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Padri dimenticati: la depressione post-partum negli uomini

Depressione post-partum nei padri: aumentano gli studi secondo cui anche gli uomini possono soffrirne dopo la nascita di un figlio

Di Guest

Pubblicato il 19 Mar. 2019

Secondo un nuovo studio la depressione post-partum non colpisce esclusivamente le neo-mamme, ma può interessare anche i neo-papà.

Adriano Mauro Ellena

 

Sfortunatamente, la mancanza di informazioni sulla depressione post-partum maschile (PPD) ha reso difficile l’individuazione e il trattamento del fenomeno, così poco conosciuto tra gli uomini.

Depressione post-partum nei padri

La Depressione post-partum nei papà è in realtà molto comune, con oltre 3 milioni di casi all’anno in America, e i soggetti con diagnosi di PPD sono a maggior rischio di sviluppare una depressione maggiore più avanti nella vita. La PPD può anche rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di condotte problematiche, tra cui la diminuzione delle capacità genitoriali, l’abuso di sostanze e la violenza domestica.

Nel nuovo studio dell’Università del Nevada, a Las Vegas, i ricercatori hanno approfondito le problematiche dei padri e come possono superare le barriere. Le loro scoperte, che appaiono nel Journal of Family Issues, forniscono una visione dettagliata di nuove manifestazioni della depressione post-partum (PPD).

Tra il 5 e il 10% dei nuovi padri negli Stati Uniti soffre di Depressione post-partum, secondo i dati dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, dal 24 al 50 percento per gli uomini i cui partner soffrono di PPD.

Il team di ricerca guidato dal professor Dr. Brandon Eddy terapeuta di coppia e familiare, ha condotto questo studio qualitativo esaminando dati, provenienti da fonti secondarie come blog, siti Web, forum e chat room ed approfondendoli utilizzando una combinazione di metodi di analisi fenomenologica e del contenuto, in modo tale da comprendere le esperienze di depressione post-partum nei padri.

Depressione post-partum nei padri: i risultati nella ricerca

Dall’analisi dei questi dati sono emersi sei temi:

  • Necessità di maggiore informazione. I padri non sapevano che avrebbero potuto soffrire di PPD e furono sorpresi di apprendere che altri stavano vivendo la stessa condizione.
  • Adesione alle aspettative di genere. I padri tendevano ad aderire agli stereotipi di genere maschile e a comportarsi secondo lo stereotipo dell’uomo “macho”.
  • Repressione delle emozioni. I padri riferivano di essere riluttanti a condividere i loro sentimenti ed emozioni per paura di sembrare ridicoli con le proprie mogli
  • Sensazione di sovraccarico. Parimenti, riferivano difficoltà nell’esprimere le proprie sensazioni di confusione, sfinimento, impotenza, solitudine e la sensazione di essere intrappolati. I genitori spesso soffrono di carenza di sonno dopo la nascita del figlio, che può incrementare lo stress ed esacerbare i sintomi depressivi.
  • Risentimento ed emozioni negative nei confronti del bambino. Difficoltà ad ammettere ed esprimere emozioni negative riguardo la difficoltà del prendersi cura del figlio.
  • Sensazione di abbandono. I padri riferivano di sentirsi dimenticati e trascurati dalle loro mogli, dal sistema sanitario e dalla società.

Non esiste un luogo o un contesto veramente accettabile per gli uomini che rivelino pubblicamente di essere sfidati, molto meno scossi fino al midollo, da ciò che chiamano genitorialità improvvisa – hanno scritto i ricercatori dell’UNLV.

Questa ricerca fornisce informazioni utili che possono aiutare gli operatori sanitari, i ricercatori, i medici e le famiglie a comprendere l’esperienza della depressione post-partum paterna e ad affrontare meglio le sfide che queste famiglie devono affrontare.

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