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Alimentazione e salute mentale – Report dal Convegno di Palermo, 28 e 29 Settembre 2018

Nel convegno "Alimentazione e Salute Mentale" svoltosi a Palermo lo scorso 28 e 29 settembre si è parlato dell'importanza di un lavoro sinergico tra psicologo e nutrizionista a supporto del paziente che segue un piano alimentare personalizzato. In questa direzione si muove la PsicoNutrizione.

Di Angela Ganci

Pubblicato il 16 Ott. 2018

La PsicoNutrizione si rende necessaria quando si riscontrano difficoltà ad attenersi a un modello dietetico idoneo; essa affronta le problematiche della fame emotiva e della dipendenza da cibo supportando chi vuole dimagrire ma incontra difficoltà a lungo termine.

 

Alimentazione, salute psicofisica, prevenzione, sensibilizzazione a un corretto stile di vita: questi i temi centrali del Convegno “Alimentazione e Salute Mentale. Le nuove conquiste del legame mente-corpo” svoltosi il 28 e 29 Settembre scorsi nella sontuosa cornice di Villa Igiea.

Un susseguirsi di relazioni a carattere medico e psicologico, in linea con quanto indicato dall’OMS sul concetto di salute come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”, dove un ruolo centrale occupa la prevenzione delle malattie correlate all’obesità, quali le malattie cardivascolari e il diabete.

Il Convegno sottolinea la sinergia tra psicologo e nutrizionista a supporto del paziente che si accinge a seguire con successo un piano alimentare personalizzato e si pone, altresì, l’obiettivo di sensibilizzare gli aspetti di prevenzione e cura per uno stile di vita sano e duraturo nel tempo – introduce la dott.ssa Paola Di Natale, Presidente e Responsabile Scientifico del convegno – In questa direzione si muove la PsicoNutrizione come sostegno a uno stile di vita sano, prima dell’insorgenza dei problemi.

La prevenzione deve iniziare già nella vita prenatale, nella misura in cui i geni possono essere modificati dalle esperienze ambientali, così che il DNA non sia il nostro destino, come sottolinea l’epigenetica – argomenta la dott.ssa Nicoletta Salviato, Responsabile UOS Educazione e Promozione della salute, ARNAS Civico di Palermo – Una corretta prevenzione si rende necessaria per ridurre la probabilità di insorgenza della sindrome metabolica, complessa, patologia che vede associate, tra le altre, insulino-resistenza, obesità centrale e ipertensione arteriosa ed è collegata all’insorgenza dell’Alzheimer.

Oggi sempre più importanza si dà in medicina al concetto di nutraceutica, che indica come il cibo possa essere la prima efficace soluzione terapeutica – sottolinea Raffaella Mallaci Bocchio, biologo nutrizionista – In particolare i nutraceutici, come la Berberina e le fibre solubili, sono un buon coadiuvante insieme a dieta e trattamento farmacologico sia in fase di prevenzione che trattamento del diabete mellito di tipo 2, associato con aumento del rischio cardiovascolare.

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO LE IMMAGINI:

Psiconutrizione_ alimentazione e salute mentale - Report dal Convegno_1

Psiconutrizione_ alimentazione e salute mentale - Report dal Convegno_2Imm. 1 e 2 – Immagini dal convegno Alimentazione e Salute Mentale

 

Dal punto di vista della lotta ai problemi di sovrappeso e obesità e considerando l’importanza di un piano alimentare sostenibile, praticabile e accettato dalla persona colpita dal disturbo alimentare, che apporti cambiamenti duraturi nel tempo, e che si interessi della gestione della fame emotiva, un ruolo di primo piano è svolto dalla PsicoNutrizione, approccio olistico e integrato tra Psicologia e Scienza dell’Alimentazione.

La PsicoNutrizione si rende necessaria quando si riscontra difficoltà ad attenersi a un modello dietetico idoneo; essa affronta le problematiche della fame emotiva e della dipendenza da cibo supportando chi vuole dimagrire, ma incontra difficoltà a lungo termine – spiega Di Natale – Ecco che lo psicologo lavorerà sulla motivazione al cambiamento, sull’immagine corporea e sull’autostima, mentre il nutrizionista, attraverso il percorso di educazione alimentare, la dieta e la perdita di peso, inciderà sugli aspetti psicologici.

Psicologia e biologia, un binomio che richiama la correlazione tra alimentazione e salute mentale, come afferma il prof. Ramilli, fondatore della Psicobiotica.

La Psicobiotica considera non solo l’importanza del cibo inteso nel senso classico, ma anche come il cibo-emotivo, poiché le emozioni possano condizionare la fisiologia e la funzionalità dell’organismo fino a creare vere e proprie patologie (stress, depressione…). È importante sottolineare, in tal senso, l’importanza dei rapporti sociali, delle relazioni amicali e degli ambienti di lavoro poiché condizionano notevolmente la nostra salute.

Un’integrazione che richiama il concetto di unità mente-corpo e che rimanda alla necessità di un monitoraggio dei propri stati mentali che, se scarsamente regolati, per esempio sul versante depressivo, si traducono in disregolazione alimentare, promuovendo malessere psicofisico e rendendo sempre più complesso, con lo strutturarsi di abitudini disfunzionali, l’obiettivo di uno stile di vita salutare, preventivo rispetto a ogni sorta di patologia dell’organismo.

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Angela Ganci
Angela Ganci

Psicologia & Psicoterapeuta, Ricercatrice, Giornalista Pubblicista.

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