expand_lessAPRI WIDGET

Le parole per raccontare ai bambini la salute mentale – I progetti dell’Associazione Contatto

Un progetto che lavora sulla potenza emotiva e cognitiva della narrazione per aiutare i bambini con genitori che soffrono di un disturbo mentale

Di Loredana Paradiso

Pubblicato il 21 Apr. 2021

Come raccontare ai bambini le problematiche di salute mentale dei genitori?

 

Come sostenerli nella comprensione dei momenti difficili della malattia, del percorso terapeutico e riabilitativo? Come promuovere il benessere dei bambini e dei loro genitori attraverso un intervento di narrazione?

L’Associazione Contatto per la promozione delle Reti Sociali Naturali tenta di dare una risposta concreta al mondo dell’infanzia che vive queste situazioni attraverso la proposta di un intervento di narrazione progettato ad hoc per spiegare ai bambini il problema del disagio psichiatrico e per sostenerli nei momenti complessi della malattia.

L’Associazione Contatto è impegnata sin dal 2004 in questo settore, promuove e favorisce percorsi di inclusione sociale e miglioramento della qualità della vita di persone affette da un disturbo psichico.

Nell’ambito di questa area di intervento ha realizzato il primo progetto italiano di prevenzione e promozione del benessere per i figli di genitori che vivono una situazione di malessere psichico.

La proposta si articola nella realizzazione di percorsi psico-educativi rivolti a genitori e figli tra cui la progettazione e lettura accompagnata di racconti creati con l’obiettivo di “offrire le parole” ai genitori e operatori per raccontare i problemi di salute mentale ai bambini e per favorire la comprensione della loro storia famigliare e delle difficoltà quotidiane vissute.

L’ipotesi del progetto individua nel sostegno informativo alla famiglia e ai bambini lo strumento per favorire la comprensione dei comportamenti di malessere e la gestione dei vissuti e delle emozioni che vivono nella loro quotidianità, proteggendoli dal disorientamento collegato al vuoto informativo, alle false credenze e, anche, alle emozioni provate verso se stessi e i genitori con particolare riferimento alla tristezza, al senso di colpa e alla paura.

All’interno di questo progetto sono stati scritti quattro racconti finalizzati a descrivere la storia famigliare o personale di quattro personaggi che vivono esperienze di malessere psichiatrico: Agata il Castoro, la mamma che pensava di essere un uccellino; Ottavio il Polpo, che non riusciva a smettere di mettere in ordine e classificare; Gerry il Camaleonte, che era così triste da non riuscire neanche a mangiare e proteggersi; Pino il  Pavoncino, che cambiava il colore della coda quando era molto arrabbiato o molto felice, forse troppo!

Le autrici in questo modo introducono il bambino nel tema della salute mentale descrivendo con parole e immagini suggestive e fantasiose il comportamento della persona che vive un disagio psichico: in particolare attraverso l’animazione di personaggi fantastici raccontano cosa può osservare un bambino che vive con un adulto che soffre di un malessere psichiatrico o cosa può vivere nelle dinamiche famigliari quotidiane, avvicinandosi con delicatezza ai temi della trascuratezza e del rischio del maltrattamento.

Ogni storia parte dalla descrizione del cambiamento del comportamento del protagonista (Agata, Ottavio, Gerry, Pino), per arrivare alla descrizione del disturbo e alla narrazione del percorso di riabilitazione soffermandosi sull’importanza della rete sociale di supporto e del percorso di cura.

Le splendide illustrazioni che accompagnano il testo sono uno strumento per aiutare il bambino a entrare nel racconto e confrontarsi con i vissuti dei diversi personaggi, ma anche con le soluzioni realizzate dai partner e della rete sociale per affrontare e gestire i momenti di difficoltà e crisi.

La rete di supporto alla famiglia e il percorso di cura sono descritti con parole e metafore suggestive che  catturano la fantasia dei bambini come la Psicanatra o il dott. Morsiconi esperto di “animali strani e originali” o gli amici che sostengono  e tutelano nel momento della sofferenza come Bollicina per il polpo Ottavio, Walter la cavalletta per Gerry il camaleonte.

Ogni storia termina con un messaggio di fiducia e speranza: è possibile gestire il problema grazie al sostegno sociale (Bollicina e Walter), al supporto psicologico (Psicanatra e il dott. Morsiconi) o, a volte, a un periodo in ospedale (Agata il Castoro) e a una gestione diligente delle cure farmacologiche.

Quattro storie per capire il malessere psichiatrico e per “dare le parole ai bambini” per parlare e confrontarsi  sui comportamenti e sulle emozioni della depressione, del disturbo compulsivo-ossessivo e in generale della salute mentale sia di chi li vive, sia di chi li osserva e ci convive.

Un progetto che lavora sulla potenza emotiva e cognitiva della narrazione e sul suo ruolo nei processi di prevenzione e di promozione del benessere delle famiglie e dei bambini che vivono queste particolari situazioni sociali.

Per ulteriori informazioni sul progetto e sulle risorse per affrontare questa tematica è possibile accedere al portale My Blue Box e reti sociali naturali.

 

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Tasselli F. (2020) Agata il castoro. Illustrazioni di Chiara Helm
  • Tasselli F. (2020) Gerry il Camaleonte. Illustrazioni di Maya Perotti
  • Braga G. (2020) Ottavio il Polpo. Illustrazioni di Beatrice Sacchi
  • Pettuzzo M. & Pisaniello S. (2020) Gino il Pavoncino. Illustrazioni di Clara Panainte
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Il buco 2016 di Llenas Recensione del libro tra padagogia e psicologia Featured
Il buco (2016) di Anna Llenas – Recensione del libro

Il Buco di Anna Llenas è un libro che affronta non un dolore qualsiasi ma quel dolore, legato ad un lutto o ad un evento traumatico, che lascia il segno

ARTICOLI CORRELATI
All I want for Christmas is Truth. Scoprire che Babbo Natale non esiste è traumatico?

Quando i bambini scoprono che Babbo Natale non esiste? Verso gli 8-9 anni (ma vi è un’estrema variabilità). Come avviene questa scoperta? 

La diagnosi di sordità del proprio figlio: un percorso di elaborazione del lutto

In questo articolo vengono presentati i risvolti psicologici di ognuna delle cinque fasi di elaborazione della diagnosi di sordità

WordPress Ads
cancel