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Il tema del doppio attraverso la teoresi psicoanalitica: Jacques Lacan e lo stadio dello specchio

Nello stadio dello specchio di Jacques Lacan il riflesso è per il bambino ciò che il Doppio assume per il conflitto narcisistico nell’adulto

Di Manuela Agostini

Pubblicato il 26 Gen. 2017

Un contributo significativo riguardante il tema del Doppio, in termini di sviluppo più che simbolici è sicuramente la teoria di Jacques Lacan sullo stadio dello specchio.

 

Jacques Lacan: il bambino dinnanzi allo specchio

In sostanza, la presa di coscienza da parte del bambino di fronte alla propria immagine riflessa che ciò che vede nello specchio non è un altro individuo ma sé stesso, rappresenta un momento fondamentale della formazione e dello sviluppo della sua psiche. Secondo la teoria di Jacques Lacan il bambino, tra i sei e i diciotto mesi, si trova a confrontarsi con la propria immagine riflessa nello specchio:

  • nella prima fase egli identifica quest’immagine con quella di un altro, di uno sconosciuto;
  • nella seconda fase egli è in grado di riconoscere l’altro, ma solo come immagine e non come reale;
  • nella terza fase il bambino riconosce l’altro come propria immagine riflessa.

Il bambino, quindi, sarà ora in grado di far corrispondere la propria immagine a quella del proprio corpo, attraversando così un momento decisivo nel suo sviluppo, e arriverà ad acquisire un’immagine di sé unitaria e definita. Inoltre il bambino, specchiandosi, si vede vicino a un altro e si riconosce come separato, quindi per la prima volta riconosce sé stesso separato dagli altri e di conseguenza prende coscienza di sé.

Riconoscersi intero allo specchio comporta una definizione dei propri confini fisici e impone la definizione dei confini che lo separano dalla madre. Spinto fuori dal primo contenitore, secondo Jacques Lacan, il bambino cercherà ospitalità nell’immagine speculare che lo emancipa dalla madre e lo preserva dall’angoscia di annientamento causata dall’essere fuori dalla madre. Lo stadio dello specchio garantisce un collegamento tra l’organismo e l’ambiente, tra il mondo interno e quello esterno.

L’identificazione primaria che secondo Jacques Lacan caratterizza il bambino di fronte alla propria immagine riflessa in una fase fondamentale del suo sviluppo rappresenta la base di tutte le altre eventuali identificazioni che l’individuo può avere nel corso della vita. Il bambino identifica sé stesso con un suo duplicato, con un’immagine che non è lui stesso ma che, comunque, gli permette di riconoscersi. Ciò che si verifica davanti allo specchio è la costituzione del proprio Io. Il riflesso speculare ricopre per il bambino il ruolo che il Doppio assume per il conflitto narcisistico nell’adulto.

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Manuela Agostini
Manuela Agostini

Dott.ssa in Psicologia della salute clinica e di comunità

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Lacan J., Lo stadio dello specchio come formatore della funzione dell’io, in Contri G. (a cura di), Scritti, Einaudi, Torino 1974
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