Eccitazione di Bader propone un nuovo modo di vedere le fantasie sessuali, che mette insieme piacere, sicurezza e trasgressioni.
A Jane piace essere maltrattata da un uomo grosso, rude, privo di interesse per quello che lei prova. Mary gusta il pensare di avere tra le mani un uomo potente e farlo impazzire di desiderio. La tensione che sale all’idea che una donna dagli stivali di pelle lo dominerà, chiamerà Mike: schiavo. Robert, che durante i rapporti con la moglie fantastica di una donna forte che lo lega. Un ragazzo ha bisogno di uno specchio unidirezionale che lo separi dalla donna che si spoglia davanti a lui. Jeff immagina la sua donna presa da un altro mentre lui guarda. I Depeche Mode cantano in Strangelove: “Accetterai il dolore che ti darò? Ancora e ancora. E me lo restituirai?”. Aggiungono: “Farò sorridere il tuo cuore”.
Cosa sono le fantasie sessuali? Qual’è il loro significato?
Le fantasie sessuali, se uno si distrae dal motivo per cui esistono, raccontano di storie spesso orribili, rosso carminio, hanno colori foschi o così forti che feriscono gli occhi. Violenze, umiliazioni, sottomissione e potere, disprezzo e gloria. Niente che la morale, neanche quella sfibrata dei contemporanei, accetti realmente. Non vorremmo frequentare il nostro alter ego delle storie che ci eccitano. Però ne abbiamo terribilmente bisogno. Sono parte di noi ma, esclusi gli esibizionisti, non vogliamo che emergano.
Poi arriva Michael Bader, con una psicoanalisi che più cognitiva non si può. E le spiega. Le rende chiare. Comprensibili, alla luce di una teoria che funziona. Si tratta di modi per raggiungere il piacere in condizioni di sicurezza.
Sorpresi? Fantasie di violenza, stupro, frustate, tradimento, sottomissione, asfissia sarebbero fonti di sicurezza? Esatto, Bader dice proprio quello e ha ragione. Ma di che genere? Della forma che ci è più necessaria. Sicurezza relazionale. Raggiungere il piacere, essere vivi, fiammanti, leggeri, estatici. Per arrivarci è necessaria una condizione. Essere accolti. Gioire certi che l’altro non ci accuserà né rifiuterà, che non sarà disgustato da noi. E ancora: che non lo feriremo, che non saremo meglio di ciò che la vita gli ha dato o si è costruito.
Andiamo a fondo: ci proteggiamo dal senso di colpa e vergogna che striscia nel nostro animo. Vi hanno detto che la nostra società edonistica non ha il più senso del limite? Stupidaggini. Non ce ne liberiamo mai, sono emozioni strutturali. Iniziate a capire ora? Esponendoci al fluire dei sensi, posseduti dall’eccitazione, rischiamo accuse, rifiuti e di ferire l’altro. Ci dovremmo abbandonare a qualcuno che non sappiamo chi è, non ne abbiamo mai davvero la certezza.
Le fantasie sessuali servono a quello: piacere in condizioni di sicurezza. Per afferrare a fondo le idee ci servono le storie che fanno da sfondo al teatro dell’erotismo, la cornice che inquadra bondage, fetish e burlesque e quel vostro film mentale maledettamente preferito.
Eccitazione: alcune fantasie dei protagonisti del libro
Il passato di Bob, il ragazzo dietro lo specchio unidirezionale. Il padre se ne va con una donna più giovane. Bob ha 10 anni. La madre assume il ruolo della martire. Il fratello si ammala. La madre ogni giorno fa miglia a piedi per andare in ospedale. Ostenta sofferenza, sventola dispiacere. Bob esce con gli amici e lei indossa la maschera della delusione: un altro uomo che mi abbandona. Il senso della fantasia voyeuristica oggi: Bob pensa che comportandosi da uomo virile, voglioso, avrebbe ferito simbolicamente la madre come il proprio padre aveva fatto. Mostrando il desiderio offende la donna. E quindi lo specchio unidirezionale: ti osservo senza che tu lo sappia, mi eccito senza farti alcun male. Mi proteggo dal senso di colpa verso mio madre.
Esther, donna morigerata, fantastica di essere presa durante la parata del Mardi Gras a New Orleans, dove ballano tutti nudi, più uomini la prendono e un maestro di cerimonie di colore descrive l’atto alla folla. Per Esther è irresistibile. Il passato: un padre, intellettuale europeo che emigra negli Stati Uniti e si trova costretto a vendere antiquariato, per lui un fallimento. La sera torna di malumore a casa. A moglie e figlia non rivolge attenzioni, forse gioisce per il riscatto economico dei figli maschi. La piccola Esther nota lo sguardo del padre, quel disinteresse per la moglie. E quegli occhi non si poggiano su di lei con l’amore che un padre dovrebbe rivolgere alla figlia. Esther riflette, respira disinteresse. Esther deduce: sono disgustosa. La parata di Mardi Gras è il suo riscatto. La folla ha i sensi esaltati tutti per lei. Il presentatore che declama la festa del suo corpo femminile è la cura per la vergogna. Strangelove, in condizioni di estrema sicurezza.