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Frequente uso dei media e problemi comportamentali negli adolescenti

Le nuove tecnologie forniscono ai giovani una stimolazione rapida e ad alta intensità, accessibile tutto il giorno. Oggi si stima che gli adolescenti utilizzino media online quasi nove ore al giorno con conseguenze sulla loro salute tra cui maggiori probabilità di sviluppare sintomi di ADHD.

Di Greta Riboli

Pubblicato il 10 Set. 2018

Gli adolescenti che usano frequentemente smartphone e dispositivi multimediali hanno maggiori probabilità di sviluppare sintomi del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD).

 

Un team di ricercatori della University of Southern California (USC) ha rilevato che gli adolescenti che utilizzano intensivamente dispositivi digitali hanno il doppio delle probabilità di mostrare sintomi di ADHD, descritto dal National Institute of Mental Health come una patologia che include sintomi del pattern dell’attenzione, del comportamento iperattivo e impulsivo, e che interferisce con il funzionamento e lo sviluppo dell’individuo.

Il razionale alla base della ricerca

Lo studio ha monitorato circa 2.600 adolescenti per due anni, concentrandosi in particolare sulle conseguenze per la salute mentale di una nuova generazione che s’interfaccia con device digitali onnipresenti.

I precedenti studi hanno indagato l’uso della TV e dei videogiochi sulla patologia.

La novità è che precedenti studi su questo argomento sono stati fatti molti anni fa, quando non esistevano social media, telefoni cellulari, tablet e app mobili – ha dichiarato Adam Leventhal, professore di medicina preventiva e psicologia e direttore della USC Health, Laboratorio di Emotion and Addiction presso la Keck School of Medicine di USC – Le nuove tecnologie mobili possono fornire una stimolazione rapida e ad alta intensità accessibile tutto il giorno, che aumenta l’esposizione ai media digitali ben oltre ciò che è stato studiato in precedenza.

L’autore illustra i risultati di un sondaggio condotto da Common Sense Media: gli adolescenti usano media online quasi nove ore al giorno. Il fenomeno è effettivamente importante ed i risultati del presente studio possono essere utili a genitori, scuole, aziende tecnologiche e pediatri: gli adolescenti dipendenti dalla tecnologia sono spinti a distrarsi e la dipendenza dalla tecnologia è oggi diventato un fenomeno molto diffuso.

ADHD e social meida: la ricerca

Gli studiosi hanno reclutato 2.587 studenti, di età compresa tra i 15 ed i 16 anni, da 10 scuole pubbliche di Los Angeles. I ricercatori si sono concentrati sui ragazzi perché l’adolescenza è un momento significativo per l’insorgenza dell’ ADHD e l’accesso senza restrizioni all’uso dei media.

Sono stati esclusi dallo studio tutti quei soggetti che avevano già manifestato sintomi ADHD precedentemente allo studio: i ricercatori volevano infatti indagare l’insorgenza di nuovi sintomi manifestatisi durante i due anni di studio.

Innanzitutto è stata registrata la frequenza (nessun uso, uso medio e alto utilizzo) con cui i partecipanti hanno usato 14 piattaforme di media digitali popolari. In un secondo momento, gli studenti sono poi stati monitorati ogni sei mesi per due anni allo scopo di determinare se l’uso dei media fosse associato o meno ai sintomi dell’ ADHD.

Risultati: il 9,5% dei 114 studenti che hanno usato la metà delle piattaforme frequentemente ed il 10,5% dei 51 studenti che hanno usato tutte e 14 le piattaforme hanno mostrato frequentemente sintomi nuovi dell’ ADHD. Al contrario, il 4,6% dei 495 studenti che non erano utenti abituali di attività digitali non mostravano nuovi sintomi dell’ ADHD.

Possiamo dire con sicurezza che gli adolescenti che sono stati esposti a più alti livelli di media digitali hanno avuto maggiori probabilità di sviluppare sintomi di ADHD.

Essendo l’ ADHD una patologia abbastanza comune nei bambini e adolescenti, con un’incidenza del circa 4%, i presenti risultati aiutano a colmare una lacuna nella comprensione di come i nuovi dispositivi multimediali mobili rappresentano un rischio per la salute mentali dei ragazzi. Questi risultati servono da avvertimento poiché i media digitali sono sempre più diffusi, più rapidi e stimolanti.

Questo studio solleva preoccupazioni sul fatto che la proliferazione di tecnologie multimediali digitali ad alte prestazioni potrebbe mettere a rischio una nuova generazione di giovani per l’ ADHD – afferma Leventhal.

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