expand_lessAPRI WIDGET

L’effetto della terapia di gruppo cognitivo-comportamentale (CBGT) sulla depressione e sugli stili di coping delle donne esposte all’infedeltà coniugale

L'infedeltà del partner, con le conseguenze associate, può essere difficile da affrontare, ma l'intervento tramite la CBGT sembra essere efficace

Di Virginia Armellini

Pubblicato il 18 Feb. 2020

Un recente studio si è posto l’obiettivo di determinare l’effetto di un training basato sulla CBGT sulla depressione e sugli stili di coping nelle donne esposte all’infedeltà del coniuge.

 

L’infedeltà coniugale è un fenomeno che si verifica spesso a causa di bisogni emotivi dell’individuo e si manifesta attraverso relazioni al di fuori del matrimonio. L’infedeltà può causare disturbi e malattie comportamentali che variano da individuo a individuo. La depressione, ad esempio, è caratterizzata da calo dell’umore, sensi di colpa, bassa autostima, perdita di sonno e di appetito, perdita di desiderio sessuale, mancanza di interesse per le attività quotidiane e colpisce la maggior parte delle donne tradite. I modi che gli individui utilizzano per gestire eventi o stimoli stressanti sono diversi l’uno dall’altro; le strategie di coping utilizzate dall’individuo possono portare ad una riduzione della pressione psicologica, tuttavia, alcune risposte di coping possono peggiorare il problema e intensificare le emozioni negative. I trattamenti psicologici aiutano a gestire meglio i pensieri negativi e la pressione mentale, rinforzando strategie di coping più adattive che promuovono il benessere psicologico. Uno di questi trattamenti, che ha dimostrato avere risultati efficaci, è la terapia di gruppo cognitivo-comportamentale (CBGT). Un recente studio (Babolhavaeji, Khoshnevis, & Rastin, 2019) si è posto l’obiettivo di determinare l’effetto di un training basato sulla CBGT sulla depressione e sugli stili di coping nelle donne esposte all’infedeltà del coniuge.

La ricerca, di tipo quasi sperimentale, includeva donne che cercavano servizi psicologici a causa dell’infedeltà dei mariti. Il campione finale comprendeva 22 donne divise in due gruppi, sperimentale e di controllo. Il gruppo sperimentale ha partecipato a 8 sessioni di CBGT, una volta a settimana per la durata di 90 minuti. Ai soggetti di entrambi i gruppi è stato chiesto di effettuare un pre-test e un post-test, rispondendo al Coping Inventory for Stressful Situations Questionnaire (CISS; Endler & Parker, 1994) e al Beck Depression Inventory (BDI; Powles & Beck, 1974). Il CISS è un questionario self-report che valuta gli stili di coping messi in atto dagli individui per risolvere un problema; esistono tre sottocategorie: coping incentrato sul problema, coping incentrato sulle emozioni e coping evitante. Il BDI è un questionario self-report utilizzato per la misura della depressione e composto da 21 item. La strategia generale di CBGT è stata identificata da Michael L. Free nel 1999. È una combinazione di interventi verbali e tecniche di modifica delle credenze e dei comportamenti, che includono ad esempio aiutare i pazienti a identificare le loro idee irrazionali e disfunzionali, correggere e ristrutturare le concettualizzazioni distorte e le credenze inefficaci.

I risultati hanno mostrato una differenza significativa tra la media dei punteggi relativi alla depressione e agli stili di coping nel gruppo sperimentale rispetto al post-test. La media del coping incentrato sui problemi del gruppo sperimentale è aumentata nel post-test rispetto al pre-test e la media del coping di evitamento del gruppo sperimentale e del coping incentrato sulle emozioni è diminuito nel post-test rispetto al pre-test. Questi cambiamenti non sono stati osservati nel gruppo di controllo. La media dei punteggi relativi alla depressione nel gruppo sperimentale era diminuita nel post-test rispetto al pre-test, ma la depressione media nel gruppo di controllo nel post-test non era significativamente diversa dal pre-test. Pertanto, la CBGT riduce la depressione e l’uso di stili di coping inefficaci (stili di coping emotivo e di evitamento), aumentando l’uso di uno stile di coping efficace (stile di coping incentrato sui problemi) nelle donne dopo l’infedeltà coniugale; si può quindi affermare che il trattamento cognitivo-comportamentale sia stato efficace per le donne dopo l’infedeltà del marito.

Questi risultati possono essere spiegati facendo riferimento al ruolo dei fattori cognitivi (pensieri disfunzionali, ipotesi sottostanti ed elaborazione delle informazioni compromessa) nella depressione nelle donne dopo l’infedeltà coniugale. Nello specifico, il ruolo principale del terapista cognitivo comportamentale è mettere in discussione le credenze irrazionali e i pensieri disfunzionali. Secondo la terapia cognitivo-comportamentale, infatti, non sono gli eventi di per sé a scatenare i problemi psicologici, quanto la specifica interpretazione che ne dà l’individuo a partire dalle proprie credenze imparate nel corso della vita. Pertanto la terapia aiuta la persona a individuare i propri schemi di ragionamento disfunzionali e a sostituirli gradualmente con altri più favorevoli al proprio benessere emotivo. Le donne tradite sono molto vulnerabili all’infedeltà coniugale del marito e soffrono di pensieri catastrofici che causano un pregiudizio negativo verso il miglioramento della loro relazione. L’isolamento e il ritiro sociale influenzano le proprie percezioni e la combinazione di questi fattori fa sì che la persona sperimenti una sensazione di inferiorità, perdendo molte opportunità affettive. Con l’uso della terapia cognitiva, l’atteggiamento dell’individuo verso l’infedeltà coniugale e i suoi effetti è stato messo in discussione e le donne sono state incoraggiate a rafforzare il pensiero positivo. Inoltre, un altro problema riscontrato nello studio era la tendenza delle donne ad intraprendere relazioni interpersonali in una condizione di eccessiva passività rispetto al coniuge, il quale, a sua volta, poteva dimostrarsi essere troppo aggressivo. Pertanto, uno degli obiettivi del trattamento era valutare l’efficacia di un training assertivo in grado di favorire l’acquisizione di autoconsapevolezza e nuovi strumenti per esprimere idee e bisogni in modo aperto e diretto, incoraggiando buone relazioni sociali, un maggior senso di autoefficacia e minor passività.

I limiti di questa ricerca consistevano nell’utilizzazione di questionari self-report e nella mancanza di una valutazione di follow-up. Sarebbe interessante condurre una ricerca anche sui soggetti di sesso maschile per poter analizzare i risultati in un’ottica più ampia e completa. Sulla base dei risultati della ricerca, gli autori suggeriscono l’uso della CBGT nel trattamento di donne a seguito di infedeltà coniugale; in questo modo è possibile aiutare a ridurre la depressione e le anomalie comportamentali, migliorando gli stili di coping.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Babolhavaeji, M., Khoshnevis, E., & Jafarzadeh Rastin, S. (2019). The Effect of Cognitive-Behavioral Group Therapy on Depression and Coping Styles of Women Exposed to Marital InfidelityWomen’s Health Bulletin6(4), 18-26.
  • Endler, N. S., & Parker, J. D. (1994). Assessment of multidimensional coping: Task, emotion, and avoidance strategies. Psychological assessment6(1), 50.
  • Free, M.L. (2008). Cognitive Therapy in Groups: Guidelines and Resources for Practice. 2nd ed. The Guilford Press; p. 1-381.
  • Powles, W,E., & Beck, A. T. (1974). Depression: Causes and Treatment. Philadelphia: University of Pennsylvania Press. American Journal of Clinical Hypnosis, 16(4): 281-2.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Infedeltà coniugale: traditori si nasce o si diventa? - Immagine: 86143776
Infedeltà coniugale: traditori si nasce o si diventa?

L'infedeltà coniugale è uno dei maggiori motivi di sofferenza per la coppia, quanto però la frequenza a tradire il partner dipende da componenti genetiche?

ARTICOLI CORRELATI
Jingle REBT: affrontare le credenze disfunzionali – Christmas edition

Guida ironica per affrontare le credenze disfunzionali che si nascondono sotto l’albero attraverso la REBT

Terapia di esposizione e microbiota intestinale: verso una nuova psicologia clinica integrata e di precisione 

La comunità scientifica ha iniziato a chiedersi se si possa riscontrare qualche relazione tra il microbiota e i processi di estinzione della paura

WordPress Ads
cancel