
Secondo uno studio condotto dalla University of Pennsylvania e pubblicato sulla rivista Nature Scientific Reports mangiare pesce una volta a settimana, migliora il sonno dei bambini e potrebbe aumentarne il quoziente intellettivo.
Lucia Marangia
In passato diversi studi hanno collegato la carenza di sonno a minori capacità cognitive nei bambini, nonché ai disturbi anti-sociali. Altri studi hanno collegato il consumo di grassi omega-3, di cui è ricco il pesce, a migliore qualità del sonno e miglioramento dei disturbi anti-sociali.
I ricercatori americani in questo studio hanno voluto vedere se in qualche modo il pesce – proprio perché ricco di omega-3 – potesse rappresentare un fattore nutrizionale chiave per migliorare sonno e capacità cognitive del bambino.
La ricerca ha coinvolto 541 bambini di 9-11 anni in Cina, il 54% dei quali maschi. I bambini hanno compilato questionari alimentari per valutare la frequenza di consumo del pesce. I piccoli dovevano dire quante volte mangiassero il pesce, da circa una volta a settimana a mai o quasi mai. I rispettivi genitori nel frattempo hanno compilato un altro questionario, sulla qualità del sonno dei loro bambini, rispondendo a domande su durata del sonno, frequenza dei risvegli notturni, sonnolenza diurna. Infine i bambini sono stati sottoposti a un test classico per misurare il quoziente intellettivo.
Messaggio pubblicitario Ciò che è emerso, è che i bimbi che dichiaravano di mangiare pesce almeno una volta a settimana (a parità di altri fattori influenti quali condizioni socioeconomiche della famiglia e livello di istruzione dei genitori) dormivano meglio e avevano in media 4,9 punti in più di quoziente intellettivo rispetto ai coetanei che non consumavano quasi mai il pesce.
Secondo i ricercatori il nesso tra consumo di pesce e intelligenza passa proprio per gli effetti positivi esercitati dal consumo di questo alimento sul sonno che contribuirebbe, quindi, (attraverso il suo contenuto in omega-3) a un migliore sviluppo cognitivo.
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Bibliografia
- Arnold, L. E., Hurt, E., & Lofthouse, N. (2013). Attention-deficit/hyperactivity disorder: dietary and nutritional treatments. Child and Adolescent Psychiatric Clinics, 22(3), 381-402.