L’orgasmo femminile è un fenomeno complesso, sopratutto quando si cercano di analizzare le variabili connesse al tempo per raggiungerlo. Quanto aspetti come l’età, la durata della relazione e la posizione durante il rapporto possono influenzare la latenza orgasmica?
L’orgasmo femminile è uno degli argomenti meno compresi e più controversi fino ad oggi; infatti, nonostante la presenza di diversi studi in letteratura, il problema non è mai stato affrontato in modo completo a causa della sua complessità. Nel 2003 un gruppo di esperti ha definito l’orgasmo nelle donne come: una sensazione variabile e transitoria di intenso piacere che crea uno stato di coscienza alterato, accompagnato da contrazioni involontarie e ritmiche della muscolatura pelvica, con induzione di benessere e appagamento. Altre definizioni usate in questo studio sono quella di eccitazione sessuale e TitOr. L’eccitazione sessuale è un intenso desiderio di attività sessuale in presenza di stimoli erotici, forniti dal partner, audiovisivi o entrambi; il TitOr è il tempo impiegato, in secondi o minuti, per raggiungere l’orgasmo (misurato con il cronometro) dopo un’eccitazione sessuale adeguata. Infine, è bene sottolineare che nell’uomo l’orgasmo coincide con l’eiaculazione che è clinicamente evidente; nelle donne, invece, l’orgasmo non sempre è clinicamente evidente.
L’obiettivo del presente studio era misurare il tempo medio per raggiungere l’orgasmo (TitOr) durante un rapporto sessuale, in un campione costituito da donne eterosessuali di almeno 18 anni e coinvolte in una relazione monogama stabile. Inoltre, sono stati valutati anche l’effetto dell’età, della durata della relazione, della posizione durante il rapporto sessuale e ulteriori attività non penetrative sul TitOr. I partecipanti furono reclutati compilando un questionario online e il campione finale era costituito da 645 donne; le interviste ai soggetti avvenivano sia face-to-face che tramite piattaforme e interviste online.
Ai partecipanti è stato chiesto di mantenere un diario sulla propria attività sessuale, inserendo i dettagli sulla presenza/assenza dell’orgasmo e di misurarne il tempo, per un periodo di 8 settimane. In generale, il cronometro è stato attivato nello smartphone del soggetto nel momento in cui ritiene di essere sufficientemente eccitato per il rapporto sessuale e viene fermato al raggiungimento dell’orgasmo e registrato con uno screenshot. I dettagli venivano riferiti nel colloquio personale.
Dai risultati si evince che il 17% dei partecipanti non ha mai sperimentato un orgasmo, il 31% ha riferito di aver raggiunto l’orgasmo con la penetrazione, mentre il 68% ha riferito di aver bisogno di ulteriori attività per raggiungere l’orgasmo. La posizione durante l’attività sessuale sembra influire sul raggiungimento dell’orgasmo. Il tempo medio per raggiungere l’orgasmo era di 13 minuti e mezzo.
I fattori mentali e relazionali, come la stabilità e la durata della relazione, nonché la comunicazione interpersonale, sembrano influenzare notevolmente la latenza orgasmica. Inoltre, è stato dimostrato che il tempo impiegato da una donna per raggiungere l’orgasmo nell’attività masturbatoria è minore, comparato a quello impiegato per raggiungere l’orgasmo nel rapporto sessuale; e anche il raggiungimento dell’orgasmo in sé sembra essere più frequente. Altri fattori che influenzano la latenza orgasmica sono l’immagine di sé e del proprio corpo, esperienze passate, l’attrazione fisica nei confronti del proprio partner e atteggiamento nei confronti del sesso. Anche l’anatomia degli organi genitali femminili influenza il TitOr in una donna.
La latenza dell’orgasmo in entrambi i sessi è una questione di dibattito e costituisce un punto importante da considerare quando il medico affronta la disfunzione sessuale in entrambi i sessi. Pertanto, le implicazioni cliniche del presente studio riguardano un supporto nella definizione, nella comprensione e nel trattamento della funzione e disfunzione sessuale nelle donne, ma anche la pianificazione di un possibile intervento per la disfunzione eiaculatoria maschile che si può manifestare nelle coppie in cui le donne non sono riuscite a raggiungere l’orgasmo durante il rapporto sessuale.
Un limite importante di questo studio è rappresentato dalla possibilità di verificare la veridicità delle informazioni, al di fuori dello screenshot; al contrario, un fondamentale punto di forza è la possibilità di cronometrare il TitOr in un contesto di vita reale e la multiculturalità del campione; infine, i risultati di questo studio potrebbero costituire la base per ricerche future sulle funzioni e disfunzioni sessuali.