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La Realtà Virtuale per l’ansia sociale

Un recente studio dell'università di Groningen ha recentemente dimostrato l'efficacia del trattamento con realtà virtuale nel disturbo di ansia sociale.

Di Guest

Pubblicato il 30 Apr. 2019

La realtà virtuale viene sempre più utilizzata nel trattamento di diversi disturbi psicologici, tra cui anche il disturbo d’ ansia sociale dove viene utilizzata per ricreare le situazioni temute dal soggetto con ricchezza e personalizzazione di dettagli.

Adriano Mauro Ellena

 

Le persone con disturbo di ansia sociale sperimentano un’ansia estrema in una vasta gamma di situazioni in cui devono interagire con altre persone. La terapia cognitivo comportamentale (CBT) è il trattamento psicologico più efficace per questo tipo di disturbi. Tuttavia, il protocollo CBT per il disturbo di ansia sociale prevede l’utilizzo di tecniche di esposizione in vivo che comportano alcune limitazioni: uno dei motivi principali è che il disturbo di ansia sociale è caratterizzato da una forte tendenza all’evitamento e questo può ritardare di molto l’esposizione in vivo, inoltre, può essere impegnativo e dispendioso in termini di tempo per i terapeuti, che devono strutturare l’esposizione più adatta al singolo paziente.

Sulla base di queste premesse, alcuni ricercatori dell’Università di Groningen hanno voluto verificare l’efficacia terapeutica della realtà virtuale nel trattamento di pazienti con ansia sociale.

Lo studio

Lo studio pilota ha coinvolto pazienti con diagnosi di disturbo di ansia sociale, aventi un’età compresa tra 18 e 65 anni e un punteggio elevato nella Social Interaction Anxiety Scale. Ciascun partecipante è poi stato sottoposto al trattamento con realtà virtuale: VR-CBT (Virtual Reality-Cognitive Behavioural Theray).

Il protocollo VR-CBT prevde un massimo di 16 sedute (di circa un’ora ciascuna per una volta a settimana) accuratamente personalizzate sulla base delle caratteristiche del disturbo del singolo paziente. In particolare, per questo studio, ogni caso è stato concettualizzato nei dettagli e sono stati meticolosamente fissati gli obbiettivi personali del singolo paziente.

All’interno del software di realtà virtuale erano disponibili diversi setting: strade, autobus, caffè e supermercati. I terapeuti erano in grado di manipolare, attraverso l’utilizzo del computer, la quantità di folla presente in ciascun ambiente virtuale.

Ulteriori strategie terapeutiche utilizzate nel corso del trattamento sono state la psico-educazione e la ristrutturazione cognitiva delle credenze disfunzionali.

I risultati ottenuti sono stati promettenti: l’ ansia sociale si è significativamente ridotta dopo il trattamento e questo miglioramento è stato mantenuto al follow-up dopo 3 mesi dalla conclusione del trattamento. Anche i punteggi ai test sulla depressione si sono decisamente ridotti, indicando una migliore qualità della vita.

In conclusione

Questa ricerca si somma alle già numerose prove che vanno a dimostrare l’efficacia terapeutica dell’utilizzo della realtà virtuale per scopi clinici, validando sempre di più questo strumento ed aprendo le porte ad ulteriori sviluppi.

Secondo i ricercatori di questo studio è pertanto importante approfondire se la VR-CBT sia un processo più lento e meno immediato rispetto alla CBT con esposizione in vivo nel trattamento di disturbi come il disturbo di ansia sociale, oppure no.

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