Uno studio dell’Università di Oxford e della Northwestern Medicine ha scoperto che grazie alle terapie cognitivo-comportamentali digitali, si può migliorare lo stato di salute in generale ed in particolare il sonno.
L’insonnia è uno dei fattori di rischio connessi allo sviluppo di disturbi mentali, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Il trattamento di questo disturbo con terapie cognitivo-comportamentali (CBT) è poco frequente data la mancanza di terapisti specializzati in questo settore e il numero sempre crescente di pazienti. L’American College of Physicians nel 2016 ha raccomandato, per curare l’insonnia, l’utilizzo della CBT come primo step anche prima di trattamenti farmacologici.
Insonnia: lo studio
Questo studio è durato all’incirca un anno, e ha coinvolto 1711 soggetti. Sono state utilizzate delle piattaforme online, rendendo il trattamento più accessibile e personalizzato alle esigenze delle persone coinvolte, quindi sono stati portati avanti dei trattamenti in linea alle tipologie di sonno degli utenti. Ognuno ha seguito il trattamento utilizzando un’app associata al programma digitale di miglioramento del sonno Sleepio che utilizza tecniche CBT, contenuti comportamentali, cognitivi ed educativi. Lo svolgimento del trattamento è avvenuto in sei sessioni dalla durata media di 20 minuti per un massimo di 12 settimane. I partecipanti sono stati valutati in quattro condizioni temporali: la baseline a zero settimane; il trattamento intermedio a quattro settimane; il post-trattamento ad otto settimane; infine il follow-up a ventiquattro settimane.
Insonnia: i risultati del trattamento online
Il trattamento è stato associato ad un miglioramento significativo della salute e del benessere. Inoltre il quest’ultimo ha avuto un ruolo di mediazione su: sintomi depressivi, ansia, sonnolenza, fallimenti cognitivi, produttività e soddisfazione lavorativa.