Secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention, nel 2017 si sono registrati circa 47.600 casi di morti per overdose di oppioidi tra gli adolescenti.
I farmaci antidolorifici sono necessari per trattare molti dolori somatici acuti e cronici, per esempio il mal di testa, i dolori reumatici, il mal di schiena, i dolori mestruali. Per trattare questi dolori possono quindi essere utilizzati: paracetamolo, antinfiammatori, oppioidi e adiuvanti.
Il paracetamolo e gli antinfiammatori sono utilizzati nei dolori acuti o cronici di lieve o moderata intensità. Possono essere assunti anche senza prescrizione medica. Quando invece il dolore è intenso vengono utilizzati, sempre sotto controllo medico, gli oppioidi, ovvero la morfina e tutti i derivati dell’oppio. Questi ultimi sono farmaci derivati dall’oppio e da sempre sono conosciuti come i farmaci analgesici più potenti. Sono indicati soprattutto nel trattamento di dolori di intensità da moderata a grave. Gli effetti collaterali indesiderati degli oppioidi sono: sonnolenza, nausea, vomito, stipsi, tutti sintomi che tendono però a scomparire dopo qualche giorno di somministrazione e possono essere neutralizzati facilmente con farmaci appropriati. A seconda del farmaco utilizzato le vie di somministrazione possono essere: orale, rettale, intramuscolare, endovenosa, sottocutanea, spinale e per via transdermica.
Il rischio nell’uso di farmaci oppioidi tra gli adolescenti
Secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention, nel 2017 si sono registrati circa 47.600 casi di morti per overdose di oppioidi, tra i ragazzi sotto i 25 anni. Oltre all’overdose, i rischi che si associano al consumo di eroina sono molto pericolosi ed includono una grave dipendenza dalla sostanza, l’epatite C, l’HIV e altre infezioni.
A questo proposito, un recente studio condotto dalla University of Southern California, e pubblicato su JAMA Pediatrics, ha cercato di indagare negli adolescenti il rapporto tra l’uso di farmaci oppioidi usati per “sballarsi” e il consumo di eroina, nel periodo dopo il diploma della scuola superiore. Assunto di base, era che sia l’assunzione di oppioidi che quella di eroina stimolerebbe in maniera simile le stesse aree cerebrali, ovvero il circuito deputato al piacere.
Lo studio longitudinale è stato condotto in 10 scuole superiori di Los Angeles, in California. Agli studenti sono stati somministrati questionari che valutavano l’uso di oppioidi senza prescrizione medica, l’uso di eroina ed altri fattori, nel periodo da ottobre 2013 a luglio 2017. In particolare, veniva chiesto ai partecipanti quale fosse il consumo abituale di antidolorifici, come ad esempio Vicodin, Oxycontin e Percocet, “per sballarsi”. Veniva chiesto loro anche se consumassero altre sostanze, come marijuana, alcol, sigarette, metanfetamine e inalanti.
Il campione dello studio era composto da 3.298 partecipanti, di cui 1.775 erano ragazze adolescenti (53.9%), 1.563 (48.3) erano ispanici, 548 (17%) asiatici, 155 (4.8%) afroamericani, 529 (16.4%) bianchi non ispanici ed infine 220 (6.8%) erano multietniche.
I risultati mostrano che 596 soggetti riferivano di usare oppioidi “per sballarsi” durante i primi 3,5 anni di scuola superiore.
I ricercatori hanno fatto una scoperta interessante, dal momento che sia i consumatori attuali di oppioidi (13,1%) sia i consumatori che precedentemente ne avevano fatto uso (il 10.7%) hanno incominciato ad utilizzare l’eroina entro la fine della scuola superiore. Soltanto l’1.7% degli adolescenti che non usavano gli oppioidi “per sballarsi” alla fine della scuola superiore iniziavano a consumare l’eroina.
Per confermare ulteriormente i loro risultati, i ricercatori hanno valutato anche se l’uso di marijuana, alcol, e metanfetamine fossero correlate all’uso successivo di eroina. Ma l’associazione tra antidolorifici e l’uso di eroina era più forte rispetto alle associazioni tra l’uso di eroina con altre sostanze.