Depressione e social media: che esista una relazione è oggetto di discussione da molto tempo, ma per la prima volta i ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno trovato dei riscontri tra Facebook, Snapchat e Instagram connessi ad una diminuzione del benessere.
In letteratura solitamente gli studi che hanno cercato di validare ed indagare questo fenomeno sono sempre stati soggetti a forti limitazioni come l’utilizzo di partecipanti in situazioni poco realistiche di rinuncia completa ai social network e facendo affidamento solo a dati self-report.
Depressione e social media: lo studio
Un team di ricerca dell’Università della Pennsylvania ha portato avanti uno studio coinvolgendo una coorte di studenti universitari, includendo tutte e tre le principali piattaforme social raccogliendo dati di utilizzo oggettivi tracciati automaticamente dalle app attive sugli smartphone. Tutti i partecipanti allo studio in una prima fase hanno completato un questionario per determinare l’umore e il benessere, inoltre hanno condiviso con i ricercatori informazioni circa l’utilizzo settimanale delle varie app. Sono stati strutturati due gruppi con assegnazione casuale; quello di controllo in cui l’utilizzo degli smartphone non variava rispetto all’uso precedentemente rilevato, e quello sperimentale in cui i soggetti avevano un tempo limitato di utilizzo all’incirca 10 minuti al giorno per piattaforma. Per tre settimane hanno condiviso questi dati essenziali con i ricercatori ottenendo cosi una database solido. Il benessere è stato valutato includendo una serie di variabili tra cui l’ansia, la depressione, la solitudine e la paura di essere esclusi.
Social media: se usati meno, aumenta il benessere
Dai risultati emerge che un minore utilizzo è connesso ad un maggiore benessere; anche se questo non comporta automaticamente uno stop dei social network, però potrebbero essere realizzati dei programmi che possano limitare l’utilizzo.
Nonostante questi risultati, ci sono molti interrogativi a cui questo studio non è riuscito a dare una risposta, come per esempio il tempo ottimale di utilizzo; nonostante ciò questo resta un primo passo verso una ricerca sempre più approfondita di questo fenomeno.