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Paralisi cerebrale negli adulti: esisterebbe un rischio maggiore di sviluppare ansia e depressione

La paralisi cerebrale è una patologia che interessa non solo bambini ma anche adulti, con importanti conseguenze sulla salute mentale a lungo termine.

Di Gaia Butti

Pubblicato il 23 Gen. 2019

Aggiornato il 18 Apr. 2019 13:36

Secondo un recente studio, pubblicato su Jama Neurology, gli adulti con paralisi cerebrale hanno un rischio maggiore di sviluppare depressione e ansia.

 

Un gruppo di ricercatori condotto dal Dott. Kimberley Smith dell’Università di Surrey e da Jennifer Ryan del Royal College of Surgeons in Irlanda, finanziato dalla Brunel University London, ha indagato il tasso di disturbi mentali nelle persone con paralisi cerebrale comparandoli con soggetti aventi la stessa età, sesso e condizione socioeconomica, ma che non presentavano un danno cerebrale. Le difficoltà intellettive, che colpiscono la maggior parte dei soggetti con paralisi cerebrale, sono state indagate per determinare se svolgessero un ruolo nello sviluppo di disturbi mentali come depressione e di ansia.

Il fenomeno e la sua incidenza

Paralisi cerebrale è il termine generico utilizzato per un gruppo eterogeneo di patologie che si verificano in un cervello fetale o infantile in via di sviluppo. Le persone, affette da questa condizione presentano sintomi quali problemi di movimento, di coordinazione, di postura e di equilibrio. Questi disturbi motori presentano una comorbilità con altri problemi, come disturbo comportamentale, difficoltà cognitive, difficoltà di comunicazione, deficit sensoriali, epilessia e disabilità intellettiva (ID). La paralisi cerebrale è una condizione che influenza il controllo e il movimento dei muscoli, ed è solitamente causata da una lesione al cervello prima, durante o dopo la nascita.

Si stima che tale patologia incida da 2 a 3 su 1000 nati e circa 1 su 400 persone nel Regno Unito è affetta da una paralisi cerebrale. Entro il 2031, si ritiene che ci sarà un triplo aumento del numero di persone con paralisi cerebrale di età superiore ai 65 anni.

Uno studio sulla salute mentale degli adulti con paralisi cerebrale

Si sa relativamente poco sulla salute mentale degli adulti affetti da paralisi cerebrale poiché si pensa che questo danno riguardi solo i bambini nonostante in realtà questa condizione perduri anche in età adulta.

Alcuni ricercatori hanno esaminato fino a 28 anni di dati sulle cure primarie nel Regno Unito di 1700 adulti di età pari o superiore a 18 anni con paralisi cerebrale e 5115 di soggetti esenti da questa condizione. Dai risultati emerge che il rischio di sviluppare depressione e ansia nei soggetti con paralisi era più alto rispetto al campione di controllo, soggetti che non presentavano paralisi, per la depressione del 28% e per quanto riguarda l’ ansia del 40%.

Per i soggetti che presentavano una paralisi cerebrale ma non riportavano difficoltà intellettuali, la possibilità di sviluppare depressione e ansia aumentava ulteriormente.

Confrontando gli adulti con paralisi cerebrale che non riportavano difficoltà intellettuali con il campione di controllo, il rischio di sviluppare depressione e ansia era più alto rispettivamente del 44% e del 55%.

Conclusioni

L’autore principale dello studio, il Dr. Kimberley Smith, docente di Health Psychology presso l’Università di Surrey, sostiene che ancora tanto deve essere fatto per capire perché i soggetti con paralisi cerebrale hanno un rischio maggiore di sviluppare depressione e ansia. Da questi risultati emerge tuttavia che vi è la necessità di considerare la paralisi come una condizione permanente, e di identificare e affrontare i problemi legati alla salute mentale tra le persone con paralisi cerebrale e i problemi di natura fisica.

Nonostante sia storicamente considerata una condizione pediatrica, la maggior parte delle persone con paralisi cerebrale vive bene fino all’età adulta, ma molti adulti con paralisi cerebrale sperimentano nel corso degli anni un peggioramento delle menomazioni, incluso un declino della mobilità.

Come prospettiva futura ci si augura che i risultati dello studio possano contribuire ad accelerare una risposta negli adulti con paralisi cerebrale che riportano una situazione inadeguata di servizi sanitari coordinati in tutto il mondo.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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