expand_lessAPRI WIDGET

Corti da legare: in scena il Disturbo Dissociativo dell’Identità

L'associazione Corti da Legare porta a teatro importanti tematiche psicologiche. L'ultimo spettacolo ha raccontato il disturbo dissociativo dell'identità.

Di Annalisa Bertuzzi

Pubblicato il 12 Mar. 2019

Un modo nuovo per raccontare il Disturbo Dissociativo dell’Identità, quello che nasce dai testi scritti da Carlo Oldani e Claudio Romano Politi per l’Associazione Corti da Legare, dove il teatro diviene spunto di apertura per la discussione di tematiche squisitamente psicologiche.

 

Il disturbo dissociativo dell’identità ha da sempre un posto speciale nell’immaginario collettivo. L’idea che nella stessa persona possano trovare spazio identità differenti è talmente ricca di suggestioni da aver trovato spazio in innumerevoli prodotti artistici: libri, opere teatrali e film.

Il quarto incontro della rassegna “Corti da legare”, ideata dall’omonima associazione con lo scopo di diffondere una corretta informazione su tematiche di natura psicologica attraverso l’arte teatrale, ha preso in esame il tema dell’identità frammentata.

Le Maschere di Belzebù per raccontare il Disturbo Dissociativo dell’Identità

Tenendo fede al format della rassegna, corto teatrale seguito dal dibattito con il pubblico moderato da esperti, è andato in scena, al Nuovo Teatro Orione di Roma, lo spettacolo “Le Maschere di Belzebù”.

L’ambientazione medievale ha fatto da sfondo alla storia di un monaco a cui il proprio superiore assegna un incarico gravoso: accertare la colpevolezza di un presunto assassino. Il serrato confronto verbale tra il monaco e l’accusato riserva non poche sorprese; l’uomo sembra abitato da varie identità (un cavaliere, un vagabondo, una balia, un bambino) che si susseguono in modo imprevedibile nel prendere il controllo della sua persona. Chi è davvero lo straniero sospettato di aver compiuto l’omicidio di un bimbo innocente?

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO L’IMMAGINE:

Dopo l’intenso corto teatrale, animato da dialoghi ad alto impatto emotivo, ha avuto luogo un dibattito in cui la dott.ssa Federica Sorino, presidentessa dell’Associazione Corti da Legare, ha offerto spunti che potessero creare una cornice teorica per poter comprendere meglio alcune delle dinamiche alla base dell’insorgenza di un disturbo così complesso come quello in esame. Si è parlato del nesso con esperienze traumatiche che hanno ostacolato, nel soggetto, il formarsi di un’identità stabile e coesa.

Sul palco sono intervenuti anche Carlo Oldani e Claudio Romano Politi, autori dei testi di “Corti da Legare”, e gli attori protagonisti, che hanno reso partecipi gli spettatori del vissuto generato dall’interpretazione di personaggi dalla psiche così tormentata e frammentaria.

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO L’IMMAGINE:

Disturbo Dissociativo dell'Identità: il racconto teatrale dei Corti da Legare

La rassegna teatrale e i prossimi appuntamenti

La rassegna, dopo aver preso in esame la dipendenza sessuale, l’ansia e il panico, la psicologia oncologica e il disturbo dissociativo dell’identità proseguirà con due incontri incentrati sul disturbo borderline e sulla dipendenza da Internet.

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Annalisa Bertuzzi
Annalisa Bertuzzi

PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA AD INDIRIZZO UMANISTICO - INTEGRATO

Tutti gli articoli
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Una stanza piena di gente. by Daniel Keyes. (Recensione).
Una stanza piena di gente, by Daniel Keyes (Disturbo Dissociativo)

Disturbo Dissociativo dell'Identità (Personalità Multiple) nel libro di Keyes.Condannereste il Dr. Jekyll per i crimini commessi da Mr. Hyde?

ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel