanti gli effetti e i benefici sulla salute, da preoccupazioni eccessive sulla qualità e la provenienza del cibo e da regole alimentari severe ed auto-imposte (Donini et al., 2004).

Qualsiasi trasgressione può essere vissuta con un forte senso di colpa a cui si tenterà di porre rimedio irrigidendo sempre di più il controllo e le regole, attivando così un meccanismo che porterà non solo ad un peggioramento del disturbo ma anche ad una sua ripercussione su altre aree importanti della vita.

Quale potrebbe essere il fattore che segna il confine tra salute e patologia?

Abbiamo visto che ciò che caratterizza l’ortoressia è la preoccupazione eccessiva per uno stile alimentare sano.

La preoccupazione è un meccanismo psicologico funzionale che ci aiuta a fronteggiare meglio le situazioni e a pianificare in anticipo le cose in modo da evitare problemi in futuro (Wells, 1995).

Quando preoccuparsi diventa una costante allora i pensieri diventano così pervasivi che distraggono la persona, minando la sua capacità di concentrazione, il suo umore e la sua produttività sul lavoro, inficiando notevolmente sulla sua qualità di vita (Brosschot, J. F., & Thayer, J. F., 2004).

Sembra pertanto che la modalità con cui si reagisce al pensiero fonte di preoccupazione sia fondamentale nel determinare la funzionalità del preoccuparsi.

Il modo in cui tendiamo a pensare e gestire i nostri pensieri prende il nome di meta-credenza.

Tanto più la metacredenza circa il preoccuparsi è che sia un meccanismo non solo utile ma anche necessario e incontrollabile, tanto più il ricorrere ad esso diventa pervasivo e invalidante sia in termini comportamentali che emotivi (Wells, 1995; Purdon, C., & Clark, D. A.,1999).

Lo scopo della nostra ricerca è di indagare se, e quali, metacredenze hanno un ruolo significativo anche nel discriminare tra attenzione funzionale per l’alimentazione sana e ortoressia.

Parallelamente si cercherà di sondare se la presenza di specifiche metacredenze sia correlata a specifici vissuti emotivi.

La ringraziamo se vorrà partecipare alla nostra ricerca compilando il questionario riguardante le metacredenze e i vissuti emotivi nell’ortoressia. La invitiamo a condividere il link del questionario, in modo da raggiungere più persone ed avere un gruppo ampio e diversificato da cui poter raccogliere dati.

 

PARTECIPA ALLA RICERCA,
COMPILA IL QUESTIONARIO:

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Brosschot, J. F., & Thayer, J. F. (2004). Worry, perseverative thinking and health. Emotional expression and health: Advances in theory, assessment and clinical applications, 99-114.
  • Donini, L. M., Marsili, D., Graziani, M. P., Imbriale, M., & Cannella, C. (2004). Orthorexia nervosa: a preliminary study with a proposal for diagnosis and an attempt to measure the dimension of the phenomenon. Eating and Weight Disorders-Studies on Anorexia, Bulimia and Obesity, 9(2), 151-157.
  • Pollan M. The Omnivore’s dilemma. (2006 ed.it. 2008). Londra: 1. Penguin Press
  • Purdon, C., & Clark, D. A. (1999). Metacognition and obsessions. Clinical Psychology & Psychotherapy: An International Journal of Theory & Practice, 6(2), 102-110.
  • Wells, A. (1995). Meta-cognition and worry: A cognitive model of generalized anxiety disorder. Behavioural and cognitive psychotherapy, 23(3), 301-320.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Ortoressia nervosa e dismorfismo muscolare (bigoressia) negli uomini
Ortoressia nervosa e dismorfismo muscolare (bigoressia): uno studio condotto in un campione di studenti universitari maschi

Secondo la letteratura circa la metà dei professionisti sanitari sono a rischio di ortoressia nervosa, mentre gli atleti di disturbi alimentari e bigoressia

ARTICOLI CORRELATI
Disturbo Evitante Restrittivo dell’Assunzione di Cibo (ARFID) e Disturbi dell’Immagine Corporea: quali connessioni?

Vi è una comorbidità o shift tra ARFID e disturbi dell’alimentazione con eccessiva valutazione di peso, forma del corpo e alimentazione?

Fondi ai Disturbi alimentari: sì o no? Il mancato rinnovo del fondo, le proteste di chi soffre e la risposta del Ministero della Salute

I disturbi alimentari sono tra i disturbi mentali con il più alto tasso di mortalità. Quali misure sono state adottate dal governo?

cancel