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Bisessualità: le differenze tra uomini e donne nei comportamenti sessuali

Nonostante negli ultimi anni ci si è concentrati maggiormente sullo stato di salute di persone LGBT pochi studi hanno analizzato esclusivamente i bisessuali

Di Catia Lo Russo

Pubblicato il 28 Lug. 2020

Aggiornato il 30 Giu. 2022 17:36

Un recente studio si è proposto di esplorare quali siano i comportamenti bisessuali che le donne e gli uomini considerano come aver “fatto sesso”, con chi li hanno messi in atto e le differenze negli atteggiamenti sessuali e nelle storie sessuali bisessuali attraverso le coorti generazionali.

 

Negli ultimi tre decenni, la ricerca sul rapporto tra identità e salute di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) è aumentata in modo significativo (Institute of Medicine [IOM], 2011). Sebbene questa ricerca abbia evidenziato una serie di disparità di salute vissute dalle persone LGBT, pochi studi si sono concentrati esplicitamente sulla salute delle persone bisessuali (Human Rights Campaign [HRC], 2015).

Spesso i dati di donne e uomini bisessuali sono stati combinati con quelli di donne e uomini gay lesbiche, concentrandosi principalmente sui comportamenti sessuali (ad esempio, fare sesso con donne e/o uomini), piuttosto che sull’identità e sull’esperienza (Bostwick, 2012; Pathela, Blank, Sell, & Schillinger, 2006; Pathela, Hajat, Schillinger, Sell, & Mostashari, 2006;). Tuttavia, le persone identificate bisessualmente costituiscono un gruppo distinto e separato da donne e uomini lesbiche, gay ed eterosessuali (Bostwick, 2012; Galupo, 2011). Un recente studio si è proposto di esplorare quali sono i comportamenti bisessuali che le donne e gli uomini considerano come avere “fatto sesso” e quali di questi comportamenti hanno assunto solo con donne, solo con uomini, donne e uomini, o con nessuno. Inoltre, questo studio esamina le differenze negli atteggiamenti sessuali e nelle storie sessuali di donne e uomini bisessuali attraverso le coorti generazionali.

I partecipanti sono stati selezionati da una banca dati molto ampia (N = 14.724) che comprendeva uno spettro di orientamenti sessuali. I criteri di inclusione per le analisi includevano l’età minima di 18 anni, il fatto di vivere negli Stati Uniti, l’auto-identificazione come bisessuale e l’identificazione come uomo. Essi hanno compilato un questionario online, ovvero il Had Sex Survey del Kinsey Insitute 2007, che aveva lo scopo di esplorare il genere [ad es., “Quale delle seguenti caratteristiche ti descrive meglio? -Donna (nata femmina), – Uomo (nato maschio), – Transessuale / donna transessuale (MTF), – Transessuale / uomo transessuale (FTM); – Donna intersessuale; – Uomo intersessuale; – Uomo intersessuale; – scelgo di non rispondere”], l’orientamento sessuale, gli atteggiamenti riguardo a quali comportamenti costituiscono l’aver “fatto sesso”, andando a fornire una personale definizione di tale atto (ad es., “Diresti di aver ‘fatto sesso’ con qualcuno se il comportamento più intimo che hai avuto è stato…?” seguito da un elenco di comportamenti a cui si può rispondere “No”, “Sì” e “Scelgo di non rispondere”), modelli di comportamento per tutta la vita [ad es., “Ha mai tenuto uno dei seguenti comportamenti con un uomo (uomini) o una donna (donne)”?] e alcuni dati demografici. Per le donne e gli uomini bisessuali di questo campione non c’è stato un accordo universale su quali comportamenti costituiscono l’atto. Tuttavia, come ci si aspetterebbe, è più probabile che alcuni comportamenti siano etichettati come “sesso” rispetto ad altri.

Dai risultati è emerso che relativamente pochi, ma proporzionalmente più uomini bisessuali rispetto a donne bisessuali, considerano il bacio passionale e la stimolazione manuale o orale del seno come “sesso”. Un numero maggiore di partecipanti ha considerato come “sesso” la stimolazione manuale e orale dei genitali e dell’ano, oltre all’uso di giocattoli sessuali. Il rapporto tra l’età e la probabilità di considerare l’uso di giocattoli sessuali come “aver fatto sesso” è risultato statisticamente significativo per entrambi i sessi, in quanto gli uomini e le donne più anziani sono generalmente più propensi a considerare l’uso di giocattoli sessuali come sesso rispetto ai gruppi più giovani. Indipendentemente dal sesso e dall’età, la maggior parte, ma non tutti i partecipanti (88% – 100%), hanno considerato i rapporti penilo – vaginali (PVI) e penilo – anali (PAI-ricettivi; e per gli uomini PAI-insertivi) come “rapporto sessuale”. Nello specifico, le donne sono risultate significativamente più propense degli uomini a contare PVI e PAI – ricettivo come sesso.

I risultati rivelano anche che per gli uomini bisessuali, i comportamenti sessuali più comunemente segnalati con partner di entrambi i sessi sono stati i comportamenti manuali e orali dei genitali (“80%), il bacio profondo e la stimolazione manuale del seno (70%) e la stimolazione orale del seno (60%). Circa un terzo ha riferito di aver avuto rapporti anali insertivi con uomini e donne e un altro quarto ha riferito di averli avuti solo con partner maschi. L’età è stata associata in modo significativo con l’aver adottato tutti i comportamenti tranne il bacio profondo, anche se la natura precisa della relazione variava. Rispetto alle fasce d’età più anziane, un numero minore di uomini bisessuali nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 29 anni si è impegnato in tutti i comportamenti ad eccezione dei baci profondi. In altre parole, le coorti in età più avanzata hanno riferito un maggior numero di esperienze sessuali di vario tipo.

Per le donne bisessuali, i comportamenti sessuali più comunemente segnalati con partner di entrambi i sessi erano il bacio profondo (quasi il 90%), la stimolazione manuale e orale del seno e la stimolazione manuale dei genitali (“80%) e quella orale (“70%). PVI e PAI con soli uomini sono stati segnalati rispettivamente dall’84% e dal 64%. Circa un quarto ha riferito solo con i partner maschi. L’età è stata associata in modo significativo con l’aver adottato tutti i comportamenti tranne il bacio, con le coorti più anziane che hanno avuto più esperienza. Tuttavia, la forza delle associazioni di storie di comportamento con l’età erano generalmente più deboli rispetto a quelle degli uomini. In sintesi, rispetto agli uomini e alle donne bisessuali più anziani, i gruppi di età più giovani (18-29 anni) hanno riportato una minore esperienza sessuale ed erano meno propensi a contare un certo numero di comportamenti come sesso; e le correlazioni con l’età erano più forti per gli uomini che per le donne su un certo numero di item. Tuttavia, questo modello non è limitato a questo campione bisessuale (Sanders et al., 2010).

Tali risultati hanno importanti implicazioni metodologiche per gli studi basati su questionari e stime della popolazione sul comportamento e l’identità sessuale e hanno ramificazioni cliniche per intervistare clienti o pazienti.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bostwick, W. (2012). Assessing bisexual stigma and mental health status: A brief report. Journal of Bisexuality, 12(2), 214–222.
  • Galupo, M. P. (2011). Bisexuality: Complicating and conceptualizing sexual identity. Journal of Bisexuality, 11(4), 545–549.
  • Hill, B.J., Sanders, A., & Reinisch, J.M. (2016). Variability in Sex Attitudes and Sexual Histories Across Age Groups of Bisexual Women and Men in the United States. Journal of Bisexuality, 16 (1), 20-40.
  • Human Rights Campaign. (2015). Health disparities among bisexual people.
  • Institute of Medicine of the National Academies (IOM), Committee on Lesbian, Gay, Bisexual, and Transgender Health Issues and Research Gaps and Opportunities, Board on the Health of Select Populations. (2011). The health of lesbian, gay, bisexual, and transgender people: building a foundation for better understanding. Washington, DC: National Academies Press.
  • Pathela, P., Blank, S., Sell, R. L., & Schillinger, J. A. (2006). The importance of both sexual behavior and identity. American Journal of Public Health, 96(5), 765.
  • Pathela, P., Hajat, A., Schillinger, J., Blank, S., Sell, R., & Mostashari, F. (2006). Discordance between sexual behavior and self-reported sexual identity: A population-based survey of New York City men. Annals of Internal Medicine, 145(6), 416–425.
  • Sanders, S. A., Hill, B. J., Yarber, W. L., Graham, C. A., Crosby, R. A., & Milhausen, R. R. (2010). Misclassification bias: Diversity in conceptualisations about having “had sex.” Sexual Health, 7, 31–34.
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