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La sintomatologia autistica potrebbe essere ridotta attraverso il trapianto del microbiota

Un recente studio propone una terapia innovativa basata sul trapianto del microbiota per persone con disturbi dello spettro autistico

Di Lorenzo Mattioni

Pubblicato il 06 Mag. 2019

Aggiornato il 15 Mag. 2019 09:22

Sono diverse le evidenze che mostrano che i disturbi dello spettro autistico sono spesso associati a problemi gastrointestinali e ad una flora intestinale peculiare.

 

La sintomatologia legata ai disturbi dello spettro autistico è ampiamente variabile, sia per tipologia che per impatto sulla vita di quegli individui che ne sono affetti. I tratti comportamentali tipici comprendono difficoltà nelle interazioni sociali, un ristretto campo di interessi e comportamenti ripetitivi. Viene definito un disturbo dello sviluppo, nonostante possa essere diagnosticato ad ogni età, poiché generalmente l’esordio viene collocato intorno ai due anni. Le terapie più efficaci sono quelle comportamentali e quelle basate sul miglioramento delle abilità comunicative, ma i sintomi principali rimangono spesso per tutta la vita. Inoltre, i disturbi dello spettro autistico sono spesso associati a problemi gastrointestinali e ad una flora intestinale peculiare.

In un recente articolo (Kang et al., 2019) è stata proposta una terapia innovativa, che sembrerebbe dimostrare una sorprendente efficacia a lungo termine. I risultati mostrano come 18 pazienti affetti da questo disturbo e da problemi gastrointestinali, due anni dopo un trapianto del microbiota, hanno ottenuto un dimezzamento dei sintomi comportamentali. L’efficacia di questo trattamento non emerge subito, ma la sintomatologia migliora progressivamente nei mesi e negli anni successivi all’operazione. Questo processo prende il nome di Microbial Transfer Therapy e prevede la riduzione dei batteri patogeni e dell’acidità gastrica ed il successivo innesto di batteri intestinali provenienti da donatori sani.

Il corpo umano ospita un’enorme quantità di microorganismi, i quali svolgono diverse funzioni essenziali. Negli ultimi anni sempre più ricerche si sono concentrate sull’interazione bidirezionale fra tratto gastrointestinale e cervello. Il comportamento può influenzare la composizione della flora intestinale, mentre le modifiche del microbiota possono influire sullo sviluppo neurale,portando in alcuni casi a disturbi cognitivi.

Questa ricerca sottolinea l’importanza delle ricerche longitudinali a lungo termine, rare in questa categoria psicopatologica. Vengono qui gettate le basi nell’abito di nuove prospettive cliniche per disturbi rilevanti come i disturbi dello spettro autistico.

 

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