Un recente studio pubblicato su Clinical Psychological Science ha evidenziato che, quando i nostri ricordi cominciano a diventare meno definiti, tendiamo ad affidarci alla valutazione attuale che facciamo di una persona per ricordare quali emozioni provassimo nei suoi confronti in passato.
Per quanto disturbante, tale tendenza risulta reale anche per persone di fondamentale importanza nel corso dell’arco di vita: le figure genitoriali.
Memoria: come viene influenzata da pensieri ed emozioni
Numerose ricerche hanno dimostrato come la memoria non permanga inalterata nel tempo ma venga costantemente ricostruita da una combinazione di tracce di ricordi e pensieri attuali (per una review si veda Loftus, 2005). E’ stato più volte messo in luce che questa malleabilità permette l’impianto in memoria di fatti mai avvenuti durante l’infanzia (falsi ricordi) tramite informazioni suggestive, ripetizioni o tecniche immaginative guidate. Una distorsione mnestica più sottile e meno nota, che riveste una forte rilevanza soprattutto all’interno del setting terapeutico, è legata alla memoria delle emozioni.
I pensieri attuali non influenzano solo il ricordo di emozioni semplici, ma anche quello di emozioni complesse, quali il dolore legato a un lutto (Safer, Bonanno, & Field, 2001).
Memoria e ricordi sulla mamma: lo studio
Patihis e colleghi (2019) hanno voluto indagare se anche il ricordo di un’emozione complessa come l’amore provato nei confronti della propria madre durante l’infanzia possa essere modificato da una valutazione attuale della sua figura. Durante il primo esperimento dello studio sono stati reclutati online 301 partecipanti, i quali sono stati assegnati alla condizione sperimentale o a un gruppo di controllo. Ad alcuni soggetti del gruppo sperimentale è stato richiesto di riportare in forma scritta caratteristiche positive delle proprie madri, quali la capacità di dimostrare calore, generosità, competenza e di fornire una guida. Ai restanti soggetti è stato invece richiesto di riportare in forma scritta la mancanza nelle proprie madri di tali caratteristiche. I partecipanti del gruppo di controllo hanno riportato alternativamente caratteristiche delle proprie insegnanti o non hanno ricevuto istruzioni in tal senso. In seguito, i partecipanti di entrambi i gruppi hanno compilato un’inchiesta che andava a valutare i pensieri attuali dei partecipanti rispetto ad alcune caratteristiche delle proprie madri, quali la capacità di dimostrare calore e generosità. Infine i soggetti hanno compilato il Memory of Love Towards Parents Questionnaire (MLPQ), il quale andava ad indagare l’affetto che i partecipanti ricordavano di aver provato nei confronti delle proprie madri durante differenti periodi del proprio sviluppo (in particolare prima elementare, prima media e prima liceo), oltre ai sentimenti attuali nei confronti della figura materna. Gli individui hanno ricompilato tale questionario a due settimane e a quattro settimane dalla sessione iniziale.
Memoria, pensieri attuali ed emozioni: i risultati dello studio
Al termine dell’esperimento è emerso che l’aver riportato in forma scritta la presenza o l’assenza di caratteristiche materne positive ha influenzato sia i sentimenti attuali dei partecipanti, sia i loro ricordi affettivi: infatti coloro che hanno riportato la presenza di caratteristiche materne positive hanno anche ricordato di aver provato maggiore affetto nei confronti della propria madre durante la prima elementare, la prima media e la prima liceo, rispetto ai partecipanti che avevano riportato l’assenza di tali caratteristiche nella propria madre. Tali effetti sono stati riconfermati al follow-up a quattro settimane per quanto riguarda i ricordi relativi al periodo della prima elementare, ma non hanno trovato conferma per i ricordi relativi ai due periodi successivi dello sviluppo. I ricercatori hanno condotto un secondo esperimento, a cui hanno partecipato online altri 302 partecipanti, che ha confermato gli stessi risultati del primo. Tale esperimento ha inoltre evidenziato che i partecipanti non mostravano differenze significative nella valutazione attuale delle proprie figure materne prima di ricevere la richiesta di riportare in forma scritta la presenza o l’assenza di loro determinate caratteristiche positive.
Questo sottolinea che l’effetto del compito non era da imputarsi alla presenza di differenze preesistenti tra i partecipanti. Infine, gli effetti legati alla procedura applicata al gruppo sperimentale non sono stati riconfermati al follow-up a otto settimane eseguito dai ricercatori. Lo studio esaminato riveste particolare importanza in quanto ha messo in luce come la nostra valutazione attuale di coloro che ci circondano, anche di figure centrali come quelle genitoriali, possa modificare il ricordo dell’amore provato nei loro confronti durante l’infanzia. Tali ricordi rivestono fondamentale importanza all’interno della memoria autobiografica dell’individuo, e la consapevolezza che anche ricordi affettivi così centrali a livello identitario possano essere malleabili, per quanto disturbante, è fondamentale per la prevenzione di questo tipo di distorsione mnestica, soprattutto all’interno del setting terapeutico.