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Mancanza di coordinazione tra aree cerebrali? Possibile causa di disturbi dell’attenzione

Secondo un recente studio, la mancanza di sincronizzazione tra corteccia prefrontale e ippocampo può portare a disturbi seri, tra cui il disturbo dell’attenzione.

Di Lucia Marangia

Pubblicato il 24 Apr. 2018

Aggiornato il 26 Giu. 2019 11:16

I disturbi da deficit dell’attenzione potrebbero derivare da una compromissione della coordinazione tra alcune aree cerebrali.

 

I ricercatori del Case Western Reserve University School of Medicine, hanno scoperto che due regioni del cervello, la corteccia prefrontale e l’ippocampo, lavorano normalmente insieme per mantenere l’ attenzione. Contrariamente, la mancanza di sincronizzazione tra queste regioni cerebrali può portare a disturbi seri, tra cui il disturbo dell’attenzione , il disturbo bipolare e la depressione maggiore.

Le persone con deficit dell’attenzione hanno difficoltà a focalizzare e spesso mostrano comportamenti compulsivi.

Il nuovo studio suggerisce che questi sintomi potrebbero essere dovuti ad una disfunzione del gene ErbB4. L’attività di questo gene è già stata correlata, in ricerche precedenti, a diversi disturbi psichiatrici ma ora, secondo questo nuovo studio, si afferma che il gene ErbB4 sia necessario alla coordinazione di una cascata di segnali cerebrali indispensabili per sincronizzare la corteccia prefrontale e l’ippocampo.

Lo studio pubblicato su Neuron è stato condotto su topi ed ha coinvolto i processi di attenzione selettiva top-down. L’ attenzione può essere o “bottom-up” (dal basso verso l’alto), e si verifica quando alcuni input ambientali ci catturano indipendentemente dalla volontà, o al contrario “top-down” (dall’alto verso il basso), quando utilizziamo la capacità di selezionare determinati stimoli per un probabile vantaggio o premio.

L’ attenzione top-down è orientata quindi al raggiungimento dell’obiettivo e collegata alla messa a fuoco: le persone che non dispongono di un’ attenzione top-down efficiente sono ad alto rischio per il disturbo da deficit dell’ attenzione.

 

 

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