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Sei creativo? Probabilmente hai poca capacità di ignorare le informazioni inutili

I creativi, avendo un filtro sensoriale più debole rispetto ad altri, avrebbero la tendenza a convogliare nella propria attenzione più aspetti sensoriali

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 19 Mar. 2015

FLASH NEWS

I geni creativi, avendo un filtro sensoriale precoce più debole rispetto ad altri, avrebbero la tendenza a convogliare nei propri processi attentivi un range più ampio e più ricco di aspetti sensoriali relativi a una data esperienza.

Una nuova ricerca della Northwestern University sembra fornire per la prima volta le evidenze psicofisiologiche per cui la creatività umana sarebbe associata a una ridotta capacità di filtrare e ignorare informazioni sensoriali irrilevanti provenienti dall’ambiente. Lo stesso problema sensoriale si ritrova ad esempio nelle biografie di Kafka e Chechov inteso proprio come difficoltà di escludere dalla propria attenzione e dalla propria mente alcuni stimoli di fatto irrilevanti nei momenti di maggiore creatività.

Secondo la ricerca alcuni individui sarebbero maggiormente influenzati e colpiti dal bombardamento quotidiano di informazioni sensoriali, plausibilmente avendo dei filtri sensoriali e percettivi più deboli rispetto ad altre persone.

I ricercatori hanno studiato uno specifico marker neurale di una forma precoce di attenzione, chiamata “Sensory gating”, identificata da una risposta neurofisilogica di un’area del cervello che avviene  a 50 millisecondi dall’inizio della presentazione di uno stimolo (ERP P50).

Hanno inoltre analizzato la correlazione tra questa specifica risposta neurofisiologica riguardante l’attenzione precoce con due costrutti delle creatività: il pensiero divergente (variabile squisitamente cognitiva misurata attraverso un task di laboratorio in cui si chiede ai soggetti di produrre il maggior numero possibile di risposte a situazioni non comuni, entro un range di tempo) e la produttività creativa in diversi domini (variabile comportamentale misurata attraverso il attraverso Creative Achievement Questionnaire).

Dai dati emerge che maggiori punteggi al test di pensiero divergente correlano con una maggiore risposta neurofisiologica di sensory gating, cioè appunto relativa all’esclusione di informazioni irrilevanti. D’altro canto invece l’effettiva produttività creativo-artistica in diversi domini sarebbe associata in modo statisticamente significativo a un minore segnale di sensory gating, corrispondente dunque a una difficoltà nell’ignorare stimoli non pertinenti.

Una speculazione degli studiosi è che i geni creativi, avendo un filtro sensoriale precoce più debole rispetto ad altri, avrebbero la tendenza a convogliare nei propri processi attentivi un range più ampio e più ricco di aspetti sensoriali relativi a una data esperienza.

Lo studio ancora non ci sa dire se questa caratteristica sia un tratto stabile oppure una modalità stato-dipendente. Ad ogni modo se siete tra coloro a cui più informazioni sensoriali contemporaneamente creano un certo fastidio, facendovi sentire individui anti-multitasking, consolatevi pensando alle parole di Franz Kafka:

[blockquote style=”1″]Ho bisogno di solitudine per la mia scrittura; non come un eremita – che non sarebbe essere sufficiente – ma come un uomo morto[/blockquote]

 

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Redattrice di State of Mind

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