Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) ha una prevalenza del 1.6% e compromette molte aree di funzionamento del soggetto, inoltre è stato classificato secondo la World Health Organization come tra i 10 disturbi più debilitanti, e se questo disturbo non viene trattato tende a diventare cronico.
Presso il Haukeland University Hospital a Bergen, Norvegia, viene somministrato un programma di trattamento per persone affette da disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), che è noto per essere intensivo e corto, infatti dura 4 giorni.
DOC e trattamento Bergen
Più di 1200 persone hanno ricevuto il trattamento Bergen di 4 giorni per il DOC, che è una forma concentrata di terapia di esposizione ideata da due psicologi norvegesi: Gerd Kvale e Bjarne Hansen. Sono stati nominati dal Time tra le 50 persone più influenti del 2018 nell’ambito sanitario.
I risultati sono stati notevoli e il programma di trattamento Bergen ha ottenuto una grande attenzione e buone prove di efficacia.
Avital Falk, psicologa clinica e dirigente del programma di trattamento intensivo per il Disturbo ossessivo-compulsivo e i Disturbi d’Ansia alla Weill Cornell Medicine and New York Presbyterian, sostiene che è sorprendente pensare che in così poco tempo si possa fare così tanto, dal momento che solitamente i trattamenti per il disturbo ossessivo-compulsivo prevedono, in genere, sessioni settimanali di un’ora distribuite su diversi mesi.
DOC: il trattamento Bergen è efficace?
Il presente studio si occupa, con una ricerca follow-up di 4 anni, di testare il trattamento Bergen di 4 giorni (B4DT), una forma di esposizione concentrata con prevenzione della risposta (ERP).
Il campione, composto da 77 pazienti con diagnosi di DOC, è stato reclutato a partire da giugno 2012, si è sottoposto al trattamento Bergen (B4DT) per 4 giorni consecutivi, ed è stata valutato con la Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale (Y-BOCS) nella fase pre e post trattamento, in particolare dopo 3 e 6 mesi ed infine dopo 4 anni. I punteggi della Y-BOCS, ottenuti dal campione, sono cambiati radicalmente passando da una media pari a 25.9 nel pre-trattamento a 10 .0 nel post trattamento e a 9.9 nel lungo periodo.
La percentuale, che soddisfa i severi criteri di consenso internazionale per la remissione, è stata del 73% nel post-trattamento e del 69% nel follow-up.
Ad agosto 2018 sono stati pubblicati i risultati del follow-up degli effetti del trattamento.
Si evince che 56 pazienti su 77 sono rimasti in remissione quattro anni dopo il trattamento e 41 su 56 si erano completamente ripresi.
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Trattamento Bergen: le fasi
Il metodo Bergen lavora seguendo 3 passaggi:
- Il giorno 1 il terapeuta fornisce ai pazienti informazioni riguardanti il loro disturbo (DOC), e li aiuta a prepararsi ai compiti di esposizione che li occuperanno nei due giorni successivi. Durante una parte dell’esposizione le persone affrontano le proprie paure faccia a faccia; ad esempio, se qualcuno è terrorizzato di poter essere contaminato dovrà scegliere un oggetto o una superficie che gli provochi ansia e poi sforzarsi di toccarla. Secondo Kvale, questa tecnica incoraggia i pazienti a prestare attenzione ai momenti in cui sentono il bisogno di iniziare ad assumere il controllo per poter ridurre l’ansia o il disagio.
- Il giorno 2 e il giorno 3 sono raggruppabili come una singola sessione di terapia prolungata. La terapia ERP include l’uso della tecnica LET, che invita a concentrarsi specificamente su momenti che provocano ansia. Il formato del trattamento è unico, in quanto un gruppo di terapisti da tre a sei lavora come una squadra con un numero uguale di pazienti. Kvale ritiene che questa impostazione sia importante perché fornisce assistenza su misura ad ogni individuo e consente ai pazienti di poter osservare, oltre al proprio, anche il cambiamento degli altri pazienti.
- Il giorno 4 è riservato alla discussione e alla pianificazione di come mantenere i miglioramenti ottenuti durante la terapia. Con il passare del tempo sempre più clinici stanno adottando di scegliere una terapia concentrata ed intensiva. Tra i diversi tipi di trattamento per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, quello che ha ricevuto maggiore attenzione sembra, proprio, essere quello intensivo, che differisce dai trattamenti che occupano, ad esempio, 3 ore alla settimana.