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Il domatore del vento (2019) di Alberto Pellai – Recensione del libro

"Il domatore del vento" aiuta i bambini a capire che possono vincere le loro paure e gli adulti a favorire lo sviluppo dell'intelligenza emotiva nei bambini

Di Marta Villa

Pubblicato il 16 Mar. 2021

Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta, nel libro Il domatore del vento racconta la storia di Jacopo, un bambino che, dopo una brutta esperienza, sviluppa una forte paura del vento, imparando ad addomesticarla solo grazie alla vicinanza del padre.

 

Questo piccolo libricino ha una doppia valenza: da una parte, attraverso un linguaggio semplice e diretto, aiuta il piccolo lettore a capire che anche lui come il protagonista può vincere le sue paure; dall’altra diventa per l’autore un espediente attraverso il quale spiegare agli adulti il modo per favorire lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nei bambini, che è un fondamento indispensabile per la formazione della loro identità ed autostima.

Nei bambini la paura si manifesta in maniera differente in base all’età ed in ciascun individuo, spesso il disagio non riesce ad essere espresso o elaborato nella mente del bambino e viene trasferito sul piano somatico per esternarlo: tutto ciò che impone un adattamento troppo repentino suscita spavento ed anche un banale imprevisto può far sorgere delle paure. Nel processo di scoperta, per imparare a gestire tutte queste novità senza esserne sopraffatto, è fondamentale il sostegno e la protezione dell’adulto.

Compito di quest’ultimo è quindi quello di favorire lo sviluppo della regolazione emotiva attraverso tre stadi:

  • validare lo stato emotivo (significazione);
  • attribuirgli un significato (alfabetizzazione emotiva);
  • permetterne l’autoregolazione nel bambino che la sperimenta.

Facilitata da un metodo simbolico-concreto che permette una più semplice identificazione per i piccoli, la regolazione emotiva implica la costruzione, insieme al bambino, di un contenitore emotivo in cui travasare tutte le emozioni ed ordinarle in modo che non si senta in balia di esse ma riesca a comprenderle nel loro significato per riportare calma.

L’evitamento è un problema centrale nella gestione dell’ansia; per vincere le proprie paure è necessario affrontarle ma questo non significa forzare il bambino in modo improvvisato.

Da parte dell’adulto è importante in questo percorso sfuggire a due comportamenti molto comuni: in primo luogo di fornire al bambino una protezione totale, la cui conseguenza è lo sviluppo di una passività di fronte alla paura che in questo modo viene alimentata; in secondo luogo la negazione dell’emozione esperita, poiché il bambino sentendosi incompreso percepisce di non potersi affidare al sostegno degli adulti in situazioni di difficoltà.

In sintesi, lo sviluppo della regolazione emotiva comporta, da parte di genitori ed insegnanti, una capacità di sintonizzazione con gli stati emotivi del bambino e, all’interno della relazione privilegiata che egli stabilisce con gli adulti, la possibilità di riconoscerli come validi e densi di significato, per poi poterli gestire e autoregolare. Ciò significa compiere uno spostamento da una situazione di passività al riconoscimento di ciò che provoca turbamento, addomesticando il senso di disagio che deriva da esso, elaborandolo ed incorporandolo in un nuovo equilibrio.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Pellai A. (2019). Il domatore del vento. Erickson
 
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