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Alcool: potrebbe modificare il nostro DNA

Una ricerca avrebbe individuato come cambia il DNA di chi fa un uso smodato di alcol. Esisterebbero quindi dei predittori genetici dell'alcolismo

Di Giovanni Molinari

Pubblicato il 12 Feb. 2019

Aggiornato il 18 Apr. 2019 13:26

Nel 2016, stando ai dati forniti dall’OMS (2016 WHO Global Status Report on Alcohol and Health), il consumo smodato di alcol ha causato a livello mondiale 3 milioni di morti, di cui tre su quattro uomini.

 

Questa cifra ammonta a circa il 5% delle morti totali avvenute nel 2016.

Alcol e alcolismo: dietro i numeri troppe tragedie

Basterebbe questo dato a far comprendere quanto il problema dell’alcolismo sia radicato a livello globale e quanto sia dannoso per gli esseri umani. Certo è che l’alcol in sé non aumenta il rischio di morte se assunto in quantità modiche: è nel momento in cui il consumo diventa eccessivo che il problema si manifesta.

Dei ricercatori della Rutgers University del New Jersey hanno ipotizzato che più le persone assumono alcol più il loro DNA si modifica aumentando il desiderio (craving) di assumere tale sostanza e aumentando pertanto il rischio di una morte prematura.

Quindi può il consumo eccessivo e smodato di alcol avere degli effetti a livello genetico sulle persone?

Alcol: la ricerca per capire gli effetti dell’abuso sul DNA

A tale quesito il Dott. Gangisetty e i suoi colleghi hanno provato a dare una risposta ideando uno studio sperimentale che permettesse di testare questa ipotesi. I ricercatori hanno effettuato una comparazione tra diversi gruppi di soggetti:

  • Consumatori di quantità eccessive di bevande alcoliche;
  • Consumatori di grandi quantità di bevande alcoliche;
  • Consumatori di quantità moderate di bevande alcoliche.

In tale modo sono riusciti ad investigare i possibili effetti del consumo smodato di alcol a livello puramente genetico.

Alcol e predittori genetici dell’alcolismo

Quello che è stato riscontrato è che nei gruppi dei consumatori di quantità eccessive e grandi quantità di bevande alcoliche (Gruppi 1 e 2) due geni risultavano mutati. Tale mutazione è avvenuta nel tempo ed è stata causata proprio dall’ingerimento di grandi quantità di alcol, attraverso un processo chiamato metilazione.

I ricercatori americani inoltre hanno testato anche come il desiderio di assumere alcol cambiasse al modificarsi dei due geni di cui sopra (PER2 e POMC), ed effettivamente è stato riscontrato che i soggetti dei gruppi 1 e 2 (quindi quelli che assumevano più alcol tra i gruppi del campione) mostravano un maggiore craving per le bevande alcoliche.

Questi risultati potrebbero aiutare i ricercatori ad identificare quali siano i possibili predittori genetici (geni PER2 e POMC) dell’alcolismo: in tal modo si potrebbero identificare più facilmente quali siano le popolazioni a rischio e cercare di prevenire gli effetti indesiderabili dell’alcolismo sulla popolazione. Questo, a lungo termine, potrebbe diminuire il numero di morti dirette e indirette causate dal consumo eccessivo di bevande alcoliche.

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