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Gli esiti degli interventi psicologici con adolescenti: la traduzione italiana del CORE-Young Person

Il Core Young Person è uno strumento di valutazione pre e post intervento che può essere utilizzato per indagare l' esito del trattamento degli adolescenti 

Di Guest, Gaspare Palmieri

Pubblicato il 07 Giu. 2016

Il CORE Young Person è uno strumento di valutazione pre e post intervento, cioè di valutazione di esito. La versione originale inglese nasce come adattamento del CORE-OM per persone dagli 11 ai 16 anni. È una checklist che cerca di definire il livello di problematicità ed il funzionamento della persona.

D. Rebecchi *; R. Di Biase*, N. Lusuardi*, F. Ronchetti*, G. Palmieri**, C. Evans***

* Servizio Psicologia, Dipartimento Salute Mentale, Ausl Modena
** Ospedale Villa Igea, Modena
***Universities of Nottingham and Roehampton, UK

Introduzione

L’interesse per la valutazione degli esiti dei percorsi psicologici ha compiuto negli ultimi decenni notevoli progressi generando un ricco corpus di letteratura scientifica. La misurazione dell’esito permette la valutazione del risultato del processo terapeutico, della sua efficacia teorica (efficacy), della sua efficacia nella pratica (effectiveness).

È importante quindi che siano creati ed utilizzati strumenti psicometrici che diano innanzitutto una valida formulazione concettuale del costrutto di esito e che ne sappiano fornire una soddisfacente misurazione specifica per popolazione clinica.

 

I disturbi più frequenti negli adolescenti e gli strumenti di valutazione

Osservando la popolazione adolescente italiana, i disturbi psichici interessano un’ampia parte di essa: lo studio PrISMA (Progetto Italiano Salute Mentale Adolescenti; Frigerio et al, 2007) ha evidenziato che il 9,8% dei partecipanti sottoposti a screening sono risultati ‘probabili’ casi con problemi emotivo-comportamentali, mentre l’8,2% dei preadolescenti soffriva, al momento dell’indagine, di un disturbo mentale conclamato. I disturbi emotivi (disturbi d’ansia e depressivi) erano più rappresentati di quelli esternalizzanti, presenti in una percentuale inferiore a quella comunemente riscontrata in altri studi. Monitorare quindi nello specifico i percorsi riguardanti questa fascia d’utenza appare un obiettivo prioritario.

Gli strumenti utilizzabili a tale scopo sono pochi e solo parte di essi si presta come misura di esito validata, tra questi: lo Strenghts and Difficulties Questionnaire (SDQ; Goodman, 1997), il Children Depression Inventory (CDI; Kovacs, 1985), la Child Behaviour Checklist (CBCL, Achenbach, 1991), (la C-GAS, Shafer, 1983) o la Symptom Checklist-90 (SCL-90 Derogatis, 1994). Tuttavia la maggior parte di queste scale individuano i casi più gravi, configurandosi fondamentalmente come misure di screening, oppure evidenziano specifiche aree sintomatico-patologiche e sono poco adatte ad un uso routinario.

La scelta degli strumenti di valutazione di esito deve tenere conto di alcuni criteri generali segnalati dalla letteratura internazionale e dall’esperienza clinica:
– Facilità e semplicità dell’uso nella pratica clinica
– Validazione psicometrica in termini di attendibilità, validità e sensibilità nell’evidenziare i cambiamenti occorsi nel tempo rilevanti per i clinici e gli utenti
– Disponibilità di norme per la popolazione funzionale e disfunzionale

Tutto ciò suggerisce la necessità di uno strumento relativamente breve, adatto a somministrazioni ripetute e sufficientemente versatile, in modo da poter essere utilizzato con tipologie di pazienti, di setting e di servizi diversi. Dovrebbe inoltre essere snello, trovare una buona accoglienza da parte degli psicoterapeuti e configurarsi come utile non solo per la valutazione degli esiti di efficacia ma anche per fornire informazioni al clinico durante le varie fasi della terapia.

 

Il CORE Young Person

Tali esigenze sono alla base del progetto di validazione italiana del questionario CORE-Young Person (YP-CORE o CORE-YP).
Il CORE Young Person è uno strumento di valutazione pre e post intervento, cioè di valutazione di esito. La versione originale inglese nasce come adattamento del CORE-OM per persone dagli 11 ai 16 anni. È una checklist che cerca di definire il livello di problematicità ed il funzionamento della persona. Gli item consentono la valutazione del rischio (1 item), del benessere (1 item), dei sintomi/problemi e del funzionamento del soggetto (4 item); ogni item prevede una risposta a scelta multipla su scala Likert a cinque livelli, relativa alla presenza di uno specifico sintomo nell’ultima settimana: ha dato origine a uno score con cinque livelli. È uno strumento breve, di facile somministrazione essendo autosomministrato e ha mostrato buone proprietà psicometriche (Twigg, 2009; Twigg, 2016).

 

La validazione italiana del CORE Young Person

Il Servizio di Psicologia del Dipartimento Salute Mentale dell’Ausl di Modena si è fatto promotore della validazione italiana del CORE Young Person con la collaborazione del Prof. C. Evans, uno degli autori del CORE (Clinical Outcomes in Routine Evaluation) e del Dr. Palmieri che aveva precedentemente validato in italiano il CORE-OM .

La traduzione italiana dello strumento ha previsto l’adattamento linguistico della versione inglese del questionario quale fase preliminare. Attualmente si sta procedendo con la validazione, mediante uno studio osservazionale multicentrico con la collaborazione della SIPSOT, Società Scientifica Italiana Psicologi Ospedalieri e Territoriali. Partecipano diverse Ausl, quali Trento, Livorno, Matera, Cagliari, Piacenza, Modena, Bari. Il questionario viene somministrato in diversi setting clinici e non. A fine estate, terminata la raccolta dei dati, questi verranno sottoposti a valutazione formale della validità ed attendibilità attraverso le analisi statistiche effettuate sull’intero campione.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Achenbach, T. M. (1991) Integrative Guide to the 1991 CBCL/4-18, YSR, and TRF Profiles. Burlington, VT: University of Vermont, Department of Psychology.
  • A. P. A.. Recognition of psychotherapy effectiveness"; Agosto 2012
  • Derogatis, L.R. (1994). Symptom Checklist-90-R: Administration, scoring, and procedures manual (3rd ed.). Minneapolis, MN: National Computer Systems.
  • Evans, C., Connell, J., Barkham, M.,et al (2002) Towards a standardised brief outcome measure: psychometric properties and utility of the CORE–OM. British Journal of Psychiatry,180,51– 60
  • Evans, C., Connell, J., Barkham, M., Marshall, C., & Mellor-Clark, J. (2003). Practice-based evidence: Benchmarking NHS primary care counselling services at national and local levels. Clinical Psychology & Psychotherapy, 1, 374–388.
  • Goodman, R. (1997). The Strengths and Difficulties Questionnaire: A research note. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 38(5), 581-586.
  • Kovacs, M. (1985). The Children Depression Inventory. Psychopharmacology Bulletin, 21, 995–998
  • Palmieri, G., Evans, C., Hansen, V., Brancaleoni, G., Ferrari, S., Porcelli, P., Reitano F. and Rigatelli, M. Validation of the Italian version of the Clinical Outcomes in Routine Evaluation Outcome Measure (CORE-OM). Clinical Psychology and Psychotherapy. 16, 444–449 (2009)
  • Twigg, E; Barkham, M; Bewick, B,M; Mulhern, B; Connell, J; Cooper, M. The Young Person’s CORE: Development of a brief out come measure for young people. Counselling and Psychotherapy Research, September 2009; 9(3): 160-168
  • Twigg, E; Cooper, M; Evans, C; Freire, E; Mellor-Clark, J; Mclnnes, B; Barkham, M. Acceptability, reliability, referential distributions and sensitivity to change in Young Person's Clinical Outcomes in Routine Evaluaton (YP-CORE) outcome measure: replication and refinement. Child and Adolescent Mental Healt .Vol n 2, 2016, pp 115-123.
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