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Il suono della mente: come creare musica con il pensiero

Encefalophone è uno strumento musicale controllato dal pensiero, senza uso delle mani: con la musica si potranno riabilitare pazienti con disabilità motorie

Di Filomena Propato

Pubblicato il 24 Lug. 2017

Aggiornato il 03 Lug. 2019 12:09

In un report in Frontiers in Human Neuroscience è stato descritto uno strumento musicale, chiamato Encefalophone, utilizzabile senza mani, controllato dal pensiero. I neurologi che lo hanno ideato, sperano che questo nuovo strumento aiuterà a potenziare e riabilitare i pazienti con disabilità motorie come quelle conseguenti a ictus, lesioni del midollo spinale, amputazione o sclerosi laterale amiotrofica (SLA).

 

Questo dispositivo, chiamato Encefalophone è uno strumento musicale controllato dai pensieri che non necessita di alcun tipo di movimento.

Encefalophone: come funziona

L’ Encefalophone raccoglie i segnali del cervello attraverso una cuffia con elettrodi pre-montati che trasforma segnali specifici in note musicali. L’invenzione è connessa con un sintetizzatore, che consente all’utente di creare musica usando un’ampia varietà di suoni di strumenti musicali.

Il dottor Deuel ha originariamente sviluppato l’ Encefalophone nel suo laboratorio personale, in collaborazione con il dottor Felix Darvas, fisico presso l’Università di Washington. In questo primo report, descrivono lo sviluppo dello strumento, così come i loro studi iniziali che ne dimostrano la semplicità di utilizzo. Questo studio preliminare ha mostrato che un gruppo di 15 adulti sani ha potuto utilizzare lo strumento per ricreare correttamente i toni musicali, senza alcun training precedente. L’ Encefalophone può essere controllato attraverso due tipi indipendenti di segnali EEG: quelli con PDR (ritmo posteriore dominante) associati alla corteccia visiva, in cui i soggetti svolgono il compito ad occhi chiusi, o quelli con ritmo mu, legati al pensiero del movimento.

Il controllo del movimento tramite il pensiero può essere molto utile per i pazienti con disabilità. Allo stato attuale, questo studio dimostra che, almeno per questo piccolo gruppo di soggetti, il controllo tramite la chiusura degli occhi è più preciso rispetto al controllo immaginativo dei movimenti.

L’ Encefalophone si basa su BCI (Brain Computer Interface), interfaccia non invasiva che collega il cervello ad un computer; il dispositivo esterno riceve comandi direttamente dall’elettroencefalografo, che misura l’attività elettrica del cervello. Gli scienziati iniziarono a convertire questi segnali in suoni negli anni Trenta e, successivamente, in musica negli anni Sessanta. Ma questi metodi erano ancora difficili da controllare e non erano facilmente accessibili agli utenti non specializzati.

In collaborazione con il Center for Digital Arts e l’Experimental Media (DXARTS), Deuel ha lavorato su queste ricerche per rendere l’ Encefalophone più versatile e facile da usare.

Il neurologo insieme ai suoi collaboratori sta lavorando con un numero maggiore di persone per verificare quanto gli utenti possano migliorare mediante l’addestramento a questa tecnologia. Inoltre, Deuel prevede di avviare sperimentazioni cliniche dell’ Encefalophone entro la fine di quest’anno per vedere se può essere utile e anche divertente per i pazienti disabili.

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