I risultati hanno dimostrato che nelle pazienti sottoposte al training cognitivo sono presenti dei miglioramenti sia in termini di qualità di vita che di funzioni cognitive e neuropsicologiche, con una sostanziale riduzione dell’ansia e della fatica. Questi miglioramenti sono stati riscontrati anche 2 mesi dopo il termine del training.
La chemioterapia può comportare danni cognitivi di lieve entità rispetto alle capacità di memoria e di concentrazione. Questi deficit cognitivi colpiscono dal 25 al 40% di pazienti sottoposti al trattamento della chemioterapia.
Il Prof. Robert Ferguson, psicologo clinico all’ University of Pittsburgh Cancer Institute, ha per questo individuato un training cognitivo di potenziamento della memoria e dell’attenzione in video conferenza che potrebbe migliorare le abilità cognitive e neuropsicologiche di pazienti affetti dal cosiddetto “chemo brain”. L’obiettivo è quello di poter migliorare la vita lavorativa, sociale e quotidiana di questi pazienti. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Cancer.
La ricerca ha coinvolto 47 donne affette in precedenza dal tumore al seno e che sono state sottoposte alla chemioterapia. Dopo 4 anni dal termine del trattamento, le pazienti sono state suddivise in 2 gruppi: ad uno è stato proposto un training di terapia cognitiva per potenziare le abilità di memoria e attenzione (MAAT = Memory and Attention Adaptation Training), mentre all’altro sono state proposte solo delle sedute di supporto.
Nella baseline sono state valutate la qualità di vita delle pazienti e le abilità cognitive ed è stato effettuato un breve assessment neuropsicologico. Questi dati sono stati raccolti nuovamente dopo la fase sperimentale e 2 mesi dopo.
I risultati hanno dimostrato che nelle pazienti sottoposte al training cognitivo sono presenti dei miglioramenti sia in termini di qualità di vita che di funzioni cognitive e neuropsicologiche, con una sostanziale riduzione dell’ansia e della fatica. Questi miglioramenti sono stati riscontrati anche 2 mesi dopo il termine del training.
Questi dati incoraggianti inducono a continuare a progettare interventi finalizzati a migliorare la qualità di vita di pazienti affetti da tumore e sottoposti alla chemioterapia.