La crescente preoccupazione inerente ad una evoluzione e diffusione dell’ Alzheimer tra i giovani delle municipalità di Città del Messico ha portato molti ricercatori di svariate Università americane e messicane ad indagare questo fenomeno.
Fin da bambini gli abitanti di Città del Messico hanno una esposizione ad agenti inquinanti con concentrazioni superiori ai minimi degli standard Statunitensi. Questa metropoli rappresenta l’emblema dell’estrema crescita urbana in un lasso di tempo ristretto, che ha causato ingenti tassi di inquinamento atmosferico a cui tutta la popolazione è esposta involontariamente sin dalla nascita.
Alzheimer e inquinamento: lo studio
Lo studio portato avanti dagli studiosi messicani e statunitensi ha coinvolto un campione di 507 soggetti formato da bambini e adolescenti con un’età media attorno ai 12 anni, residenti a Città del Messico oppure in una città di controllo con bassi tassi di inquinamento. È stato utilizzato un anticorpo come marcatore biologico per indagare il danno assonale, cioè il danno dei collegamenti principali tra neuroni; le dimensioni mielinizzate degli assoni sono state documentate mediante la microspia elettronica a trasmissione e in più sono state indagate anche le patologie connesse al deterioramento della corteccia cingolata anteriore che sono connesse allo sviluppo dell’Alzheimer.
Dai risultati si evince che con l’aumentare dell’età, gli assoni si danneggiano maggiormente ma questo processo è molto più veloce per i soggetti residenti a Città del Messico rispetto a coloro che sono residenti nelle aree di controllo; inoltre, nel campione di soggetti residenti a Città del Messico è stata riscontrata una diminuzione significativa delle dimensioni medie assonali della corteccia cingolata anteriore.
Alzheimer e inquinamento: i risultati
I ricercatori hanno sottolineato come l’inquinamento atmosferico sia un problema sempre più rilevante connesso alla salute, in particolare al maggior rischio di Alzheimer e neuroinfiammazioni in cui si incorre quando si è soggetti ad un’esposizione prolungata a quantità di agenti inquinanti superiori agli standard. Negli Stati Uniti più di 200 milioni di persone vivono in zone con alti tassi di inquinamento di ozono e particolato. Da questo dato si comprende bene come gli sforzi della ricerca scientifica e della politiche ambientali dovrebbero mirare ad identificare e mitigare i fattori ambientali che possono influenzare in modo negativo la salute della popolazione.