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Le proprie regole – Moms, una rubrica su maternità e genitorialità

Molti credono che una madre debba seguire delle regole generali e prestabilite nella relazione con il proprio figlio, è davvero così?

Di Eleonora Damiani

Pubblicato il 18 Nov. 2020

Il seguente articolo, riprendendo la seconda puntata della serie tv Workin’ Moms affronta il tema delle regole, dandone una nuova lettura. Assumendo una nuova prospettiva si può dare origine ad un cambiamento.

Moms – (Nr.2) Le proprie regole

 

Se anche dal mio seno uscisse benzina, il latte artificiale è una scelta della madre.
Anche se la madre prende una cattiva decisione?

Questo riportato è lo scambio tra Kate Foster e la babysitter di suo figlio nel secondo episodio della serie tv Workin’ Moms.

Sin dall’inizio della puntata viene mostrato come molti credono che una madre debba seguire delle regole generali e prestabilite nella relazione con il proprio figlio. Spesso infatti, tanto tra chi gestisce i corsi pre e post-partum quanto tra alcune madri, persiste la convinzione che seguendo la strada tracciata da altri si possa mantenere il controllo sugli avvenimenti e sulle relazioni.

Il controllo non sposa la spontaneità, il che può dare vita ad una rigidità nel rapporto madre-figlio con delle ripercussioni su entrambi. Madre e bambino potrebbero adattarsi a regole imposte da altri senza vagliare ciò che è meglio per se stessi. Da ciò potrebbe derivarne la negazione dei propri bisogni.

È importante dunque che ogni madre ascolti se stessa prima delle regole scelte in base all’esperienza altrui. Proprio come chi guida può imparare le strade perdendosi e come un bambino di prima elementare può capire dove scrivere confondendo la posizione delle righe, una madre scopre come funziona la relazione con il proprio figlio solo standoci dentro.

È interessante il modo in cui la serie tv sceglie di affrontare il tema dell’allattamento. Mettendolo nel minestrone degli ambiti dove ogni madre può scegliere le proprie regole, l’argomento “allattamento” diviene uno dei tanti caratterizzanti la relazione madre-bambino e non quello preminente. Questo permette alla donna di non vederlo più come un dovere, ma come un’opzione.

Workin’ Moms propone ad ogni donna di cambiare prospettiva, scegliere per sé i temi a cui dare rilevanza. L’allattamento, i termini da utilizzare o meno col proprio figlio e il rientro al lavoro divengono ingredienti di un calderone che ogni donna può modulare in base a come preferisce che sia la relazione col suo bambino o la sua bambina. Solo ascoltandosi e stando nella relazione si ha la possibilità di capire quando è il momento di allattare e quando quello di smettere, quando tornare al lavoro e quando concedersi altro tempo a casa e quali parole si possono usare o meno col proprio bambino.

Non possono esistere regole precostituite per tutte le interazioni tra madri e figli, poiché ogni relazione è differente e ogni donna può capire da sola i tempi, modalità e limitazioni che caratterizzano la relazione di cui fa parte.

Grazie a Catherine Reitman, autrice del telefilm, è possibile fare finalmente i conti con la realtà, dove alcune donne traggono piacere nel momento in cui si tirano il latte, altre sollievo, ad altre non cambia nulla e altre ancora purtroppo ne soffrono.

Da cui ne segue che dove vi è la diversità non possono esserci regole preconfezionate, che si aggrappano ad un debole controllo sulla realtà.

 

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