La legalizzazione della cannabis per le sue qualità terapeutiche ha permesso alla ricerca moderna di accedere ad un campione di consumatori molto più vasto e quindi di ampliare le conoscenze sull’impatto che questa sostanza possa avere su vari aspetti della quotidianità, come le esperienze sessuali.
Nel nostro paese il consumo e il possesso di cannabis sono strettamente regolamentati e vincolati alla prescrizione medica in caso di gravi patologie croniche, così come avviene in alcuni paesi d’Europa e in 33 degli Stati Uniti Americani; molto più rari sono i Paesi che hanno decriminalizzato la sostanza per tutti gli scopi, incluso quello ricreativo (solo Canada e Uruguay), nella maggioranza dei casi le sorti della pianta e dei suoi consumatori sono governate da leggi nebulose e spesso contraddittorie.
Sicuramente, l’introduzione dell’utilizzo legale della pianta per i suoi effetti fitoterapici ha permesso alla ricerca moderna di accedere ad un campione di consumatori molto più vasto disposto a parlare della propria esperienza, consentendo di ampliare le nostre conoscenze sull’impatto che questa sostanza possa avere su vari aspetti cognitivi, percettivi, sociali, comportamentali dell’esperienza umana stessa.
Diversi studi condotti negli anni ’70 negli stati Uniti, hanno riportato come sia gli uomini che le donne intervistate riferissero che la cannabis intensificasse la loro esperienza sessuale e in particolare le donne riferivano un maggior aumento del desiderio e della soddisfazione rispetto agli uomini (Dawley et al. 1979; Tart, 1970; Koff, 1974). Una spiegazione potrebbe essere che l’effetto psicotropo rilassante, disinibente e di alterazione della percezione possano avere avuto un effetto facilitante sull’esperienza di un incontro sessuale.
Sebbene nel nostro corpo siano presenti innumerevoli recettori per i cannabinoidi, a cui si legano sia i cannabinoidi endogeni, ovvero prodotti dall’organismo stesso, sia i tetraidrocannabinoidi (THC) presenti nel principio attivo della pianta, non è chiaro quali siano gli effetti sull’esperienza sessuale. Di sicuro la presenza di innumerevoli recettori per i cannabinoidi nei tessuti ovarici, dell’endometrio e del miometrio suggerisce che tali implicazioni possano avere rilevanza in ambito del benessere sessuale. Tuttavia, studi recenti hanno riportato un’associazione significativa tra la diminuzione della concentrazione degli endocannabinoidi ed un aumento negli indici di eccitazione sessuale sia riferita che fisiologica (Klein et al., 2012) e ancora studi sui roditori hanno confermato come alla somministrazione di cannabinoidi seguisse una diminuzione della motivazione sessuale e conversamente, come questa venisse ripristinata da antagonisti dei recettori dei cannabinoidi (López, Webb, Nash, 2009; López et al. 2010).
Rimane quindi poco chiaro come le narrazioni riferite da parte dei soggetti si concilino con questi risultati, apparentemente in contraddizione: un recente studio di Wiebe e Just (2019) si è proposto di indagare quali aspetti dell’esperienza erotica risultassero migliorati e quali invece risultassero deteriorati dal consumo di cannabis, ipotizzando come vi possa essere una relazione più complessa di quanto si fosse fino ad ora supposto. Nel questionario proposto ai partecipanti, si è indagata la frequenza di utilizzo della sostanza, la motivazione con la quale se ne faceva uso, se i partecipanti intraprendessero attività sessuali sotto l’effetto della cannabis e se la sostanza in qualche modo aumentasse, interferisse o lasciasse inalterata la loro esperienza sessuale.
La quasi totalità (98,6%) dei consumatori di cannabis intervistati (350 soggetti di età compresa tra i 17 e i 75 anni) ha dichiarato di aver avuto un’esperienza sessuale sotto l’effetto della sostanza e il 52,3% riporta di aver assunto la sostanza per quello specifico scopo. Riguardo all’esperienza stessa, sembra vi sia maggiore variabilità: il 16% dei partecipanti ha riferito un effetto positivo sull’incontro sessuale, la stessa percentuale ha riportato come il sesso fosse risultato migliore sotto certi aspetti e peggiore sotto altri, la maggioranza, il 24,5% ha riportato come a volte il sesso risultasse migliore sotto certi aspetti e peggiore in altri, una netta minoranza del 4,7% ha riportato un’esperienza negativa.
Sono stati poi indagati gli aspetti specifici dell’esperienza erotica che risultassero alterati dall’effetto della sostanza: 199 soggetti hanno riferito un desiderio sessuale aumentato, 149 individui hanno riportato una maggior soddisfazione sessuale, alcune donne riferiscono una lubrificazione maggiore, mentre una percentuale di uomini (49 su 133 soggetti) riportano una migliorata funzionalità erettile, spesso viene esperita una maggiore sensibilità al contatto e in un buon numero di casi un’intensità percepita maggiore nell’orgasmo (132 soggetti) talvolta accompagnata da una sensazione di maggior facilità nel raggiungere lo stesso. Sembra che gli effetti della sostanza possano avere in alcuni casi degli effetti trasversali su altre aree di funzionamento del soggetto: alcuni individui riescono a raggiungere stati di rilassamento superiore durante l’incontro erotico (139 soggetti), talvolta riuscendo a sperimentare una maggiore confidenza sessuale (107 soggetti) e una sensazione di maggior vicinanza emotiva con il proprio partner (117 individui).
Le uniche differenze legate al genere riscontrate nel corso delle analisi statistiche sono legate alla facilità nel raggiungere l’orgasmo ed alla capacità di mantenere la concentrazione durante il sesso: ben il 50,8% delle donne ha dichiarato infatti che la cannabis consentiva loro di raggiungere l’orgasmo più facilmente, ma la stessa cosa era vera per un numero inferiore di uomini (31,4%); inoltre, il 29,4% delle donne riportava come le risultasse più difficile rimanere concentrata durante il rapporto, mentre solo l’11,4% degli uomini ha riportato lo stesso problema. Da ultimo si è indagato un possibile effetto sulla disfunzione sessuale riferita dai partecipanti (7 donne ed un uomo), rilevando come tutti i soggetti riportassero come motivazione primaria alla scelta di fare uso di cannabis per alleggerire la tensione e migliorare lo stato di rilassamento.
Lo studio sottolinea come gli effetti generali positivi riscontrati dai soggetti siano principalmente legati ad un’esperienza percettiva intensificata, dove cresce la percezione di vicinanza al partner e la capacità di rimanere più concentrati sul proprio piacere, alcuni soggetti hanno tuttavia offerto testimonianza di come potesse per loro risultare più difficile mantenere la concentrazione e vivere immersivamente l’esperienza erotica. Gli stessi partecipanti al sondaggio hanno riferito come l’assunzione della sostanza potesse potenzialmente avere effetti nocivi sul benessere sessuale, specialmente se associato ad un uso continuativo o ad un quantitativo di sostanza maggiore, talvolta associata a sonnolenza e paranoia.