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Stress materno in gravidanza: l’epigenetica ne rileva la trasmissione al bambino

Stress materno in gravidanza: uno studio ha indagato se e come si trasmetta da madre a figlio, osservando anche i livelli di cortisolo..

Di Giovanni Belmonte

Pubblicato il 10 Gen. 2019

L’ epigenetica è una branca della genetica che studia i cambiamenti che influenzano il fenotipo senza alterare il genotipo. Descrive tutte quelle interazioni con l’ambiente che determinano modificazioni ereditabili e che variano l’espressione genica pur non alterando la sequenza di DNA.

 

L’ontogenesi embrio-fetale rappresenta la fase della vita di gran lunga più sensibile alle informazioni provenienti dall’ambiente, come lo stress materno, l’alimentazione, gli agenti inquinanti. In altre parole, la gravidanza rappresenta, per il feto, il periodo più sensibile ai cambiamenti epigenetici. Tali modificazioni hanno una finalità adattiva e predittiva che si basa sull’interazione tra miliardi di cellule e l’ambiente.

Stress materno in gravidanza e coping nei bambini

Un nuovo studio, pubblicato su Journal of Developmental Origins of Health and Disease, ha prodotto risultati interessanti. I ricercatori hanno misurato i livelli di cortisolo delle madri, prima della gravidanza e durante la gravidanza, ogni settimana per otto settimane. Successivamente hanno valutato, all’età di undici anni, le abilità di coping dei figli. Con questo termine, ci si riferisce agli sforzi cognitivi, emotivi, comportamentali messi in atto da un individuo al fine di gestire e affrontare una situazione percepita come stressante.

L’obiettivo dei ricercatori era quello di comprendere l’associazione tra lo stress materno, durante la gravidanza, e lo sviluppo delle abilità che permettono di gestire situazioni stressanti, nei loro figli. In particolare, i ricercatori hanno valutato come questi bambini reagivano all’inizio di un nuovo anno scolastico, un noto “stressante” naturale, e alla sfida di parlare in pubblico, un fattore di stress “sperimentale” frequentemente usato.

Stress materno in gravidanza e livello di cortisolo basale nei bambini

Sulla base dei risultati rilevati, l’autrice principale dello studio Cindy Barha, ha riferito che i figli delle madri che avevano un cortisolo più alto durante la seconda settimana gestazionale, avevano reazioni cortisoliche più elevate quando dovevano affrontate la sfida di parlare in pubblico, ma questa associazione non era stata osservata nelle figlie femmine. Al contrario, le madri con cortisolo più alto nella quinta settimana gestazionale, avevano figlie con cortisolo “basale” più alto prima dell’inizio di un nuovo periodo scolastico, risultato assente nei figli maschi.

Nonostante queste differenze, sia i figli che le figlie hanno avuto risposte cortisoliche più elevate, all’inizio di un nuovo anno scolastico e in risposta alla sfida sperimentale di parlare in pubblico, a fronte di maggiori livelli di cortisolo della madre nella seconda o nella quinta settimana di gestazione. I meccanismi biologici specifici che mediano tali associazioni non sono ancora noti, ma coinvolgono la genetica e l’epigenetica, nonché i fattori ambientali e culturali condivisi dalle mamme e dai loro figli.

Dato che la gravidanza rappresenta il periodo più sensibile alle informazioni provenienti dalla madre, come il livello di cortisolo e dall’ambiente, implementare degli interventi con lo scopo di ridurre lo stress materno/genitoriale, durante tale periodo, può avere un ruolo fondamentale sia sui genitori che sulla crescita del feto e successivamente del bambino.

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