L’ortoressia (ON) viene definita come un’ossessione per uno stile alimentare sano e consapevole, caratterizzato da pensieri rigidi e assolutistici, preoccupazioni eccessive e regole riguardanti il cibo. Partecipa alla ricerca.
Quando una scelta di vita alimentare sana potrebbe sfociare in un disturbo? Possono essere le metacredenze a segnare il confine tra benessere e patologia?
Seguire una corretta alimentazione è uno degli aspetti a cui si deve prestare attenzione per avere una vita salutare e longeva. Tuttavia, ciò che inizialmente è una buona e sana abitudine può diventare talmente rigida e invalidante da trasformarsi in un vero e proprio disturbo psicologico (Pollan, 2006).
L’ortoressia (ON) viene definita come un’ossessione per uno stile alimentare sano e consapevole, caratterizzato da pensieri rigidi e assolutistici riguardanti gli effetti e i benefici sulla salute, da preoccupazioni eccessive sulla qualità e la provenienza del cibo e da regole alimentari severe ed auto-imposte (Donini et al., 2004).
Qualsiasi trasgressione può essere vissuta con un forte senso di colpa a cui si tenterà di porre rimedio irrigidendo sempre di più il controllo e le regole, attivando così un meccanismo che porterà non solo ad un peggioramento del disturbo ma anche ad una sua ripercussione su altre aree importanti della vita.
Quale potrebbe essere il fattore che segna il confine tra salute e patologia?
Abbiamo visto che ciò che caratterizza l’ortoressia è la preoccupazione eccessiva per uno stile alimentare sano.
La preoccupazione è un meccanismo psicologico funzionale che ci aiuta a fronteggiare meglio le situazioni e a pianificare in anticipo le cose in modo da evitare problemi in futuro (Wells, 1995).
Quando preoccuparsi diventa una costante allora i pensieri diventano così pervasivi che distraggono la persona, minando la sua capacità di concentrazione, il suo umore e la sua produttività sul lavoro, inficiando notevolmente sulla sua qualità di vita (Brosschot, J. F., & Thayer, J. F., 2004).
Sembra pertanto che la modalità con cui si reagisce al pensiero fonte di preoccupazione sia fondamentale nel determinare la funzionalità del preoccuparsi.
Il modo in cui tendiamo a pensare e gestire i nostri pensieri prende il nome di meta-credenza.
Tanto più la metacredenza circa il preoccuparsi è che sia un meccanismo non solo utile ma anche necessario e incontrollabile, tanto più il ricorrere ad esso diventa pervasivo e invalidante sia in termini comportamentali che emotivi (Wells, 1995; Purdon, C., & Clark, D. A.,1999).
Lo scopo della nostra ricerca è di indagare se, e quali, metacredenze hanno un ruolo significativo anche nel discriminare tra attenzione funzionale per l’alimentazione sana e ortoressia.
Parallelamente si cercherà di sondare se la presenza di specifiche metacredenze sia correlata a specifici vissuti emotivi.
La ringraziamo se vorrà partecipare alla nostra ricerca compilando il questionario riguardante le metacredenze e i vissuti emotivi nell’ortoressia. La invitiamo a condividere il link del questionario, in modo da raggiungere più persone ed avere un gruppo ampio e diversificato da cui poter raccogliere dati.
PARTECIPA ALLA RICERCA,
COMPILA IL QUESTIONARIO: