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Genitori e insegnanti: fondamentali nella prevenzione della depressione infantile

Non è facile riconoscere l'insorgere della depressione nei bambini perchè tale patologia assume forme diverse da quelle riscontrate nell'adulto con sintomi più che altro fisici e comportamentali. Genitori e insegnanti svolgono un importante ruolo di prevenzione intercettando alcuni di questi segnali.

Di Giovanni Belmonte

Pubblicato il 21 Set. 2018

Aggiornato il 21 Nov. 2018 12:05

In merito al problema della depressione nei bambini, The Anxiety and Depression Association of America sostiene che circa il 2-3% dei bambini di età compresa tra 6 e 12 anni potrebbe avere un disturbo depressivo maggiore

 

Questa patologia si presenta in modo differente nei bambini rispetto agli adulti; in questi ultimi, vi è una maggiore presenza di sintomi cognitivi, come eccessivi sensi di colpa e ideazione suicidaria.

Nel caso di depressione nei bambini si riscontra un fenotipo diverso, caratterizzato soprattutto da sintomi fisici e comportamentali, come irritabilità, scarso interesse per il gioco, lamentele somatiche, aggressività.

Depressione nei bambini: la ricerca

Rilevare i segnali che indicano la presenza di un disturbo depressivo maggiore non sempre è un compito facile, e in molti casi, richiede una certa preparazione e attenzione. A tal proposito, Keith Herman, professore nel MU College of Education, afferma che quando viene chiesto, a insegnanti e genitori, di valutare il grado di depressione nei bambini, di solito c’è una bassa sovrapposizione nelle loro valutazioni, pari al 5-10% dei casi. Ad esempio, come riporta Keith Herman, l’insegnante potrebbe segnalare che un bambino ha difficoltà a farsi degli amici in classe, ma il genitore potrebbe non rilevare questo problema a casa.

Keith Herman e Wendy Reinke hanno portato avanti l’analisi del profilo di 643 bambini che frequentavano la scuola elementare, allo scopo di osservare il livello di concordanza tra insegnanti, genitori e bambini, rispetto allo stato di salute mentale di questi ultimi.

I ricercatori hanno scoperto che, anche se il 30% dei bambini che partecipavano allo studio riportava di sentirsi depresso con un livello che poteva andare da lieve a grave, spesso genitori e insegnanti non riuscivano a riconoscerli come depressi.

Insegnanti e genitori erano però discretamente abili nell’identificare altri sintomi importanti, che se rilevati in tempo sono in grado di prevedere il rischio a lungo termine per la depressione nei bambini, ad esempio problemi sociali, disattenzione e deficit di abilità. A tal proposito, Herman ha scoperto che i bambini che mostravano gravi segni di depressione, avevano sei volte più probabilità di avere deficit di abilità rispetto ai loro coetanei.

In conclusione

Sulla base di questi risultati, Herman ha affermato che per quanto il parere degli insegnanti e dei genitori sullo stato mentale dei bambini sia fondamentale, è sempre importante effettuare una valutazione che coinvolga entrambe le figure, e quindi integrare le infomazioni provenienti dalle diverse fonti.

Ad esempio, nel caso in cui il bambino riportasse di non sentirsi depresso, l’identificazione di certi comportamenti da parte degli adulti, come ritiro sociale, scarso interesse per il gioco etc., assumono un ruolo fondamentale per prevenire i problemi a lungo termine che si manifestano con un disturbo depressivo maggiore.

Herman sostiene anche che, per identificare precocemente la presenza di alcuni segni/sintomi tipici della depressione nei bambini e per favorire uno stato di benessere, la presenza di professionisti della salute mentale sia di fondamentale importanza all’interno dei contesti scolastici/sportivi. Così come una corretta campagna di sensibilizzazione sull’identificazione di alcuni segni, sintomi e/o comportamenti indicativi, rivolta a genitori e insegnanti, può avere un ruolo cruciale in un lavoro di prevenzione della patologia.

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