Raramente viene data attenzione al legame tra la disfunzione erettile e le malattie cardiovascolari, eppure un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Vascular Medicine, ne sottolinea l’importanza.
Le malattie cardiovascolari e la disfunzione erettile
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in tutto il mondo. Oltre al controllo della pressione arteriosa, al controllo del peso, ad una buona dieta abbinata ad esercizio fisico e alla cessazione dell’abitudine del fumo, l’individuazione precoce di un’eventuale malattia cardiovascolare può essere utile nella prevenzione di ictus e infarti.
I fattori di rischio sia per le patologie cardiovascolari sia per la disfunzione erettile sono simili. Tra questi si annoverano l’età avanzata, l’obesità del soggetto ed il diabete.
La disfunzione erettile diviene di per sé un efficace e semplice marker della malattia cardiovascolare subclinica, in quanto permette ai giovani uomini, che hanno solitamente meno probabilità di sottoporsi ad una valutazione del rischio cardiovascolare, di prenotare una visita specialistica. Spesso, infatti, giovani uomini a rischio non vengono considerati tali a causa della loro giovane età.
Uno studio sul legame tra disfunzione erettile e malattie cardiovascolari
Gli autori dello studio hanno condotto una review sistematica ed una meta-analisi di ventotto studi che si sono occupati di esaminare il legame tra disturbi dell’erezione e le misure di malattie cardiovascolari precoci.
In seguito a questa analisi gli autori hanno riportato un’associazione tra disfunzione erettile e la compromissione della funzione endoteliale (indicatore della capacità di rilassamento dei vasi sanguigni, manifestazione precoce dello sviluppo di una malattia vascolare) ed un aumento dello spessore mediale intimale carotideo (manifestazione precoce di aterosclerosi).
Infine, gli autori hanno notato come non sia emersa un’associazione tra disfunzione erettile ed il livello del calcio dell’arteria coronaria, a causa di un numero limitato di studi con dimensioni di campione limitate. Per questo motivo invitano i ricercatori a concentrarsi su quest’area di indagine.
Lo studio viene accompagnato dalle parole dei ricercatori Naomi Hamburg e Matt Kluge della Boston University: “La presenza di una disfunzione erettile preannuncia un rischio più elevato di futuri eventi cardiovascolari, in particolare negli uomini che sono a rischio intermedio o basso, e ciò può rappresentare un’opportunità per l’intensificazione delle strategie di prevenzione del rischio cardiovascolare”.
La ricerca, in questo verso, si impegnerà a determinare l’impatto clinico dello screening, la valutazione ed il trattamento appropriati nei casi di disfunzione erettile.