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Ossessioni e compulsioni nei bambini: dal fenomeno normale alla psicopatologia – Report del webinar con Gabriele Melli

Un webinar sulle ossessioni nei bambini tenuto dal Dr. G. Melli, che offre dei suggerimenti volti all’ampio pubblico di professionisti ma anche ai familiari

Di Valentina Nocito

Pubblicato il 17 Nov. 2020

Si è tenuto pochi giorni fa il webinar gratuito organizzato dal Centro Studi Erickson, dal titolo Ossessioni e compulsioni nei bambini: dal fenomeno normale alla psicopatologia, condotto dal Dottor Gabriele Melli.

 

Si è tenuto pochi giorni fa il webinar gratuito organizzato dal Centro Studi Erickson, dal titolo Ossessioni e compulsioni nei bambini: dal fenomeno normale alla psicopatologia, condotto da Gabriele Melli, psicologo, psicoterapeuta, Presidente dell’Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva (IPSICO di Firenze) ed autore del testo Vincere le ossessioni. Capire e affrontare il disturbo ossessivo-compulsivo”.

Durante il webinar, Melli ha illustrato con chiarezza cosa intendere per ossessioni patologiche ossia, pensieri, immagini, fantasie o impulsi che creano enorme disagio in chi li sperimenta.

IMMAGINE 1 – Gabriele Melli

Tante le tematiche, ma fra le più comuni sono state citate le ossessioni da contaminazione, sottolineando come la fonte di contaminazione non sia legata solo ed esclusivamente a sostanze contagiose o tossiche ma anche a sostanze ed oggetti legati all’idea di “sporco” che generano disgusto e relativo comportamento di evitamento o pulizia; ed ancora dubbi ossessivi di sbagliare e attraverso tali errori e sbagli, arrecare danni (ad esempio temendo di aver dimenticato il rubinetto dell’acqua aperto e di allagare casa) con relativo rituale di controllo, la categoria di pensieri tabù o inaccetabili, come pensieri di natura aggressiva (pensare di fare violenza alla madre o un proprio caro) e/o autolesiva (da non confondere con le idee suicidarie) e per gli adolescenti che si affacciano alla sessualità, possiamo ritrovare ossessioni di natura sessuale.

Nei bambini le ossessioni patologiche di contaminazione ricoprono circa il 40% dei casi, seguite poi dalle ossessioni di carattere aggressivo e pensiero magico (se faccio o non faccio un certo rituale, potrebbe accadere qualcosa di terribile ai miei cari).

Ossessioni e compulsioni sono frequenti in bambini ed adolescenti, continua a spiegarci Melli, e questo non deve immediatamente destarci preoccupazione, in quanto spesso possono avere un carattere transitorio e svanire spontaneamente. Ne sono esempi alcuni rituali che devono essere agiti soprattutto alla sera oppure alcuni rituali di carattere magico come quelli citati sopra. Ma è bene anche riconoscere alcuni segnali premonitori di possibile evoluzione verso la patologia per riuscire ad intervenire tempestivamente, come la ritualità, ossia quando si comincia ad osservare ad esempio nel bambino, che il suo comportamento non è frutto di abitudini ma designa una estrema rigidità non modificabile del rituale (pena un estremo stato di disagio). Altro aspetto a cui prestare attenzione, suggerisce Gabriele Melli è il notare che il bambino passa molto tempo in uno stato di angoscia, assorto nei suoi pensieri, senza apparente perché. Ciò può essere dovuto al fatto che il bambino si trova assorbito in una lotta contro i contenuti del suo pensiero che cerca di allontanare o controllare e che oltre a generare ansia, spesso si accompagnano a senso di colpa e vergogna (per pensare certi pensieri).

Cosa fare allora?

In questa sede Gabriele Melli offre dei suggerimenti volti all’ampio pubblico di professionisti ma anche ai familiari, ossia tentare di stabilire una comunicazione con il bambino, capire cosa lo preoccupa, cosa lo spaventi, cercando di individuare la funzione del rituale compulsivo. Infatti, sottolinea Melli, il compiere o non compiere un comportamento, rituale magico, deve essere finalizzato a contenere e neutralizzare l’angoscia generata dall’ossessione.

Un valido ed efficace aiuto diventa inoltre la Terapia Cognitivo Comportamentale, che vanta protocolli validati scientificamente.

Anche in questo caso verrà svolta un’analisi funzionale del comportamento. E questo servirà ad individuare da quale comportamento e rituale il bambino è diventato “dipendente” ed accompagnare lo stesso ed i suoi familiare lungo il percorso di “disintossicazione”.

Sarà essenziale anche una fase psicoeducativa, in quanto sarà necessaria la collaborazione attiva del bambino unita al fatto che lo stesso deve sapere perché verranno fatte o non fatte determinate cose; ci si muoverà sia nella sfera comportamentale, cercando di rompere circuiti di evitamento, rituali, e ricerca di rassicurazioni, che su quella cognitiva, al fine di esplorare e rivedere cosa il bambino “pensa dei suoi pensieri”, per aiutarlo ad accettarli, non giudicarli, non averne paura e non sentirsi in colpa.

Un breve webinar ma ricco di informazioni utili sicuramente da approfondire. Si rimanda al sito del Centro Studi Erickson per eventuali date ed eventi formativi.

 

Ossessioni e compulsioni nei bambini: dal fenomeno normale alla psicopatologia

Guarda il video integrale del webinar:

 

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Valentina Nocito
Valentina Nocito

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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