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Pianificare il proprio invecchiamento

L'invecchiamento è una fase di vita delicata: oggi abbiamo molti modi per viverlo al meglio, gestendo i limiti imposti dal declino psico-fisico

Di Maria Aricò

Pubblicato il 16 Lug. 2019

Aggiornato il 17 Lug. 2019 12:52

In tempi recenti si sta diffondendo sempre più il bisogno di fornire alla comunità gli strumenti e le risorse per un’attenta pianificazione del proprio futuro, del proprio invecchiamento.

 

Grazie ad una riflessione consapevole è possibile affinare la sensibilità della popolazione rispetto agli aspetti dell’ invecchiamento attivo, gli stili di vita sani, alle risorse essenziali per invecchiare e vivere bene con un’eventuale malattia cronica.

Tutto ciò per potenziare la capacità di prendere delle scelte consciamente in modo da massimizzare la propria qualità di vita.

Invecchiamento e consapevolezza dei cambiamenti

L’ invecchiamento come esperienza personale può essere considerato un fenomeno multidimensionale. In particolare, possono essere individuate tre dimensioni: due di queste fanno riferimento agli aspetti legati al declino psico-fisico e alle perdite sociali, la terza dimensione riguarda gli aspetti di crescita ed include la percezione che l’ invecchiamento sia legato a continui guadagni e sviluppi. Recentemente, alcuni studi hanno posto l’attenzione su un aspetto fin adesso poco approfondito: la consapevolezza dei cambiamenti legati all’età (awareness of age-related change – Steverink et al., 2001).

Questo costrutto fa riferimento a tutte quelle esperienze che rendono la persona consapevole del fatto che i propri comportamenti, le proprie performance o modalità di vivere la vita, sono cambiate come conseguenza della propria crescita (aumento cronologico dell’età). Gli stati di consapevolezza sono contraddistinti da fattori interni (es. sentimento soggettivo di diminuite capacità) ed esterni (es. reazioni degli altri e condizioni socio- strutturali). La consapevolezza dei cambiamenti legati all’età rappresenta un costrutto diverso rispetto al concetto più generale di consapevolezza di sé. Con quest’ultimo si indica l’aspetto di sé su cui la persona focalizza la propria attenzione (Carver & Scheier, 1998). L’assunto di base è che la consapevolezza di sé sia fondamentale per la formazione delle intenzioni, il raggiungimento degli obiettivi, e per guidare il proprio comportamento e le proprie azioni. La consapevolezza dei cambiamenti legati all’età, invece, si riferisce ad una particolare consapevolezza di sé, che spiega che qualcosa è cambiato come conseguenza del proprio invecchiamento.

Invecchiamento: un progetto da costruire

In generale gli esseri umani hanno la capacità di rappresentarsi in maniera flessibile gli eventi futuri, di immaginare i diversi possibili esiti delle loro azioni e agire alla luce di queste rappresentazioni (Aspinwall, 2006). Nel far questo, intervengono diverse abilità di autoregolazione: cerchiamo di anticipare le circostanze future e il loro impatto su noi e chi ci sta vicino; prendiamo in considerazione queste conseguenze per poter prendere decisioni. Kahana & Kahana (1996) hanno indentificato diversi adattamenti preventivi efficaci adottati da adulti in pensione, tra cui: esercizi per prevenire la disabilità legata all’età, aiutare gli altri al fine di consolidare le risorse sociali per il futuro e la pianificazione anticipata.

E’ importante che l’ invecchiamento sia considerato un progetto da costruire, piuttosto che un percorso a tappe stabilite. La preparazione all’ invecchiamento è un aspetto molto delicato da tenere in considerazione; rappresenta una scelta che appartiene prima di tutto ai soggetti interessati, non può quindi essere imposta dall’esterno. Tuttavia è possibile promuovere e creare quelle condizioni e opportunità affinchè venga stimolata la consapevolezza dell’importanza di tale scelta (De Beni, Borella, 2015). Questo fine può esser raggiunto attraverso la diffusione delle conoscenze necessarie per riconoscere l’ invecchiamento e le sue caratteristiche, per contrastare le tendenze verso la sua negazione e gli stereotipi legati a questa fase di vita; si rivela decisiva quindi l’implementazione di percorsi di preparazione all’ invecchiamento adeguati alle esigenze. Ciò consentirà di attivare progetti di vita adeguati alle condizioni di vita, di prevenire l’isolamento e la solitudine.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Steverink, Nardi & Westerhof, Gerben & Bode, Christina & Dittmann-Kohli, F. (2001). The Personal Experience of Aging, Individual Resources, and Subjective Well-Being. The journals of gerontology. Series B, Psychological sciences and social sciences. 56. P364-73. 10.1093/geronb/56.6.P364.
  • Carver, C. S., & Scheier, M. F. (1998). On the self-regulation of behavior. New York, NY, US: Cambridge University Press. http://dx.doi.org/10.1017/CBO9781139174794
  • Aspinwall, L. G. (2005). The psychology of future-oriented thinking: From achievement to proactive coping, adaptation, and aging. Motivation and Emotion, 29(4), 203-235.
  • Kahana, E., & Kahana, B. (1996). Conceptual and empirical advances in understanding aging well through proactive adaptation. In V. L. Bengtson (Ed.), Adulthood and aging: Research on continuities and discontinuities (pp. 18-40). New York, NY, US: Springer Publishing Co.
  • De Beni, R., & Borella, E.(2015). Psicologia dell’invecchiamento e della longevità. Il Mulino: Bologna. ISBN: 978-88-15-25902-8.
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