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Psicopatia, narcisismo e machiavellismo: il fattore D come comun denominatore

Con l'espressione fattore D viene definita la tendenza generale a massimizzare la propria utilità individuale a scapito degli altri, della quale è possibile trovare traccia in molteplici tratti di personalità definiti per questo "oscuri" e che raggiungono la loro massima espressione nella psicopatia o nel narcisismo.

Di Raffaella Filograno

Pubblicato il 22 Ott. 2018

Aggiornato il 19 Dic. 2018 11:10

I tratti più “oscuri” della personalità, come la psicopatia, il narcisismo, il machiavellismo, a primo impatto possono sembrare diversi tra loro, ma una nuova ricerca danese-tedesca sostiene che in realtà sono strettamente collegati tra loro e si basano su una stessa tendenza dell’individuo: un estremo egoismo.

 

Il comune denominatore di questi dark traits, chiamato fattore D, è definito come la tendenza generale a massimizzare la propria utilità individuale a discapito degli altri. In altre parole, persone con questi tratti sono accomunate dal perseguire i propri obiettivi e interessi senza considerare il prossimo, fino al punto di provare piacere nel ferire gli altri. I comportamenti che mettono in atto sono giustificati da una serie di credenze a cui queste persone fanno riferimento per prevenire sensi di colpa, vergogna ed emozioni simili.

Cosa è stato scoperto?

Gli autori dello studio hanno dimostrato come il fattore D sia presente in diversi tratti “oscuri” della personalità, in particolare ne sono stati studiati nove (egoismo, machiavellismo, disimpegno morale, narcisismo, superiorità psicologica, psicopatia, sadismo, self-interest, malignità). Per esempio, nel narcisista c’è la tendenza ad essere completamente assorbiti da sé e ad avere un estremo bisogno dell’attenzione degli altri; nella psicopatia c’è mancanza di empatia e di self-control, combinati con comportamenti impulsivi; il machiavellico è manipolativo ed ha la convinzione che il fine giustifica i mezzi; il sadico desidera infliggere alle persone sofferenze mentali o fisiche per il proprio piacere.

Sono stati effettuati diversi studi in cui a circa 2500 persone è stato chiesto il grado di accordo con frasi del tipo “a volte vale la pena soffrire un po’ per vedere gli altri ricevere la punizione che meritano”, oppure “so di essere speciale perché tutti me lo dicono”, o ancora “è difficile andare avanti senza tagliare la strada a qualcuno”.

L’autore Zettler afferma:

Gli aspetti oscuri della personalità hanno un comune denominatore, si può dire quindi che sono espressioni diverse delle stessa tendenza.

Inoltre, aggiunge:

Per esempio in una persona il fattore D si può manifestare come narcisismo, o come psicopatia, o come una combinazione di questi. Con il nostro studio, però, si può semplicemente diagnosticare un alto livello di fattore D.

Avere il fattore D indica che in un individuo c’è la probabilità di mettere in atto una serie di comportamenti associati con uno o più tratti oscuri della personalità. Se una persona è propensa ad assumere un determinato comportamento, ad esempio umiliare gli altri, c’è una buona probabilità che ne metta in atto altri, come imbrogliare, mentire, rubare.

Gli autori precisano che i nove tratti di personalità non sono assolutamente uguali, ed ognuno ha un esatto schema di comportamento, ma il “cuore” di questi tratti è molto più simile di quanto si pensi. La conoscenza del fattore D può essere di aiuto per ricercatori e terapeuti che lavorano con queste personalità.

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