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Se sei paranoico non sei mai solo! Dalla diffidenza al delirio paranoico (2017) di Muriana, Verbitz – Recensione del libro

Se sei paranoico non sei mai solo! è un libro per i professionisti che offre informazioni sulle manifestazioni dell’ideazione paranoide e consigli operativi

Di Valentina Nocito

Pubblicato il 16 Apr. 2019

Il titolo ironico Se sei paranoico non sei mai solo! Dalla diffidenza al delirio paranoico e l’immagine in copertina (con uno sguardo di estrema diffidenza) rimandano il lettore al tema centrale del libro ossia la paranoia, caratterizzata da sospettosità, un atteggiamento vigile volto a non abbassare mai la guardia perché come scrivono le autrici “il nemico è tra noi”.

 

Il nemico è tra noi: nel collega, nel vicino di casa, o ancora peggio in famiglia; nella nostra rete amicale ma anche nella società, nei politici che governano e tutti hanno nome e cognome.

 

All’interno del libro Se sei paranoico non sei mai solo! viene offerta una dettagliata descrizione degli aspetti che caratterizzano il paranoico quali diffidenza, sospettosità, tendenza a dubitare dell’altro fino a sfociare in una diffidenza ossessiva ed infine sconfinare in un’ideazione delirante, dove il dubbio lascia il suo posto ad una certezza assoluta. La diffidenza può riguardare Sé/Altro o Sé/Sé.

Dalla classificazione diagnostica alla descrizione di chi è una persona paranoica

Nella parte iniziale del libro Se sei paranoico non sei mai solo! viene fornita una panoramica storica sul disturbo nell’ambito della psichiatria e della psicologia per poi passare all’approfondimento di dimensioni centrali nella nascita e nel mantenimento del disturbo stesso. Un passaggio dunque dal dubbio di poter ricevere un danno, di poter essere ingannati, non accettati, rifiutati, alla certezza sconveniente.

Una volta che una persona crede (o sente) che qualcosa sia vero, indipendentemente dal fatto che lo sia oppure no, agirà come se lo fosse – Bertrand Russel.

Attualmente scomparso all’interno dei sistemi nosografici come disturbo paranoide in sé per sé, nell’attuale classificazione proposta dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali giunta alla quinta versione (DSM 5) viene inserito all’interno del Disturbo Delirante e nello specifico il sottotipo di tipo persecutorio, ma le autrici preferiscono rifarsi alla precedente edizione (DSM-IV) per evitare di cadere in un riduttivismo che vede nel delirio l’unica forma di espressione della paranoia.

Il libro Se sei paranoico non sei mai solo! dunque offre una ricca descrizione di molti aspetti che caratterizzano la persona paranoica quali: rabbia (esternalizzata, internalizzata, controllata) la vergogna (per non sentirsi capace di sentirsi diversamente), l’invidia, la tendenza ad attribuire agli altri malevoli intenzionalità (persone, fato, destino) il ritenersi eticamente e moralmente al di sopra degli altri, avere una visione catastrofica delle cose (“tutto andrà storto; non cambierà mai nulla” e per questo spesso confusi con depressi) rinunciare a cambiare per senso di impotenza vivendo un costante stato di frustrazione, depressione, tendenza all’isolamento, sopravvalutare gli insuccessi e sottovalutare i successi, gelosia patologica all’interno della vita sentimentale che può esprimersi in continui controlli, sospetti ripetuti fino a condotte aggressive.

Dal dubbio alla sospettosità come stile relazionale del vivere quotidiano fino al delirio persecutorio, il libro è arricchito da riferimenti a casi clinici e protocolli di trattamenti sviluppati dalla Psicoterapia Breve Strategica, che si rifanno a stratagemmi e tecniche paradossali, basate su anni di studi e di ricerche condotte dalla stessa scuola, che ne dimostrano l’efficacia.

In conclusione

Se sei paranoico non sei mai solo! è una lettura dagli spunti utili per gli addetti ai lavori, scritto con un linguaggio chiaro che offre la possibilità di arricchire la visione sulle varie modalità di manifestazione dell’ideazione paranoide, oltre a consigli sul piano operativo.

Come suggeriscono le autrici del libro infatti, aldilà della diagnosi primaria per la quale i pazienti giungono in studio, riuscire ad individuare ed identificare la presenza aggiuntiva di un’ideazione paranoide nel paziente, che può interferire e/o bloccare l’intervento terapeutico, può servire per lavorare sulla ristrutturazione della stessa e favorire il cambiamento atteso.

 

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SCRITTO DA
Valentina Nocito
Valentina Nocito

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Muriana, E., Verbitz, T. (2017). Se sei paranoico non sei mai solo! Dalla diffidenza al delirio paranoico. Alpes Italia
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