I tatuaggi si possono definire come un mezzo di comunicazione non verbale utilizzato dal soggetto per inviare informazioni su di Sé in modo indiretto ed in grado di dare forma ad un’immagine personale ideale.
La diffusione dei tattoo è un fenomeno ampiamente diffuso all’interno della società occidentale e spinge gli individui a scegliere di tatuarsi immagini, frasi, volti e paesaggi, ritenuti da loro significativi, nell’intento di apparire alla moda, sicuri di sé, unici ed interessanti (Armstrong et al., 2002). Infatti il tatuaggio si può definire come un mezzo di comunicazione non verbale utilizzato dal soggetto per inviare informazioni su di Sé in modo indiretto ed in grado di dare forma ad un’immagine personale ideale.
Ciò è confermato dalle motivazioni che la maggior parte degli individui dà rispetto alla scelta di tatuarsi. Le spiegazioni più frequenti riguardano l’acquisizione di maggior controllo del proprio corpo, oltre alla possibilità di esprimere il proprio Sé e di differenziarsi dagli altri, apparendo unici e speciali (Forbes, 2001; Carroll & Anderson, 2002; Armstrong et al, 2008).
Per questo motivo recentemente diversi studi hanno esplorato il legame tra autostima e comportamento di tatuarsi, oltre che l’influenza di quest’ultimo sull’incremento della soddisfazione corporea, ed il presente studio (Kertzman et al., 2019) si propone di approfondire questi aspetti.
Sono stati formati due gruppi, ciascuno composto da 60 donne, nel primo le donne presentano tutte dei tattoo e sono di età compresa tra i 18 e i 35 anni, mentre nel secondo, le partecipanti rientrano nella stessa fascia d’età, ma non hanno tatuaggi.
Servendosi del software PsyScan ed utilizzando nello specifico The repertory grid tecnique (RGT), che utilizza i colori come strumento d’indagine in grado di cogliere aspetti emotivi e cognitivi impliciti, gli autori hanno studiato le relazioni tra immagini corporea, autostima e comportamento di tatuarsi. A ciascun soggetto, preso singolarmente, è stato chiesto di indicare quale dei sette colori presentati era in grado di rappresentare maggiormente il costrutto esaminato (il proprio corpo, il Sé ideale, ecc.), ripetendo la procedura fino all’eliminazione di tutti i colori, e, una volta che la stessa operazione è stata applicata a tutti i costrutti, la relazione tra questi è stata studiata sulla base della precedente selezione degli elementi, in quanto ciascuna scelta è considerata indicativa per l’esame delle variabili oggetto di studio.
I risultati rilevano che le donne con i tatuaggi mostrano di avere un’autostima più bassa rispetto alle donne senza tatuaggi, in linea con i precedenti studi secondo cui il tatuarsi comporta una maggior accettazione del proprio corpo (Swami, 2011), che viene più graditamente esibito, in quanto diventa specchio della propria individualità (Pajor, Broniarczyk-Dyla, & Switalska, 2015), portando ad una maggior soddisfazione per il proprio corpo.
In conclusione, possiamo dire che è presente una relazione tra la scelta di tatuarsi ed il bisogno di sentirsi padroni del proprio corpo, motivo per cui questo comportamento ha inizio durante la fase adolescenziale, momento in cui il corpo cambia, assumendo forme e funzioni diverse, che si ripercuotono nel tentativo dell’individuo di dare un significato a tali trasformazioni, oltre che definire la propria identità alla luce del passaggio verso una nuova fase del ciclo di vita.