Una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Sexual Medicine ha stabilito che gli uomini omofobici sono tendenzialmente meno interessati al sesso rispetto agli uomini che concepiscono ed accettano l’omosessualità.
Questo risultato è emerso analizzando la risposta di dilatazione della pupilla dei soggetti in risposta alla presentazione di immagini relate al sesso. A tal proposito, il team guidato da Boris Cheval dell’Università di Ginevra in Svizzera aveva precedentemente rilevato un bias inconscio nei soggetti omofobici in favore delle immagini relate alla sfera sessuale, ossia essi tendevano ad osservarle meno, a prescindere dal fatto che ritraessero scene eterosessuali od omosessuali.
Questo risultato potrebbe indicare che gli individui omofobici sono in effetti meno interessati alla sessualità in generale, non solo quella di stampo omosessuale. Un’altra ipotesi concepirebbe la natura delle foto come in conflitto con i valori e le credenze di questi individui (i.e., di tipo religioso, culturale), portando così gli omofobici a distanziarsene nel compito. In altre parole, la differenza nel tempo di osservazione delle immagini a sfondo omosessuale potrebbe rappresentare una forma di self-regulation.
Il team di ricercatori, quindi, ha voluto stabilire se questa reazione fosse conscia o meno. I soggetti omofobici erano davvero meno interessati alle immagini relate al sesso o tentavano volutamente a distogliere l’attenzione poiché il materiale presentato era in conflitto con i loro valori?
Lo studio
Per cercare di stabilire quale ipotesi fosse veritiera, Cheval e i suoi colleghi hanno reclutato 38 uomini eterosessuali e valutato i loro atteggiamenti nei confronti degli omosessuali tramite un questionario.
In seguito i ricercatori hanno istruito i partecipanti a dare un punteggio su una scala a 9 punti, che spaziava da “molto spiacevole” a “molto piacevole”, a 25 immagini. Ogni partecipante osservava 10 immagini che ritraevano coppie omosessuali, 10 immagini di coppie eterosessuali e 5 immagini neutre; quando i partecipanti osservavano le immagini, i ricercatori misuravano le variazioni nella contrazione delle pupille. Infatti, le pupille tendono a dilatarsi alla presentazione di immagini a sfondo sessuale, anche quando una persona consapevolmente tende a sopprimere il proprio desiderio (Hess & Polt, 1960; Hess, Seltzer & Shlien, 1965).
I risultati hanno confermato che i partecipanti in generale esibivano una dilatazione delle pupille maggiore alla presentazione di immagini relate al sesso tra coppie eterosessuali rispetto a quelle di coppie omosessuali o neutre. Tuttavia, i ricercatori hanno rilevano anche come la dilatazione delle pupille degli uomini omofobici fosse significativamente inferiore rispetto a quelle degli uomini non omofobici.
La scoperta suggerisce che la mancanza di interesse nei confronti di stimoli sessuali derivi da una reazione inconscia, spontanea, piuttosto che da una forma consapevole e strategica di autoregolamentazione, dato che la dilatazione della pupilla non è facilmente controllabile. In teoria, quindi, questi risultati rafforzerebbero l’ipotesi che l’omofobia rifletterebbe delle preoccupazioni dell’individuo sulla sessualità in generale.