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Trascorrere del tempo all’estero aiuta a comprendere meglio chi siamo

Secondo una recente ricerca vivere all'estero, soprattutto per più anni, rinforzerebbe e modificherebbe aspetti strutturali del proprio self concept.

Di Raffaella Filograno

Pubblicato il 22 Mag. 2018

Aggiornato il 19 Dic. 2018 11:20

Un anno sabbatico all’estero aiuterebbe, secondo i ricercatori della Rice University, ad avere più fiducia in noi, aiutandoci a sviluppare un “self concept” più chiaro.

 

L’idea di prendere un anno sabbatico per poter comprendere meglio che strada si vuole intraprendere nella propria vita, è spesso derisa. Ma se quel tempo è trascorso in un paese straniero, può solo essere d’aiuto. E se si possono trascorrere anni, tanto meglio.

Self concept: sarebbe più chiaro dopo esser stati all’estero

Hajo Adam della Rice University (Stati Uniti), ha guidato ciò che il suo team definisce la prima indagine empirica sugli effetti che il vivere all’estero ha sul proprio “self concept” – ovvero la chiarezza e la fiducia che le persone mostrano nel definire “chi sono”.

Dal momento che oggigiorno le persone trascorrono sempre più tempo all’estero, per motivi di lavoro o di studio, e considerato che esperienze di vita “transitorie”, come avere un nuovo lavoro o divorziare, sono sempre più associate ad una mancanza di chiarezza su chi siamo, è importante approfondire questo concetto, sostiene l’autore.

I ricercatori hanno effettuato diversi studi con un campione di 1874 persone. Nel primo studio sono stati selezionati online 296 soggetti, dei quali la metà aveva vissuto all’estero ad un certo punto della propria vita. I soggetti hanno completato una scala sulla chiarezza del proprio self concept di 12 item, in cui bisognava indicare quanto si era o non si era d’accordo su item come: “In generale, ho una sensazione chiara di chi sono e cosa sono” oppure “Raramente provo sensazioni di conflitto tra diversi aspetti della mia personalità”. Coloro che avevano vissuto all’estero hanno mostrato possedere un self concept più chiaro.

Anno sabbatico all’estero: le conferme dello studio

La domanda che i ricercatori si sono posti è: questo risultato deriva dal fatto che questo tipo di persone sono più propense a seguire opportunità all’estero?

Per scoprirlo, hanno reclutato altre 261 persone, delle quali 136 avevano vissuto all’estero. I restanti non l’avevano ancora fatto ma avevano programmato di farlo entro circa 9 mesi. Oltre alla scala sul self concept, i partecipanti hanno completato una valutazione sulle “credenze di sé”, con item quali: “Ho capito se le mie relazioni con gli altri sono guidate dai miei valori o seguono i valori delle persone che mi circondano”; “Sono riuscito a determinare se la mia personalità è definita da chi sono veramente o dalla cultura in cui mi trovo”.

I partecipanti che avevano già vissuto all’estero avevano un self concept più chiaro rispetto agli altri che avevano solo pianificato un trasferimento all’estero, e questo è stato spiegato statisticamente dai punteggi più alti nei test sulle credenze di sé. Ciò suggerisce che trascorrere tempo all’estero incrementa lo sviluppo di credenze su di sé, portando ad una maggiore chiarezza del proprio self-concept.

La correlazione tra tempo passato all’estero e chiarezza del self concept

Altri studi condotti dai ricercatori (inclusi quelli con studenti provenienti da dozzine di paesi diversi) hanno portato a concludere che è il totale del tempo trascorso all’estero, piuttosto che il numero dei paesi in cui si è vissuto, che permette di avere una maggiore chiarezza circa il proprio self concept (il tempo trascorso dei soggetti era in media di 3,3 anni). La maggiore chiarezza permette anche di avere un vantaggio pratico: gli studenti internazionali che avevano trascorso più tempo all’estero hanno riferito di essere più sicuri rispetto alla direzione della propria carriera professionale.

Il fatto che abbiamo trovato un supporto per le nostre ipotesi in diverse popolazioni mette in luce l’importanza che il vivere all’estero ha sul nostro self conceptscrivono i ricercatori – La presente ricerca è la prima a mostrare che vivere fuori può modificare aspetti strutturali del concetto di sé.

Altre ricerche hanno scoperto che vivere all’estero può influenzare il contenuto della descrizione che una persona fa di sé, per esempio con l’aggiunta di parole come “avventuroso”. Nuovi risultati suggeriscono anche che il vivere lontano dal proprio ambiente culturale permette di rivedere cosa è importante o meno a livello personale, e che questo porta ad un aumento della chiarezza e della fiducia sull’idea di sé.

L’articolo si conclude con una citazione di un libro del 1919 intitolato ‘Diari di viaggio di un filosofo’ scritto dal filosofo tedesco Hermann von Keyserling:

Il percorso più breve verso se stessi porta in tutto il mondo.

I ricercatori aggiungono:

Dopo 100 anni le nostre ricerche hanno fornito prove a sostegno di questa idea.

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