Si diffonde sempre più in Europa il concetto di “ageing in place” definita come la possibilità per una persona di vivere nel luogo che ha scelto – casa propria, nella sua comunità – in modo sicuro, indipendente e confortevole indipendentemente dall’età, dal reddito o dalle proprie capacità (Hooyman & Kiyak, 2011). Questa scelta di vita è molto apprezzata dalle persone anziane in quanto consente loro di mantenere la propria indipendenza e la possibilità di vivere circondati da famigliari e amici. Preservare la propria autonomia vuol dire possedere il controllo decisionale e di scelta nel determinare la propria vita.
Ageing in place: i vantaggi dell’assistenza in casa dell’anziano
Dalla prospettiva dei responsabili politici, l’assistenza istituzionale è molto più costosa rispetto all’assistenza in comunità e in casa della persona anziana (Chappell et al 2004). Le elevate spese pubbliche relative all’assistenza residenziale hanno quindi spinto gli agenti politici e i professionisti a pensare ad alternative che consentano di aiutare gli anziani fragili nelle loro abitazioni e nelle loro comunità.
Il termine “place”, infatti, non si riferisce soltanto all’abitazione fisica dell’anziano ma anche alla sua comunità, che si concretizza nei membri della famiglia, i vicini, la chiesa e i diversi servizi disponibili sul territorio. Non sorprende che molte società abbiano approvato politiche per dare priorità ai servizi community- based, fornendo così nuove opzioni per quelle persone anziane che abbiano bisogno di assistenza ma non si sentano pronte a trasferirsi in una residenza assistenziale.
Secondo diversi studi, si possono generare effetti positivi sulla persona attraverso piccole modifiche ambientali (Lawton, 1998), ciò consente un miglioramento nell’adattamento persona- ambiente e un conseguente miglioramento delle condizioni generali di vita. Lawton sottolinea l’importanza dell’interazione tra le abilità personali e l’ambiente fisico domestico sul benessere delle persone anziane, mostrando come piccoli cambiamenti realizzabili nella propria abitazione (come rimuovere gli ostacoli e introdurre degli aiuti per la mobilità) possano migliorare i livelli di autonomia.
Gli studi sul tema dell’ageing in place spesso si riferiscono alla possibilità di rendere la propria casa più funzionale e meno rischiosa, fornendo aiuti per facilitare lo svolgimento dei compiti della vita quotidiana. L’idea alla base è che la persona anziana possa vivere nella propria abitazione in sicurezza finchè i diversi servizi e supporti lo consentano.
Lau e colleghi (2007) hanno individuato una serie di caratteristiche importanti per vivere e invecchiare nel luogo scelto in sicurezza, tra queste: le caratteristiche biologiche e psicologiche, la rete di supporto sociale, i servizi formali, i servizi assistenziali, la struttura dell’abitazione e del vicinato.
Questo ed altri contributi teorici riconoscono chiaramente che le varie strategie di ageing in place dovrebbero tenere in considerazione non solo l’ambiente personale (micro) della persona, ma anche la comunità e le diverse componenti strutturali (Oswald et al., 2011).