La scelta dei metodi contraccettivi non dipende solo dalla loro efficacia. Essa dipende anche dal tipo di rapporto di intimità e fiducia che si ha con la persona con la quale si ha un rapporto sessuale o una relazione.
La sessualità non protetta è un’esperienza non rara e le conseguenze di questa condotta potrebbero essere gravidanze indesiderate e trasmissione di malattie, quali epatite, sifilide, herpes, AIDS, clamidia, gonorrea ed altre. L’unico tra i metodi contraccettivi capace anche di proteggere da malattie sessualmente trasmissibili è il preservativo, maschile o femminile, la cui efficacia (molto elevata) dipende dalle modalità di utilizzo dello strumento.
Un metodo come quello del backup control, che vede l’utilizzo di preservativo e altri metodi anticoncezionali (ormonali, ad esempio) può essere considerato la forma di protezione maggiore. Ma la scelta dei metodi contraccettivi non dipende solo dall’efficacia. Essa dipende anche dal tipo di rapporto di intimità e fiducia che si ha con la persona con la quale si ha un rapporto sessuale o una relazione, dal costo, dalla reperibilità e dalla facilità di utilizzo. Quando vi è intimità la scelta del metodo utilizzato può diventare una scelta che non riguarda più il singolo, ma diviene una scelta della coppia.
Uso dei metodi contraccettivi: uno studio su attività sessuale e relazione di coppia
All’Oregon State University è stato condotto uno studio longitudinale su 470 giovani adulti. Ai partecipanti è stato chiesto di rispondere ad una survey con domande sulla loro attività sessuale, sui propri partner, sull’uso dei metodi contraccettivi, sulla durata della relazione sessuale, sulla frequenza dell’attività sessuale e sull’esclusività. Sono stati inoltre misurati i livelli di impegno relazionale ed il processo decisionale sessuale (ruolo percepito di un individuo nelle decisioni riguardo all’uso dei metodi contraccettivi all’interno della coppia).
Dallo studio è emerso che il 41% dei partecipanti ha riferito di usare solo preservativi, il 25% metodi ormonali (pillole, anello vaginale, spirale IUD ormonale, etc.), il 13% un backup method ed il 21% ha dichiarato di non utilizzare nessun metodo di protezione dalle nascite e dalle malattie sessualmente trasmissibili (IST). Le scelte dei partecipanti allo studio dipendono dall’impegno percepito nella relazione e nella percezione del proprio ruolo nel processo decisionale rispetto alla vita sessuale. Dunque, la qualità e le dinamiche di una relazione sono importanti predittori dell’uso dei metodi contraccettivi.
Risulta inoltre che le decisioni rispetto ai metodi contraccettivi dipendono anche dal rischio percepito di contrarre malattie sessualmente trasmissibili o di una gravidanza, e questi due aspetti sembrano dipendere a loro volta da come le persone si sentono riguardano un particolare partner: quando la fiducia nella coppia aumenta diminuisce la paura di trasmissioni sessuali di malattie e così diminuisce a sua volta l’utilizzo del preservativo.
I risultati sono utili per ricordare ai professionisti della salute pubblica, tra cui medici, infermieri, ginecologi, sessuologi ed educatori sessuali come la comprensione della relazione che il paziente ha con il/i proprio/i partner sessuale/i diviene importante per inquadrare il comportamento del paziente stesso.
La rubrica fluIDsex è un progetto della Sigmund Freud University Milano.