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In ospedale un paziente su 5 è “cybercondriaco”

La cybercondria consiste in una forma di ansia eccessiva per la propria salute ed è accompagnata da continue ricerche online.

Di Daniele Mastromo

Pubblicato il 12 Ott. 2017

Aggiornato il 15 Set. 2020 15:33

Quando paure e ansie dell’ipocondriaco vengono alimentate da continue ricerche online cui fanno seguito ripetute visite all’ospedale vi è cybercondria, che può migliorare con la psicoterapia cognitivo comportamentale.

 

In Gran Bretagna si assiste ad un fenomeno preoccupante, una particolare forma di ipocondria alimentata dal tripudio incontrollato di notizie sulla salute che si trovano online, e che contribuisce ad alimentare la paura e l’ansia di avere malattie di ogni genere. Secondo quanto evidenzia uno studio pubblicato recentemente (1), negli ospedali britannici, fino al 20% degli appuntamenti per effettuare scansioni del cuore o del cervello e altri test esplorativi, riguardano pazienti ipocondriaci che evidenziano una preoccupazione eccessiva (con ansia e stress) per la loro salute.

Lo studio sulla cybercondria

Lo studio ha coinvolto 444 persone reclutate nei reparti di cardiologia, endocrinologia, gastroenterologia, neurologia e malattie respiratorie in cinque ospedali generali in Inghilterra. I ricercatori, presentando i risultati della ricerca, spiegano che questa particolare categoria di ipocondriaci, dopo una media di sei sessioni di CBT, effettuate nell’arco di diversi mesi, hanno mostrato un significativo miglioramento dei livelli di ansia duraturo nel tempo (a cinque anni dalla terapia): coloro che avevano ricevuto la psicoterapia CBT, infatti, erano meno ansiosi per la loro salute rispetto a un gruppo di controllo che non aveva partecipato al programma di psicoterapia. La buona notizia quindi è che la psicoterapia cognitivo comportamentale (CBT) si è dimostrata efficace nel migliorare i sintomi della cybercondria, almeno secondo Peter Tyrer, professore di psichiatria di comunità che, insieme ai colleghi, ha condotto questo studio.

I sintomi della cybercondia

L’ansia per la propria salute è un problema comune, ma spesso non diagnosticato, caratterizzato da pazienti eccessivamente preoccupati di essere malati e timorosi di avere una grave o rara malattia non riconosciuta (2). I sintomi possono includere dolori al torace o mal di testa che persistono nonostante la rassicurazione del medico che non vi sia alcuna causa fisica di cui preoccuparsi. Gli esperti dicono che l’ansia per la salute rappresenta uno scarico significativo sui servizi sanitari e porta a inutili, invasivi e costosi test medici. I pazienti pagano visite ripetute al medico e ai servizi di emergenza e frequentemente ricercano molteplici opinioni consultando diversi medici specialisti. I ricercatori stimano che i costi annuali al servizio sanitario nazionale britannico di pazienti che si sono sottoposti a test e appuntamenti inutili potrebbero essere pari a 56 milioni di sterline (63 milioni di euro).

Un problema mondiale

Uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (3), condotto in cinque paesi e pubblicato nel 2016, ha riscontrato che il fenomeno dell’ansia per la propria salute, non è solo un problema tra ricchi, ma colpisce anche i pazienti e i servizi sanitari nei Paesi in via di sviluppo. “La maggior parte delle persone affette arrivano dai medici di base o dagli specialisti chiedendo aiuto alla ricerca di una diagnosi, quindi ignorando il coinvolgimento psichico di questa condizione“, ha dichiarato Peter Tyrer, professore di psichiatria delle comunità che ha co-condotto lo studio. “Abbiamo riscontrato che l’ansia per la salute era comune anche in chi soffriva di altre malattie fisiche, e così le persone tendono ad interpretare i sintomi minori come avvertimenti e riducono tutte le loro attività, creando ulteriori sofferenze e la loro vita precipita nel caos“, ha concluso.

 

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