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Evitare le informazioni contrarie alla propria felicità: una strategia comune

A volte le persone tendono ad evitare deliberatamente informazioni contrarie alla propria felicità e benessere, ma questo ha anche controindicazioni.

Di Greta Lorini

Pubblicato il 21 Mar. 2017

Le persone evitano deliberatamente tutte le informazioni che rappresentano una potenziale minaccia per la loro felicità e il loro benessere. 

 

Le strategie per evitare deliberatamente alcune informazioni

I ricercatori hanno dimostrato che, se la semplice mancanza di informazioni costituisce il caso più netto di evitamento delle informazioni, le persone, in realtà, possiedono un ampio range di strategie che gli consentono di evitare attivamente informazioni che sarebbero facilmente a loro disposizione. Inoltre, gli esseri umani sono notevolmente abili nel dirigere l’attenzione in modo selettivo verso informazioni che tendono a confermare ciò in cui credono o che si riflettono positivamente su di loro e a dimenticare informazioni che non gradiscono e “sperano non siano vere”. Viviamo in un’ “era dell’informazione” senza precedenti: chi è a dieta ha accesso a informazioni nutrizionali, di ogni genere, gli individui a rischio di patologie genetiche possono sottoporsi a test medici all’avanguardia e i cittadini appartenenti a democrazie moderne hanno accesso ad un ampio range di nuove fonti che coprono l’intero scenario politico.

Tuttavia però, nonostante tutte le informazioni che ci sono in circolazione, le persone ne utilizzano molto poche. Chi è a dieta, ad esempio, spesso preferisce non badare al numero di calorie presenti in un dessert gustoso, gli individui a rischio di patologie genetiche evitano test di screening che potrebbero fornire risposte definitive sulla loro condizione e la maggior parte dei consumatori di notizie scelgono fonti che sono in linea piuttosto che contro alla loro ideologia politica. Pertanto, gli esseri umani, a volte, evitano in modo attivo informazioni che tuttavia sono utili e disponibili.

Sulla base di ricerche condotte in ambito economico, psicologico e sociologico, George Loewenstein, Russell Golman and David Hagmann della Carnegie Mellon University’s (Pittsburgh, in Pennsylvania) hanno illustrato come le persone evitino deliberatamente informazioni che costituiscono una potenziale minaccia per la loro felicità e il loro benessere, pubblicando il loro lavoro sul Journal of Economic Literature.

[blockquote style=”1″]In economia, la verifica standard delle informazioni prevede che le persone ricerchino informazioni che le possano aiutare nel processo decisionale, che non evitino mai attivamente informazioni e che aggiornino spassionatamente le proprie opinioni quando incontrano nuove informazioni valide[/blockquote] ha affermato Loewenstein, professore di Economia e Psicologia e co-fondatore dell’Economia Comportamentale.

[blockquote style=”1″]Ma le persone, spesso, evitano informazioni che potrebbero aiutarle a prendere decisioni migliori se ritengono che tali informazioni possano essere dolorose da ricevere. I cattivi insegnanti, ad esempio, potrebbero beneficiare dei feedback provenienti dai loro studenti, ma sono molto meno propensi a studiare assiduamente per la qualifica di insegnante rispetto agli insegnati più qualificati.[/blockquote]

Perfino quando le persone non possono in alcun modo ignorare le informazioni in entrata, spesso utilizzano dei modi tutti loro di interpretarle: prove assolutamente discutibili sono spesso trattate come credibili quando confermano ciò in cui si vuole credere -come nel caso di ricerche screditanti che collegano i vaccini all’autismo. E, per lo stesso motivo, prove che incontrano le richieste rigorose della scienza sono spesso ignorate se vanno contro ciò in cui le persone vogliono credere, come illustrato dalla diffusa rimozione di prove scientifiche dei cambiamenti climatici.

 

Le controindicazioni dell’evitamento di alcune informazioni

Evitare le informazioni può minacciare il benessere individuale, come quando le persone perdono importanti opportunità per trattare malattie gravi nelle fasi precoci o falliscono nel venire a conoscenza di migliori investimenti finanziari utili per la pensione. E ha inoltre consistenti implicazioni sociali. La richiesta di informazioni ideologicamente allineate guida il bias mediatico che alimenta la polarizzazione politica (un fenomeno che si verifica quando l’iniziale posizione media del gruppo diventa estrema dopo l’interazione tra i membri e porta gli individui più cauti ad assumere atteggiamenti più estremi rispetto all’orientamento preesistente). Quando fatti di base non fanno più parte di una visione comune, la base del discorso sociale scompare.

[blockquote style=”1″]Un’implicazione dell’evitamento di informazioni è che finiamo col non impegnarci con quelli che non sono d’accordo con noi[/blockquote] ha affermato Hagmann, dottorando presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Decisionali.

[blockquote style=”1″]Bombardare le persone con informazioni che sfidano le tanto amate credenze -la strategia abituale che le persone impiegano nei tentativi di persuasione- è più probabile che alimenti l’evitamento difensivo piuttosto che un’elaborazione ricettiva. Se vogliamo ridurre la polarizzazione politica, bisogna trovare vie alternative non solo per esporre le persone ad informazioni contrastanti, ma per aumentare la loro ricettività alle informazioni che sfidano ciò in cui credono e in cui vogliono credere.[/blockquote]

Nonostante le sue insidie e i suoi costi, l’evitamento delle informazioni non è però sempre uno sbaglio o il riflesso di una mente pigra. Le persone lo fanno per una ragione secondo Golman, assistente alla cattedra di Scienze Sociali e Decisionali. Coloro che non si sottopongono ad un test genetico possono godere della loro vita fino a quando la malattia non può più essere ignorata, un senso grandioso di sé e delle proprie capacità può aiutare a perseguire obiettivi importanti e utili e non controllare gli investimenti finanziari quando i mercati sono in calo può impedirci di vendere tutto in preda al panico.

Capire quando, perché e come le persone evitano le informazioni può aiutare allo stesso modo governi e aziende a raggiungere il proprio pubblico senza sommergerlo di messaggi indesiderati.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Golman, R., Hagmann, D. & Loewenstein, B. (2017). Information Avoidance. Journal of Economic Literature, 55 (1): 96 DOI: 10.1257/jel.20151245
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