ACT in età evolutiva: Nel contesto italiano, il gruppo Act 4 Kids and Teens (Gruppo di Interesse Speciale di Act-Italia), si è dedicato allo studio, alla rielaborazione e allo sviluppo di protocolli di intervento e di strumenti di valutazione ACT specifici e compatibili con le esigenze e le competenze emotive e cognitive di bambini e adolescenti.
Arianna Ristallo, Marta Schweiger
L’Acceptance and Commitment Therapy (ACT; Hayes, Stroshal, & Wilson, 1999) è un modello di funzionamento psicologico e di intervento terapeutico che fa parte della terza onda delle terapie cognitivo-comportamentali (Moderato, Presti, & Miselli, 2008).
Attualmente in letteratura si contano più di 100 trial clinici randomizzati e 5 meta-analisi che descrivono i risultati di interventi basati sull’ACT in contesti clinici, di promozione della salute e organizzativi. Il numero di ricerche che descrivono gli esiti di interventi ACT in età evolutiva è esiguo. Solo recentemente, il modello ACT è stato applicato all’età evolutiva attraverso l’elaborazione di protocolli ACT-based specifici per bambini, adolescenti e genitori (Ciarrochi & Hayes, 2015; Greco & Hayes, 2008).
Per fornire maggiori evidenze scientifiche in questo ambito è necessario condurre ulteriori ricerche che abbiano due obiettivi principali: in primo luogo fornire una valutazione sistematica del cambiamento, in secondo luogo indagare come avviene tale cambiamento (quali processi sono coinvolti?).
L’ACT in età evolutiva: gli strumenti di valutazione ACT esistenti
Nel contesto italiano, il gruppo Act 4 Kids and Teens (Gruppo di Interesse Speciale di Act-Italia), si è dedicato allo studio, alla rielaborazione e allo sviluppo di protocolli di intervento e di strumenti di valutazione ACT specifici e compatibili con le esigenze e le competenze emotive e cognitive di bambini e adolescenti. A tal proposito, dal 2013, il gruppo ha studiato e successivamente validato due misure auto somministrate ACT-oriented, specifiche per bambini e adolescenti (10-18 anni): la Child and Adolescent Mindfulness Measure (CAMM; Greco, Baer & Smith, 2011) e l’Avoidance and Fusion Questionnaire for Youth (AFQ-Y; Greco, Lambert & Baer, 2008). Entrambi sono appositamente costruiti per adolescenti, utilizzano un linguaggio adatto e descrivono situazioni e comportamenti tipici dell’età evolutiva.
La CAMM è una misura self-report composta da 10 item in cui il soggetto risponde su una scala da 0 (mai) a 4 (sempre). Gli item sono brevi affermazioni e descrivono la mancanza di consapevolezza nelle azioni quotidiane, la difficoltà a tollerare pensieri ed emozioni negativi, l’atteggiamento giudicante verso le esperienze private e la difficoltà a portare l’attenzione sul momento presente. Punteggi totali elevati denotano buone abilità di mindfulness.
L’AFQ-Y è composto da 17 item a cui il soggetto risponde su una scala da 0 (= per niente vero) a 4 (=assolutamente vero). Si tratta di una misura del livello di fusione cognitiva e di evitamento esperienziale, due processi alla base dell’inflessibilità psicologica secondo il modello ACT. Punteggi totali elevati denotano scarsa flessibilità psicologica.
Il processo di traduzione e di adattamento di uno strumento a una nuova lingua richiede un lavoro complesso: è importante che la misura si adatti al nuovo contesto culturale (in questo caso quello italiano) e che, nello stesso tempo, nella traduzione si mantenga un’equivalenza semantica. Il processo di traduzione dell’I-CAMM e dell’I-AFQ-Y (la I iniziale identifica le versioni italiane delle scale) ha richiesto una pianificazione attenta e scrupolosa che ha coinvolto una madrelingua inglese, un gruppo di ricercatori e clinici esperti di ACT, e un campione di studenti che ha valutato la comprensibilità di ogni item. Terminato il processo di traduzione è quindi fondamentale valutare, nel nuovo contesto, le proprietà psicometriche della traduzione considerando che, come sottolinea Hambleton (2005), le differenze nelle proprietà psicometriche di versioni in lingue differenti dello stesso test sono da attribuirsi al fatto che la traduzione costituisce un nuovo strumento.
L’I-CAMM e l’I-AFQ-Y sono stati somministrati a un campione di 1336 studenti di età compresa fra gli 11 e i 18 anni reclutati in diverse aree geografiche dell’Italia.
L’I-CAMM presenta una struttura a due fattori denominati rispettivamente “Consapevolezza” e “Disponibilità” con un fattore sovraordinato denominato “Abilità di Mindfulness”. La I-CAMM mostra una buona consistenza interna e una buona stabilità test-retest. Inoltre il punteggio della I-CAMM correla negativamente con la presenza di sintomi psicopatologici. L’articolo di validazione del questionario, che comprende la versione completa del questionario, i dati relativi alle proprietà psicometriche e i dati normativi per la popolazione italiana è prossimo alla pubblicazione (Ristallo et al., 2016 in press).
È stata analizzata la struttura fattoriale anche dell’I-AFQ-Y. Il questionario in lingua italiana mostra una discreta consistenza interna e una discreta stabilità test-retest. Dal punto di vista clinico è importante sottolineare che il punteggio ottenuto nellʼI-AFQ-Y correla positivamente con la presenza di sintomi psicopatologici: in particolare un punteggio elevato risulta associato in adolescenza a problemi internalizzanti, come ansia-depressione, ritiro sociale e somatizzazione. L’articolo di validazione del questionario, con la versione italiana dello strumento, le sue caratteristiche psicometriche e i dati normativi relativi alla popolazione italiana è anch’esso in corso di pubblicazione (Schweiger et al., submitted).
L’I-CAMM e l’I-AFQ-Y rappresentano, a oggi, gli unici strumenti validati per misurare la mindfulness e l’evitamento esperienziale in età evolutiva in Italia. Al fine di promuovere la comunicazione scientifica e la condivisione degli esiti della ricerca il GIS ACT4 Kids and Teens ha presentato il lavoro sugli strumenti di assessment ACT in età evolutiva in occasione della XII Conferenza Annuale dell’Association for Contextual Behavioral Science (ACBS), tenutasi a Berlino nel luglio 2015.
Due sono i punti di forza di queste misure: possono essere compilate con facilità e in breve tempo direttamente dall’adolescente, inoltre gli item indagano processi individuali normali e non descrivono né si focalizzano su sintomi psicopatologici.
I due questionari possono essere efficacemente utilizzati in diversi ambiti e con scopi differenti: è utile sottolineare la possibilità di somministrarli in ambito scolastico e di comunità come strumenti di screening e/o per valutare l’efficacia di specifici interventi formativi o educativi; possono essere utilizzati in ambito di ricerca per approfondire il ruolo dei processi ACT come mediatori del cambiamento comportamentale e in ambito clinico come strumenti di assessment iniziale e/o come misure di outcome.
Conclusioni
Infine, considerando il crescente interesse per l’applicazione dell’ACT in età evolutiva, lo sviluppo di self-report e di metodologie obiettive per misurare la mindfulness e i processi a essa correlati in bambini e adolescenti rappresenta un passo importante per proseguire in questo ambito di ricerca.