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Orgasmo femminile: tempo medio per raggiungerlo e variabili di influenza

Un recente studio si propone di misurare il tempo medio impiegato da un campione di donne per raggiungere l’orgasmo (TitOr) durante un rapporto sessuale.

Di Virginia Armellini

Pubblicato il 27 Mar. 2020

L’orgasmo femminile è un fenomeno complesso, sopratutto quando si cercano di analizzare le variabili connesse al tempo per raggiungerlo. Quanto aspetti come l’età, la durata della relazione e la posizione durante il rapporto possono influenzare la latenza orgasmica?

 

L’orgasmo femminile è uno degli argomenti meno compresi e più controversi fino ad oggi; infatti, nonostante la presenza di diversi studi in letteratura, il problema non è mai stato affrontato in modo completo a causa della sua complessità. Nel 2003 un gruppo di esperti ha definito l’orgasmo nelle donne come: una sensazione variabile e transitoria di intenso piacere che crea uno stato di coscienza alterato, accompagnato da contrazioni involontarie e ritmiche della muscolatura pelvica, con induzione di benessere e appagamento. Altre definizioni usate in questo studio sono quella di eccitazione sessuale e TitOr. L’eccitazione sessuale è un intenso desiderio di attività sessuale in presenza di stimoli erotici, forniti dal partner, audiovisivi o entrambi; il TitOr è il tempo impiegato, in secondi o minuti, per raggiungere l’orgasmo (misurato con il cronometro) dopo un’eccitazione sessuale adeguata. Infine, è bene sottolineare che nell’uomo l’orgasmo coincide con l’eiaculazione che è clinicamente evidente; nelle donne, invece, l’orgasmo non sempre è clinicamente evidente.

L’obiettivo del presente studio era misurare il tempo medio per raggiungere l’orgasmo (TitOr) durante un rapporto sessuale, in un campione costituito da donne eterosessuali di almeno 18 anni e coinvolte in una relazione monogama stabile. Inoltre, sono stati valutati anche l’effetto dell’età, della durata della relazione, della posizione durante il rapporto sessuale e ulteriori attività non penetrative sul TitOr. I partecipanti furono reclutati compilando un questionario online e il campione finale era costituito da 645 donne; le interviste ai soggetti avvenivano sia face-to-face che tramite piattaforme e interviste online.

Ai partecipanti è stato chiesto di mantenere un diario sulla propria attività sessuale, inserendo i dettagli sulla presenza/assenza dell’orgasmo e di misurarne il tempo, per un periodo di 8 settimane. In generale, il cronometro è stato attivato nello smartphone del soggetto nel momento in cui ritiene di essere sufficientemente eccitato per il rapporto sessuale e viene fermato al raggiungimento dell’orgasmo e registrato con uno screenshot. I dettagli venivano riferiti nel colloquio personale.

Dai risultati si evince che il 17% dei partecipanti non ha mai sperimentato un orgasmo, il 31% ha riferito di aver raggiunto l’orgasmo con la penetrazione, mentre il 68% ha riferito di aver bisogno di ulteriori attività per raggiungere l’orgasmo. La posizione durante l’attività sessuale sembra influire sul raggiungimento dell’orgasmo. Il tempo medio per raggiungere l’orgasmo era di 13 minuti e mezzo.

I fattori mentali e relazionali, come la stabilità e la durata della relazione, nonché la comunicazione interpersonale, sembrano influenzare notevolmente la latenza orgasmica. Inoltre, è stato dimostrato che il tempo impiegato da una donna per raggiungere l’orgasmo nell’attività masturbatoria è minore, comparato a quello impiegato per raggiungere l’orgasmo nel rapporto sessuale; e anche il raggiungimento dell’orgasmo in sé sembra essere più frequente. Altri fattori che influenzano la latenza orgasmica sono l’immagine di sé e del proprio corpo, esperienze passate, l’attrazione fisica nei confronti del proprio partner e atteggiamento nei confronti del sesso. Anche l’anatomia degli organi genitali femminili influenza il TitOr in una donna.

La latenza dell’orgasmo in entrambi i sessi è una questione di dibattito e costituisce un punto importante da considerare quando il medico affronta la disfunzione sessuale in entrambi i sessi. Pertanto, le implicazioni cliniche del presente studio riguardano un supporto nella definizione, nella comprensione e nel trattamento della funzione e disfunzione sessuale nelle donne, ma anche la pianificazione di un possibile intervento per la disfunzione eiaculatoria maschile che si può manifestare nelle coppie in cui le donne non sono riuscite a raggiungere l’orgasmo durante il rapporto sessuale.

Un limite importante di questo studio è rappresentato dalla possibilità di verificare la veridicità delle informazioni, al di fuori dello screenshot; al contrario, un fondamentale punto di forza è la possibilità di cronometrare il TitOr in un contesto di vita reale e la multiculturalità del campione; infine, i risultati di questo studio potrebbero costituire la base per ricerche future sulle funzioni e disfunzioni sessuali.

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