Le evidenze scientifiche mostrano come le adolescenti con sintomi psichiatrici tendano maggiormente ad assumere comportamenti sessualmente rischiosi. Il disturbo borderline di personalità (BPD) è davvero caratterizzato da una maggior presenza di questi agiti?
Quando si parla di comportamenti sessualmente rischiosi si intende una serie di condotte sessuali che sono associate ad un alto numero di conseguenze negative per l’individuo. Nello specifico, l’età precoce del primo rapporto, così come un ampio numero di partners sessuali e il non utilizzo del condom, possono causare infezioni sessualmente trasmissibili ed aumentare la probabilità di avere gravidanze indesiderate (Basen-Engquist, 1992).
Le evidenze scientifiche sostengono che le adolescenti con sintomi psichiatrici sono maggiormente soggette ad assumere questi comportamenti (Anatale & Kelly, 2015; Brown et al., 2010; Cunningham et al., 2017) e che il disturbo borderline di personalità (BPD) risulta essere quello che presenta maggiormente questi comportamenti a rischio (American Psychiatric Association, 2013).
Infatti, questo disturbo è caratterizzato da relazioni interpersonali ed un’immagine di Sé instabili, nonché instabilità affettiva e presenza di comportamento impulsivo autolesionista. La forte impulsività, i soverchianti sentimenti di vuoto e l’elevata paura dell’abbandono sono le caratteristiche che maggiormente spiegano le condotte sessualmente a rischio di questi soggetti (ibidem) e che hanno spinto numerosi ricercatori ad approfondire la relazione tra questi aspetti; sulla scia dei precedenti risultati, il presente studio (Penner et al., 2019) intende indagare le differenze tra adolescenti femmine con e senza BPD in termini di comportamenti sessualmente a rischio, oltre ad esaminare gli atteggiamenti personali, il rispetto delle norme e l’autoefficacia individuale.
123 ragazze adolescenti di età compresa tra i 12 e i 17 anni sono state selezionate da una struttura psichiatrica in cui erano ricoverate per disturbi emotivi e comportamentali di varia natura e sono state sottoposte al Safer Choices Survey (SCS; Basen-Engquist et al., 1999), un questionario in grado di valutare i comportamenti sessualmente a rischio, al Sexual Risk Behaviors Beliefs and Self Efficacy Scale (SRBBS; Basen-Engquist et al., 1999), in grado di valutare le attitudini, il rispetto delle regole e l’autoefficacia sessuale, al Childhood Interview for Borderline Personality Disorder (CI-BPD; Zanarini, 2003), un’intervista semistrutturata per misurare il disturbo di personalità borderline in età infantile ed adolescenziale, al Borderline Personality Features Scale for Children (BPFSC; Crick, Murray-Close, & Woods, 2005), per rilevare i tratti borderline, ed al Youth Self-Report (YSR; Achenbach & Rescorla, 2001), per misurare il livello di psicopatologia.I risultati hanno mostrato che non ci sono differenze significative in termini di comportamenti sessualmente a rischio tra soggetti con disturbo borderline di personalità e non, ma che le ragazze con BPD hanno atteggiamenti più rischiosi ed una minore autoefficacia a rifiutare le proposte sessuali e che ciò influisce sulla loro capacità di decidere responsabilmente che tipo di condotta adottare in situazioni non sicure per la loro salute.
In conclusione, possiamo dire che la minore autoefficacia delle ragazze adolescenti con BPD le espone a comportamenti sessuali a rischio come l’avere rapporti con persone sconosciute o conosciute appena, il non usare il condom e il non riuscire ad essere assertive all’interno di un contesto sessuale. Questi comportamenti incidono sulla salute psico-fisica del soggetto e sollecitano la messa in atto di interventi psico-educativi e preventivi al fine di limitarli.