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Ansia sociale: la validazione italiana della Liebowitz Social Anxiety Scale (LSAS)

Ansia sociale: è stata validata in italiano la Liebowitz Social Anxiety Scale (LSAS) ad opera del gruppo CEDAS di Firenze

Di Laura Caccico

Pubblicato il 11 Dic. 2018

Aggiornato il 03 Set. 2019 14:09

L’ ansia sociale è una condizione di ansia, ovvero di attivazione fisiologica, provata nelle situazioni sociali in cui si è soggetti al giudizio degli altri. La persona si sente come se fosse costantemente di fronte a una commissione d’esame, come se avesse sempre gli occhi puntati addosso, anche in situazioni che non obbligatoriamente prevedono un giudizio.

 

Ne sono esempi andare al ristorante, entrare in un negozio, chiedere un’informazione, conversare con i colleghi. Colui che soffre di disturbo d’ansia sociale ha paura di comportarsi in maniera tale da poter essere umiliato oppure teme che gli altri possano accorgersi della sua ansia e giudicarlo per questo come debole, ridicolo e inadeguato.

Ansia sociale: cos’è

Chi soffre d’ansia sociale, già prima di affrontare la situazione che teme, inizia ad anticipare, con pensieri e immagini, solitamente a carattere negativo, quello che potrebbe succedere, provando di conseguenza un forte disagio, che prende il nome di ansia anticipatoria. A questo tipo di ansia si sommerà quella definita situazionale, ovvero quella vissuta durante l’evento temuto. In questa circostanza, la persona temendo il giudizio dell’altro, tende ad automonitorarsi nel tentativo di prevenire situazioni umilianti e controllare le manifestazioni d’ansia (ad es. tremori, sudorazione, arrossamento, bocca secca) affinché gli altri non le notino. Quando la situazione sociale temuta si conclude, lo stato di malessere o disagio non svanisce. La persona inizia a rimuginare entrando nella fase di valutazione post-evento dove vi è una sovrastima negativa della propria performance, ricordando e ripensando agli aspetti negativi, senza considerare quelli positivi.

Ma quali sono gli strumenti utili per misurare questa condizione che molto spesso non ha un confine netto fra normalità e patologia?

Come per quasi tutte le terapie cognitivo-comportamentali, la valutazione iniziale e la conseguente concettualizzazione del caso è fondamentale al fine di strutturare un percorso terapeutico su misura.

Per quanto riguarda l’assessment abbiamo a disposizione numerosi test che valutano il livello d’ansia sociale nel paziente: tra gli altri la Social Phobia Scale (SPS) che valuta l’ansia relativa ad azioni abituali come mangiare e bere; la Social Interaction Anxiety Scale (SIAS) focalizzata sulla valutazione delle interazioni sociali; la Social Phobia Inventory (SPIN) relativa alla misurazione della gravità del disturbo d’ansia sociale.

Ansia sociale: la validazione italiana della LSAS

Il nostro gruppo di ricerca, facente parte del CEDAS (Centro di Eccellenza per i Disturbi d’Ansia Sociale), sta portando avanti la validazione italiana della Liebowitz Social Anxiety Scale (LSAS) che è una scala composta da 24 item; per ciascuno di essi vengono valutati, separatamente, l’ansia/paura legata alla situazione descritta e il grado di evitamento, ovvero quando la persona si sottrae alla circostanza descritta. Nella prima colonna, infatti, viene misurato su una scala Likert a 4 punti, quanto nell’ultima settimana la situazione rende ansiosa o spaventata la persona; nella seconda colonna viene misurato sempre su scala Likert a 4 punti quanto la persona ha evitato o eviterebbe la situazione indicata.

Non essendo presente una validazione italiana della scala, fino ad oggi era utilizzata principalmente per due scopi:

  • avere un punteggio di baseline con cui poter confrontare nuove somministrazioni del questionario durante il percorso di trattamento;
  • a livello qualitativo, per valutare quali situazioni il paziente evita maggiormente e quali situazioni, pur affrontandole, vive con elevata ansia.

Questo utilizzo non era sufficiente dal punto di vista clinico; si è perciò deciso di procedere alla sua validazione essendo uno strumento utile, facilmente fruibile e ampiamente utilizzato.

La validazione italiana della LSAS è stata condotta considerando due campioni, uno di pazienti affetti da ansia sociale e uno estratto dalla popolazione generale. In particolare, il campione clinico era composto da persone che hanno dichiarato di aver ricevuto una diagnosi di Disturbo d’Ansia Sociale da un professionista della salute mentale come uno psicologo o un medico psichiatra.

Ai due gruppi è stato somministrato un questionario contenente la versione italiana della LSAS, adattata in base alle linee guida proposte da Brislin e colleghi (1986), e una serie di strumenti volti a misurare costrutti utili per valutarne la validità convergente e discriminante come ad esempio la Social Phobia Scale e il Beck Anxiety Inventory.

I risultati preliminari mostrano una struttura unidimensionale per le scale ansia ed evitamento in entrambi i campioni. Inoltre, la versione italiana risulta avere una discreta coerenza interna ed un’adeguata validità di costrutto in termini di validità convergente e discriminante. Anche la validità test-retest risulta buona mostrando una sostanziale stabilità delle misurazioni su popolazione generale.

Nel complesso, quindi, i risultati sono incoraggianti rispetto alla possibilità di disporre della LSAS anche nel contesto italiano. Questo non solo faciliterà i professionisti che la utilizzano a fini clinici, ma permetterà un suo utilizzo anche in contesti di ricerca scientifica.

Attualmente l’articolo è in corso di stesura e verrà presentato alle riviste che maggiormente si occupano di questi temi.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Beck, A. T., Epstein, N., Brown, Gary Steer, R. A (1988). An inventory for measuring clinical anxiety: Psychometric properties.Journal of Consulting and Clinical Psychology, Vol. 56, No. 6,893-897.
  • Brislin, R. W. (1986). The wording and translation of research instruments. In W. J. Lonner & J. W. Berry (Eds.), Cross-cultural research and methodology series, Vol. 8. Field methods in cross-cultural research (pp. 137-164). Thousand Oaks, CA, US: Sage Publications, Inc.
  • Connor, K.M., Davidson, J.R., Churchill, L.E., Sherwood, A., Foa, E., Weisler, R.H., (2000). Psychometric properties of the Social Phobia Inventory (SPIN). New self-rating scale. Br J Psychiatry. 176:379-86.
  • Heimberg, R.G., Mueller G. P., Holt, C.S., Hope, D.A., Liebowitz, M.R., (1992). Assessment of anxiety in social interaction and being observed by others: The social interaction anxiety scale and the Social Phobia Scale. Behavior Therapy. Volume 23, Issue 1, Pages 53-7
  • Liebowitz, Michael R (1987). "Social Phobia". Anxiety. Modern Trends in Pharmacopsychiatry. 22. pp. 141–73.
  • Mattick & Clarke, (1998). Development and validation of measures of social phobia scrutiny fear and social interaction anxiety. Behaviour Research and Therapy. Volume 36, Issue 4, Pages 455-470.
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