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Le abitudini sessuali e affettive di un gruppo di giovani adulti – Aspetti che si differenziano in base al genere e all’ orientamento sessuale

Il gruppo di ricerca fluIDsex ha indagato abitudini sessuali e affettive nei giovani adulti: cosa cambia in base a genere e orientamento sessuale?

Di fluIDsex, Greta Riboli

Pubblicato il 10 Gen. 2018

Aggiornato il 05 Ago. 2022 18:57

Il gruppo di ricerca fluIDsex (Greta Riboli, Irene Gargano, Mattia Nese, Lorena Lo Bianco e Valentina Orlandi) negli scorsi mesi ha lanciato un survey per indagare le abitudini sessuali e affettive di un gruppo di giovani studenti, frequentanti università del nord Italia. In un articolo già pubblicato da State of Mind è stata presentata una prima parte dei risultati ottenuti, nel seguente articolo verranno esposti gli ulteriori risultati messi in luce dalla ricerca. 

 

I soggetti che hanno risposto al survey sono stati 440, di cui 274 persone di genere femminile e 166 di genere maschile; 125 persone omosessuali e 315 persone eterosessuali. L’età dei soggetti è tra i 19 ed i 25 anni (media 22,14 e deviazione standard 3,2).

Nella maggior parte delle risposte agli item del questionario non si sono verificate differenze significative nel gruppo femminile rispetto a quello maschile e nel gruppo eterosessuale rispetto a quello omosessuale. I risultati generali rispecchiavano l’andamento dei risultati specifici delle sottocategorie di genere e di orientamento. Questo può essere dovuto al fatto che i soggetti che hanno compilato il survey vivono in ambienti in cui vi è o ci si avvicina ad una parità tra i generi: come hanno rilevato Peterson e Hyde (2011), quando vi è discrepanza tra i generi i comportamenti ed i pensieri legati alla sessualità di uomini e donne si differenziano molto, invece quando vi è parità le differenze si assottigliano. Nel presente articolo verranno riportati unicamente i risultati maggiormente significativi ed i punteggi estremi emersi.

Aspetti in cui si registrano lievi differenze in base al genere e/o all’orientamento sessuale

Pornografia

In generale il 96% dei soggetti che hanno partecipato allo studio non crede che guardare materiale pornografico sia sbagliato. Il che storicamente mostra un cambiamento netto rispetto agli anni ‘50 in cui vi era una fortissima dicotomia, per la quale sorgeva sì la rivista erotica Playboy, ma in contrasto con la maggior parte dei film, che ad esempio ritraevano coppie di coniugi dormire in letti separati. Il cambiamento è riscontrabile anche rispetto all’avvento del nuovo millennio: indubbiamente la diffusione di internet come fonte di accesso costante ad una vastità di contenuti (film, serie tv, video musicali, spot), ha contribuito a questo passaggio verso un’abituazione al corpo sessualizzato e alla pornografia stessa.

Quando si parla di utilizzo di materiale pornografico per eccitarsi quando si è soli il 42% del gruppo maschile ha riportato che spesso ne fa uso, mentre invece nel gruppo femminile si verifica una lieve differenza: solo il 16% ha riportato che ne fa spesso uso, ma una percentuale più alta, ovvero il 33% rispetto all’11,9% del gruppo maschile, ha riportato che mai ne ha fatto uso.

Abitudini sessuali e affettive cosa cambia in base a genere e orientamento sessuale - Imm1

Imm.1 – Uso della pornografia da soli nei maschi

 

Abitudini sessuali e affettive cosa cambia in base a genere e orientamento sessuale - Imm2

Imm.2 – Uso della pornografia da soli nelle femmine

 

Il risultato può esser dovuto al fatto che la maggior parte della pornografia disponibile e facilmente reperibile è principalmente dedicata ad un pubblico maschile. Studi condotti (Chivers et al., 2010) sembrano evidenziare come uomini e donne, innanzi a contenuti sessualmente espliciti, si attivano per stimoli differenti. Gli uomini sembrano attivarsi maggiormente innanzi al genere e all’età dei soggetti raffigurati, mentre i soggetti di genere femminile sembrano attivarsi maggiormente innanzi all’atto sessuale stesso, a prescindere dalle caratteristiche (anche di genere) dei soggetti. Eppure, mentre la specificità della risposta sessuale maschile è robusta, quella femminile rimane meno precisa, per questo motivo studi sulle differenze nell’arousal genitale femminile e maschile in relazione a immagine pornografiche vanno ancora portati avanti e questo potrebbe portare a maggiori chiarimenti su come del materiale pornografico possa esser considerato soddisfacente da un pubblico di genere femminile.

Quando si parla invece di utilizzo di materiale pornografico per eccitarsi insieme al proprio partner, il 40 % delle persone omosessuali, rispetto al 14,4 % delle persone eterosessuali, dichiara di utilizzarlo abitualmente; ed il 52 % delle persone eterosessuali dichiara di non averlo mai fatto.

Abitudini sessuali e affettive cosa cambia in base a genere e orientamento sessuale -Imm3

Imm.3 – Uso della pornografia in coppia nei soggetti omosessuali

 

Abitudini sessuali e affettive cosa cambia in base a genere e orientamento sessuale -Imm4

Imm.4 – Uso della pornografia in coppia nei soggetti eterosessuali

 

In questo caso una possibile spiegazione del fenomeno che vede le coppie omosessuali leggermente più solite guardare materiale pornografico insieme al partner, rispetto alle coppie eterosessuali, può dipendere sempre dal fatto che la media delle persone appartenenti al genere femminile e la media delle persone appartenenti al genere maschile sembrano eccitarsi per elementi pornografici differenti. Questo farebbe sì che una coppia omosessuale, composta dunque da persona dello stesso genere, può trovare, con più facilità, eccitante uno stesso video, rispetto ad una coppia composta da individui di genere diversi e che sarebbero quindi più suscettibili all’eccitamento rispetto a contenuti differenti.

Dating app

Da quando gli smartphone si sono diffusi massivamente, l’utilizzo delle app d’incontri si è intensificato rispetto all’utilizzo dei siti d’incontri, precedentemente disponibili. Secondo le statistiche registrate dal GlobalWebIndex gli utenti che utilizzano Tinder (una delle app d’incontri maggiormente utilizzata) in particolare sarebbero per la maggior parte uomini (62%). Il 39% degli utenti apparterrebbe ad una fascia di età tra i sedici ed i ventiquattro anni, mentre la fascia tra i venticinque ed i trentaquattro anni rappresenterebbe il 41%.

Nel presente studio in generale il 72,5% ha dichiarato che non usa mai dating app per cercare partner esclusivamente sessuali, mentre il 72,3% ha dichiarato che non usa mai dating app per cercare partner esclusivamente affettivi. Gli studenti universitari del nord Italia non sembrano utilizzare queste app né per incontri prettamente sessuali, né per necessità affettive.

Per quanto riguarda invece l’utilizzo dello strumento per avviare relazioni stabili è stata riscontrata una lieve differenza tra sotto-gruppo omosessuale ed eterosessuale: il 42% delle persone eterosessuali non ritengono le dating app un buon mezzo per ricercare relazioni stabili, mentre il 40,9% delle persone omosessuali si è dichiarato incerto a riguardo. Approfondendo questo dato solo il 22% delle persone omosessuali che hanno partecipato allo studio ha dichiarato di preferire altri mezzi conoscitivi rispetto alle dating app, contro il 46% delle persone eterosessuali, ed il 37,1% delle persone omosessuali ha affermato di preferirlo come mezzo conoscitivo per avviare relazioni stabili affettive e sessuali.

Una possibile interpretazione di questo dato può esser dovuta al fatto che l’orientamento omosessuale sia l’orientamento di una minoranza di persone, il che comporta una maggiore difficoltà delle persone omosessuali ad incontrare, conoscere e flitrare con possibili partner in luoghi comuni. Le persone omosessuali hanno più possibilità di conoscere un possibile partner in un locale specifico, nel quale si presuppone che i presenti siano anch’essi omosessuali o interessati a conoscere persone omosessuali. Allo stesso modo l’utilizzo di un’app di incontri semplifica l’incontro con persone omosessuali e/o interessate, in quanto al momento della creazione del proprio profilo vi è la possibilità di specificare il proprio orientamento oppure vi è la diretta possibilità di utilizzare app appositamente dedicate ad incontri omosessuali (es. Grindr, Wapa).

Sex toys

In questi ultimi anni c’è stato un vero boom per quanto riguarda il mercato dei sex toys, ne hanno parlato diversi giornali e persino certe serie tv hanno iniziato a porre i giocattoli erotici al centro della propria trama (come ad esempio la serie televisiva di Netflix “Grace and Frankie”). Inoltre sono sorte diverse nuove realtà che producono e vendono sex toys, tra le quali l’azienda “MySecretCase”, prima nel settore ad aver promosso uno spot andato in onda sulla televisione italiana. L’azienda, nel 2017, ha dichiarato che le donne sono le loro maggiori acquirenti (40%) ed attualmente le città in cui avvengono il maggior numero di acquisti sono al Nord, soprattutto Milano, rappresentata da un 20%. La fascia di età in cui avvengono la maggior parte degli acquisti è rappresentata dalla fascia tra i venti ed i trent’anni. Inoltre si sta registrando una crescita di acquisti al sud, ed una crescita di acquisti compiuta dagli over 30.

I risultati del nostro studio, le cui risposte sono state date da un gruppo di studenti universitari, sembrano essere in contrasto con quanto riportato. Infatti il 43% dei partecipanti omosessuali di questo studio ha dichiarato che raramente utilizza sex toys, mentre il 65% delle persone eterosessuali ha affermato che non ne ha mai fatto uso. Non vi è differenza tra il gruppo femminile ed il gruppo maschile, in cui i risultati generali comunque vertono per la maggior parte verso lo scarso/assente utilizzo dei sex toys.

In base a questo studio risulta che in generale solo il 3% (sia del gruppo maschile, sia femminile, sia omosessuale, sia eterosessuale) utilizza abitualmente sex toys.

Abitudini sessuali e affettive cosa cambia in base a genere e orientamento sessuale -Imm5

Imm.5 – Utilizzo dei sex toys nei soggetti omosessuali

 

Abitudini sessuali e affettive cosa cambia in base a genere e orientamento sessuale - Imm6

Imm.6 – Utilizzo dei sex toys nei soggetti eterosessuali

 

La differenza tra comportamento omosessuale e comportamento eterosessuale rispetto all’utilizzo dei sex toys può dipendere da una cultura incentrata sul binarismo sessuale dei ruoli, per il quale un rapporto sessuale è solamente un rapporto eterosessuale completo, per lo più incentrato sulla penetrazione. In questo quadro, l’utilizzo dei sex toys può così avvicinare al vissuto di un rapporto eterosessuale, consumato però con persone del genere desiderato.

Futuri sviluppi

Da questi dati emergono una serie di abitudini e comportamenti più o meno diffusi. Considerando il gruppo specifico (giovani studenti universitari del nord Italia) come non esemplificativo di tutti i giovani adulti, lo studio potrà procedere verso una maggiore generalizzazione dei risultati.

Nella maggior parte dei casi le differenze non sembrano dipendere tanto dalle variabili di genere e/o orientamento sessuale, per questo motivo in successivi studi si tenderà a voler riconfermare lo stesso andamento, oltre ad esplorare gli andamenti di variabili legate all’istruzione e alla città di origine e residenza.

Sarà inoltre possibile sottoporre a dimostrazione scientifica alcune ipotesi emerse in base alle abitudini riscontrate attraverso il survey.

 


 

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La rubrica fluIDsex è un progetto della Sigmund Freud University Milano.

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