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La Schema Therapy con i bambini e gli adolescenti (2017) – Recensione

Il Libro “La Schema Therapy con i Bambini e gli Adolescenti”, estende il campo di applicazione del modello all’età evolutiva.

Di Stefano Terenzi, Guest

Pubblicato il 08 Gen. 2018

Il Libro “La Schema Therapy con i Bambini e gli Adolescenti”, di Loose, Graaf e Zarbock, estende all’età evolutiva il campo di applicazione di uno dei più recenti ed efficaci modelli di intervento cognitivo-comportamentale (Young, 1990-1999; Young, Klosko & Weishaar, 2007).

Terenzi Stefano, Claudio Paloscia, Rosario Capo

 

L’adattamento della Schema Therapy all’età evolutiva

L’adattamento della Schema Therapy (ST) a questa fascia di età rappresenta, infatti, un ulteriore step nel processo di graduale e costante diffusione di questa terapia nel trattare problematiche di natura psicologica e i disturbi psichiatrici.

La base concettuale, che si adatta bene alla formulazione dei casi in età evolutiva, deriva da differenti orientamenti psicologici e psicoterapici (Cacioppo, Berntson, Larsen, Poehlmann, & Ito, 2000; Cacioppo, Klein, Berntson, & Hatfield, 1993): la Teoria dell’Attaccamento (Ainsworth, 1969), l’Approccio Psicodinamico (Mayer, & Merckelbach, 1999; Wiser, & Goldfried, 1998; Terenzi et al., 2017b), la Terapia Cognitivo-Comportamentale (Beck et al, 1979; Mahoney, 1993), l’Analisi Transazionale (Berne, 1961) e la Psicoterapia della Gestalt (Field, & Horowitz, 1998; Horowitz, & Znoj, 1999).

I costrutti alla base della Schema Therapy

Lo studio dei costrutti e delle metodologie terapeutiche alla base della Schema Therapy è in continua evoluzione (Lavergne et al,2015; Dadomo et al, 2016) e sono sempre più rilevanti i dati a supporto della sua efficacia e validità clinica in un ampio spettro di condizioni cliniche (Terenzi et al., 2017a). Numerose ricerche hanno ormai confermato l’efficacia della Schema Therapy nel trattamento di pazienti adulti con Disturbi di Personalità (DP) del cluster B e nei pazienti resistenti ad altre terapie (McGinn, & Young, 1997; McGinn, Young, & Sanderson, 1995; Young, Beck, & Weinberger, 1993; Young, & Behary, 1998; Young, & Brown, 1991; Young, & Gluhoski, 1996; Arntz, 1999). Altri condizioni su cui la Schema Therapy si è mostrata efficace sono: i DP del Cluster C (Weinbrecht et al., 2016; Hoffard Lunding et al, 2016), i disturbi d’ansia, la depressione cronica (Renner et al., 2015), i disturbi del comportamento alimentare (McIntosh et al, 2016), i problemi di coppia e i disturbi sessuali (Derby et al, 2015), le ricadute nel disturbo da uso di sostanze, le psicosi (Stowkowy et al, 2016) e il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (Hopwood, Thomas, 2016).

Il libro “La Schema Therapy con i Bambini e gli Adolescenti”

Gli autori di questo volume hanno messo al servizio del lettore sia i loro studi sulla Schema Therapy sia la loro lunga esperienza di clinici esperti di sviluppo, riuscendo a mostrare in modo chiaro come i principi della Schema Therapy possano essere utilizzati in età evolutiva.

Uno degli autori, Christof Loose, lavora presso l’Istituto di Psicologia Sperimentale – Sezione di Psicologia Clinica dell’Università Heinrich-Heine di Dusseldorf e da diversi anni utilizza la Schema Therapy con i bambini (ST-BA) sperimentandone la sua utilità nel lavoro con i genitori e con i piccoli pazienti. Proprio la caratteristica di questi autori, di essere terapeuti in prima linea, rende “La Schema Therapy con i Bambini e gli Adolescenti” un “libro dalla clinica per la clinica” e lo caratterizza come un “work in progress”.

Il libro si propone, infatti, di diffondere i principi, le tecniche e le procedure della Schema Therapy nel lavoro con i bambini, in modo che i lettori possano sperimentarle nella loro attività clinica e sottoporle a verifica scientifica nel lavoro di ricerca. Nello specifico, il volume si struttura in una prima parte, utile per la comprensione del razionale, in quanto presenta gli aspetti dello sviluppo psicologico nella prospettiva della Schema Therapy (compiti evolutivi, fattori protettivi e di rischio) e il suo modello teorico di base (bisogni primari, schemi, coping e mode). Negli altri capitoli, vengono suggerite tecniche e procedure caratteristiche della ST-BA per gruppi di età.

In particolare, il secondo capitolo è specifico per i neonati e i bambini piccoli; il terzo per l’età pre-scolare; il quarto per l’età scolare; il quinto per gli adolescenti; il sesto per i giovani adulti. Questa suddivisione denota l’attenzione degli autori nell’individuare le strategie di intervento più adeguate alle diverse fasi di sviluppo. Infine, nei capitoli 7 e 8, vengono descritte in modo più dettagliato le procedure utilizzate. Oltre alla presentazione delle due tecniche principali della Schema Therapy (Tecnica delle Due Sedie e Imagery with Rescripting), Loose e coll. ci aiutano a comprendere come il largo uso di pupazzi, burattini, carte da gioco e materiali scenografici possa facilitare la messa in scena delle dinamiche relazionali interpersonali e intrapsichiche dei giovani pazienti. Le tecniche esposte sono spiegate chiaramente e inserite puntualmente nelle diverse fasi del processo terapeutico. Nel capitolo 8, vengono descritte le modalità di lavoro che la ST-BA prevede con i genitori, in particolare, il “coaching” con il papà e la mamma è considerato non solo essenziale nella terapia di bambini con disturbi psichiatrici, ma rappresenta un’importante forma di prevenzione primaria nel modificare le traiettorie evolutive psicopatologiche di bambini a rischio.

Nel capitolo nove, viene descritta la normativa che in Germania regola il pagamento delle psicoterapie da parte delle assicurazioni sanitarie. In particolare, vengono pagate solo le terapie a orientamento psicodinamico-psicoanalitico e le terapie comportamentali. La ST-BA rientra tra le seconde, come terapia comportamentale orientata agli schemi.

Attualmente, in Italia, la situazione è diversa. La psicoterapia, indipendentemente dall’orientamento teorico-pratico, viene coperta solo in base al tipo di polizza che la compagnia di assicurazione può offrire. Il capitolo però ci proietta in un probabile scenario futuro dove le polizze probabilmente svolgeranno un ruolo significativo nella nostra professione.

Infine, l’ultimo capitolo offre una panoramica sullo sviluppo e la diffusione della Schema Therapy oltre che sul suo utilizzo come terapia personale e di gruppo. Il metodo della ST-BA è ancora nella sua fase embrionale, ma alcuni gruppi di ricerca hanno iniziato a sperimentarlo in diversi contesti e con più popolazioni cliniche. A riguardo, gli autori invitano altri terapeuti a testare la ST-BA e a far parte del network di clinici che utilizza questo intervento innovativo per l’età infantile e adolescenziale.

Nel complesso il libro appare chiaro, approfondito e di facile lettura. Gli autori spiegano in modo dettagliato il modello e accompagnano il lettore nell’esplorazione dei materiali, delle strategie e delle tecniche con particolare attenzione alle diverse fasi dello sviluppo. In tutto il libro, traspare la passione di Loose e coll. per l’applicazione della Schema Therapy in età evolutiva oltre al desiderio di condividere e confrontare il loro lavoro con gli altri clinici. Il loro invito è di provare il modello, le tecniche e di coinvolgere più clinici nella crescita della ST-BA. Considerati i risultati della Schema Therapy negli adulti e il buon adattamento effettuato dal gruppo di Loose, la ST-BA appare una terapia promettente in ambito evolutivo.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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