In un nuovo studio, pubblicato in The Journal of Sex Research, è emerso che persone con tratti patologici di personalità sono più interessati degli altri al sesso occasionale.
Come riferisce l’autore della ricerca Peter Karl Jonason, c’è un’ampia letteratura riguardo alle preferenze sessuali e relazionali delle persone, ma mancano studi che approfondiscono come le personalità patologiche si relazionano a questi aspetti di vita.
Per la ricerca in questione sono stati intervistati 702 studenti per indagarne i tratti patologici di personalità, la loro vita e la loro sessualità. Sono state esaminate le associazioni tra tratti patologici di personalità (come affettività negativa, essere disinibiti, antagonismo, psicoticismo, essere distaccati), e sessualità, che comprendeva il comportamento sessuale e l’orientamento al tipo di relazione, a breve o lungo termine.
Cosa è stato scoperto?
Dalle interviste emerge come le persone con tratti maggiormente patologici tendano ad essere più libere sessualmente, quindi più favorevoli al sesso occasionale. In generale, preferiscono questo tipo di relazioni a quelle più serie ed impegnative. Gli uomini tendono ad essere più propensi al sesso occasionale rispetto alle donne, che invece tendono a farsi coinvolgere in relazioni più durature, ma la quantità di esperienze sessuali avute non differisce tra i due sessi.
Queste differenze di genere dipendono appunto dalla personalità, infatti è emerso che negli uomini tratti patologici come l’antagonismo e l’essere disinibiti sono associati a una preferenza per il sesso occasionale, mentre donne con tratti nevrotici di personalità, caratterizzate da maggiore insicurezza, tendono a preferire relazioni a lungo termine, in quanto lo stare in una relazione le compatta.
In generale il distacco, l’antagonismo, l’essere disinibiti, lo psicoticismo sono tratti che si associano positivamente con l’avere relazioni a breve termine e negativamente con le relazioni a lungo termine.
Inoltre, questi effetti sembrano essere il risultato di ciò che viene chiamata ‘velocità’ della propria storia di vita, variabile analizzata nella ricerca. Secondo questa teoria (‘life history theory’), le prime esperienze di vita possono modellare il comportamento di un individuo nei confronti delle relazioni e della vita in generale. Le persone che hanno affrontato un’infanzia imprevedibile tendono a sviluppare una strategia di vita ‘veloce’ che enfatizza attaccamenti insicuri, gratificazione immediata e comportamenti pericolosi. Chi invece sviluppa una strategia di vita ‘lenta’ tende ad avere obiettivi a lungo termine, maggiori investimenti e minore aggressività. Ai primi si associano quindi rapporti sessuali occasionali, mentre ai secondi rapporti più a lungo termine.
Gli autori sottolineano come limite dello studio il fatto che nella correlazione rilevata dovrebbe essere meglio compresa l’effettiva relazione di causalità tra le variabili osservate, per esempio potrebbe anche essere che siano i comportamenti sessuali a far sviluppare tratti patologici di personalità e non il contrario.